martedì 31 gennaio 2006

Cosa penso dei reality in TV?

Con tanti opinionisti che logorano la loro lingua e soffiano fuori il loro fiato riguardo alle tematiche televisive, mi chiedo cosa mai potrei dire di notevole riguardo ai reality?
In realtà prendo spunto dai reality per parlare di TV.

Personalmente non credo che niente che piaccia alle persone sia in linea di principio sbagliato.
Mi ricordo che in passato avessi una posizione molto critica nei confronti di chi guardava le soap opera. Mi reputavo una sorta di intellettuale che privilegiava l’elevato livello estetico delle opere artistiche dei grandi.
(Tutti hanno un passato di cui vergognarsi!)
Poi, non so come, un giorno guardai la cosa da un’angolazione completamente diversa. Pensai che, alla fine della fiera, a cosa era dovuto questo mio atteggiamento critico (con tutto il connotato negativo della parola)?
Era dovuto alla mia incapacità di stare di fronte ai gusti di un altro individuo. O meglio, i gusti di un altro individuo sembravano denigrare e sminuire i miei.
Così decisi che non era corretto criticare alcuna scelta.
I gusti son gusti.
L’arte e arte.
Ci sono opere d’arte e ci sono porcherie.
Ma se quest’ultime a qualcuno piacciono, quale è il problema.
Così viva Beautiful, Anche i ricchi piangono e Centovetrine.
Ma soprattutto EVVIVA CHI LI GUARDA, se li vogliono guardare.
E i reality? E il Grande Fratello?
La TV non è solo lo specchio dei nostri tempi. Non solo e non in misura pertinente.
La TV è uno strumento.
Uno strumento di comunicazione. Amplifica ciò che i padroni della comunicazione vogliono che venga amplificato.
Il guaio non è Grande Fratello.

Il guaio non sono (ci mancherebbe) gli spettatori del Grande Fratello.
Il guaio non è pontificare e spettegolare dei partecipanti del Grande Fratello e delle loro vicissitudini all’interno della casa.

No, è tutto un gioco. Perchè non divertirsi?
IL GUAIO E’IL GRADO DI IMPORTANZA CHE SI DA ALLA TV, AI SUOI MESSAGGI, AI SUOI PERSONAGGI E AI SUOI GIOCHI.
Il guaio non è guardare il Grande Fratello.Il guaio è chiudere gli occhi dinnanzi a molte altre cose.
Il problema non sono le assurde disavventure di Brooke e di Ridge.
Il problema è che si conoscono a menadito quelle e non i dietro le quinte di altri personaggi reali che influenzano la nostra vita.

Il vero punto di riflessione non è quanto in basso stia o meno andando la TV.
Il vero nocciolo della questione è quanto in basso stia precipitando la nostra capacità di osservazione.

La vera tragedia non è che la gente guardi la TV e i reality.
La vera tragedia è che non viviamo abbastanza la vita vera.
Anche guardando il Grande Fratello,
per aspera ad astra!
 

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