lunedì 29 gennaio 2007

Che tristezza mi fa! Chi? Il giornalismo

Che tristezza provo a vedere il giornalismo all’opera.
Altolà lettore, ferma i tuoi pensieri, respira un pò e dammi tempo.
So già che starai per dire “beh, mettiamo i puntini sulle I e non facciamo di tutte le erbe un fascio”.

Chi meglio di me si è battuto per secoli per cercare di dare lustro alle piccole differenze, ai particolari lottando contro l’omologazione e il piattume di questa decadente civiltà? Chi mi conosce o mi segue lo sa.
 
Ma qui, come in altri lidi, affronto il problema di petto. A dopo i particolari.
Lungi da me pensare che tutti i giornalisti siano sbagliati o in malafede.
Poveracci molti di loro….. Convinti di essere liberi o di fornire un qualche tipo di servizio alla comunità.
Forse c’è qualcuno che effettivamente lo fa. Ma per farlo deve diventare un ex-giornalista. In genere diventa uno scrittore, o qualcosa del genere. penso a Travaglio, penso a David Icke, e simili.
Qualcuno inorridirà nel mettere insieme Marco Travaglio e David Icke. Forse è qualcosa di ardito ma sono i primi nomi che mi vengono in mente.
Ma dopo tante righe ancora non si è capito perchè il giornalismo mi fa tristezza e una pena infinita.
Perchè non esiste! E i giornalisti sono solo dipendenti di qualche editore. Cos’è un giornalista? Ditemelo per Dio che così lo capisco.
E’ forse qualcuno che informa? PER CARITA’, niente BESTEMMIE. Ma quando mai?
E’ forse qualcuno che fornisce notizie? Sembrerebbe ma vomita solo quello che i padroni vogliono?
E’ forse qualcuno che insegna? Dovrebbe imparare qualcosa sull’etica, prima!
E’ forse qualcuno di utile? Non appena smetti di ascoltare tg e giornali cominci a sentirti meglio. Non ci credi, prova!!!!!!!!
 
Mi dicono che non si può vivere senza essere informati sul mondo.
Informati. La parola viene da “forma”. Informarsi significa dare forma a qualcosa.
Conoscete qualcuno che si fa un’idea corretta del mondo attorno a lui, una buona “forma” delle cose ascoltando la plastica del giornalismo. Che loro fanno passare per verità?
Fatemelo conoscere. Io non lo conosco.
Ci vado giù duro. Certo. Perchè mi sta venendo il voltastomaco. Perchè siamo alla nausea.
Erba. L’episodio di Erba. Succede la tragesia e i giornalisti sparano a zero sul convivente della donna uccisa, l’adesso celebre tunisino. Chi si ricorda i giornali e i tg di quei giorni. I titoli suonano come macigni: “Strage ad erba – l’assassino è un tunisino compagno della donna.”

Settimane dopo, sempre loro, i giornalisti a sottolineare l’errore. Fatto da ALTRI giornalisti ovviamente.
Le notizie vanno, le smentite languono.
Ma fosse solo questo il problema.
Non è questo. E’ il sistema. Non c’è informazione.
L’informazione è possibile solo quando nella mente delle persone esiste una rete di conoscenza e di esame logico che le permette di assegnare le corrette importanze relative ai fatti che si ascoltano.
Altrimenti ogni mente viene bombardata da milioni di notizie che non sono tutte importanti. O prioritarie.

Così nasce il sistema ipnotico dell’inofrmazione di oggi.
Il cittadino legge il giornale. Fatto di titoloni, di notizie tendenziose, imprecise e, soprattutto, poco importanti.
E’ convinto di essere informato.
Ma le cose imporanti nessuno gliele dice.
Perchè?
Perchè tutti i giornali e telegiornali prelevano le loro notizie dalle stesse, poche, pochissime AGENZIE STAMPA mondiali.

ANSA (che tra l’altro conta veramente poco), ADN Kronos, Reuters, e così via gestiscono le informazioni mondiali.
Non si capirebbe come mai una notizia del piffero venga sbandierata dappertutto.
Possibile che tutti i giornali parlino sempre delle stesse cose?
Non è possibile.
Mi fa pena questo giornalismo.
Mi ci verrebbe voglia di scrivere un libro.
Forse lo farò.
Tanto la penna ormai la prende chiunque.
Non penso che dirò più stupidaggini dei giornalisti che conosco.
E prova a dirgli qualcosa. Sanno tutto loro. Non ti ascoltano. Devono trovare sempre il conflitto, il problema, il sanguue e la truffa.
Se gli parli di qualcosa di bello, non ascoltano. Non farebbe audience.

Al cinema hanno fatto molti film contro il giornalismo.
Ma esso alla fine vince sempre. Perchè quei giornalisti cattivi sono solo poche mele marce.
Mentre di mele marce ne è pieno il cestino. Anzi è il cestino che è marcio.
Il giornalismo…. che pena che mi fa.
Che tristezza.
Per aspera ad astra!

martedì 16 gennaio 2007

Cosa c'è dietro alla strage di Erba? Solo follia?

Non mi voglio dilungare sui perchè o sui percome di questa strage.
Tutti ne parlano e troppi ne parlano.
Bene hanno fatto, gli abitanti del comune di Erba, a impedire che quegli sciacalli dei giornalisti volassero a pasteggiare con i dolori delle persone impedendogli di partecipare ai funerali delle povere donne uccise.

Semplicemente ho un pensiero per la testa:
Cosa c'è dietro alla strage di Erba? Solo Follia?
Facile dire questo, ma neanche comodo. Perchè scomoda tutti. E tutti hanno un terrore di questa semplice spiegazione. Terrore della sua semplicità che non tranquillizza nessuno.

Io propongo un'interpretazione che forse tranquillizza ma che desta maggiori mostri.

Negli ultimi tempi il numero e l'incidenza di questo tipo di brutalità è in aumento.
Disagio sociale dice qualcuno, aumento dello stress di vita dice qualcun altro. Tutte stupidaggini che anche un semplice comune cittadino può dire. C'è bisogno degli esperti? Ed esperti in cosa, in banalità, forse?

La vera causa di questo aumento di delitti efferati è L'AUMENTO DELLA DIFFUSIONE DELL'USO DI DROGHE CHE ALTERANO IL NORMALE FUNZIONAMENTO del cervello delle persone.

E non parlo solo e non tanto delle droghe illegali (in particolare le droghe basate su acidi o composti chimici). 
Quanto dell'aumento della somministrazione di droghe psicotrope di tipo psico-farmacologico.
Droghe legali. Droghe prescritte da medici.

La maggior parte di questi composti chimici non hanno nessuna necessità. Invece che "curare", intossicano e bruciano. I loro effetti collaterali non si conoscono.

Ma se creiamo una statistica e mettiamo in relazione l'aumento della diffusione di questi psicofarmaci e l'aumento delle stragi senza motivo vedremo una correlazione.
Forse è casuale ma vale la pena spendere qualche minuto del nostro tempo per rifletterci.

Se leggete bene tra le righe dei quotidiani, troverete quasi immancabilmente che le persone autrici di queste stragi erano sotto trattamento psico-farmacologico.
Una coincidenza?

Ai posteri l'ardua sentenza.
Per aspera ad astra!

Bambini con problemi a scuola: sentiamo che dice un genitore.

Leggo e pubblico una lettera spedita dal signor Brugnettini.
L’ho letta e l’ho trovata fantastica nel mostrare cosa sta accadendo alle nuove generazioni.
Così bella che spero che giri ulteriormente.
Originariamente pubblicata su Cybermed
sabato 16 dicembre 2006

Caro direttore,
ieri sera mi ha chiamato mia sorella: disperata, chiedeva un intervento nella mia veste professionale di fisico nucleare per aiutare sua figlia (13 anni, 3a media inferiore) a comprendere il testo sul quale sarà interrogata prossimanente. Ridacchio e la prendo in giro per la sua nota allergia verso le materie scientifiche ma, dopo avere visto il libro
'Gianni Arduino – 'Tecnologia, Energia e Prestazioni per il terzo anno della scuola media (inferiore)' – mi sono dovuto ricredere.

L'autore si dilunga nello 'spiegare' che 'L'albero di una turbina a vapore è messo in rotazione dalla formazione del vapore che passa attraverso diverse serie di palette contenute in cilindri separati: il vapore ad altissima temperatura entra nel primo cilindro ad alta pressione e nella turbina dove le palette sono più piccole …'
'Successivamente il vapore, persa una parte della sua pressione passa nel cilindro a pressione intermedia con pale più grandi. Infine entra nella sezione dei cilindri a bassa pressione dove le palette sono ancora più grandi.' La prima volta che ho sentito parlare di turbine a tre stadi è stato all?ultimo anno di università, nel corso di Fisica del Reattore. I miei colleghi che hanno scelto altri indirizzi (astrofisica, fisica medica, fisica teorica ecc.) ne ignorano l'esistenza.

Nel capitolo successivo l'autore spiega (a dei ragazzini di terza media) come avviene la preparazione del combustibile nucleare, fornendo dettagli che persino mio figlio (maturità scientifica con buoni voti e una spiccata attitudine per le materie scientifiche) stentava a seguire: l'arricchimento dell'uranio naturale per aumentare la concentrazione di uranio 235, come si passa all'ossido di uranio, poi al trifluoruro di uranio e quindi all?esafluoruro di uranio, per terminare con la lega di zirconio con cui vengono incamiciate le pastiglie a costituire le barre di combustibile.

Troppo? Niente affatto! Nel capitolo seguente Gianni Arduino ci porta nel mondo della fusione nucleare spiegando che essa 'avviene quando due nuclei leggeri – deuterio e trizio, isotopi dell'idrogeno – sono spinti l'uno contro l'altro sino a saldarsi … mentre sono racchiusi da una parete immateriale fatta di campi magnetici'.

Il testo è così farcito di vocaboli specialistici (atomo, molecola, alternatore, turbina, condensatore, deuterio, isotopo, uranio 235, nucleo, campo magnetico e chi più ne ha più ne metta) da sopraffare i giovani lettori e lasciar loro due sole alternative: imparare a memoria senza capire niente (e scordare tutto il giorno dopo), o disinteressarsi del tutto. La seconda scelta è ovviamente la più sensata (e, comprensibilmente, la più gettonata) ma, inutile dirlo, comporta l'insufficienza, l'etichetta di 'asino' ed il consiglio di non intraprendere studi 'difficili' alle superiori. Tutto ciò fa solo diminuire l'interesse verso le materie scientifiche e la ricerca.

Ricordo che mio figlio si era imbattuto in una situazione simile anni fa: in prima media (inferiore) il suo testo di geografia descriveva la Sicilia in termini d'industria chimica e petrol-chimica, prodotto interno lordo, tasso di disoccupazione e quant'altro. Cinese.

Non c'é da stupirsi dell'aumentato coinvolgimento di psicologi nelle scuole: chiamati a risolvere i crescenti casi di alunni distratti, zucconi, chiacchieroni e disinteressati (ma va?) diagnosticano disturbi mentali fantasiosi dal nome pseudoscientifico, etichettando i bambini come affetti da 'deficit d'attenzione', 'disturbo dell'apprendimento', 'disturbo matematico', 'dislessia' e via delirando. Meglio farebbero a rivolgere le loro 'cure' agli autori di certi testi scolastici o a chi ne consiglia l'acquisto, ché in questo turbinare di autori criptici, psicologi onnipresenti e studenti irrequieti, mi sembra che gli unici sani di mente siano proprio questi ultimi.
Cordialità
Alberto Brugnettini
Milano

Voi che ne dite?
Per aspera ad astra!

venerdì 12 gennaio 2007

Che tristezza mi fa! Chi? Il ministro Bersani

Che tristezza che mi fa Bersani.
Un vecchio comunista che si propone come liberalizzatore.

Non ci capisco più niente in questa politica italiana.
Non è più politica. 
Non c'entra niente con la polis, la città nè con noi, popolo italiano. Tanto geniale, quanto menefreghista.

Non mi scandalizzo se qualcuno ha seguito un'idea e poi la cambia.
Bravo, bene. Si fa anche così.

Ma io di liberalizzazioni non ne vedo.


Vedo solo un governo che pare asservito ai GRANDI poteri.
Fanno leggi che disturbano piccole classi economiche ma se si segue il flusso dei soldi, chi si ingrassa tra nuove pensioni e presunte liberalizzazioni sono sono le multinazionali e la grande distribuzione.

Le farmacie, ad esempio non sono state mai ben viste da me.
Ma perchè, invece, di far vendere i farmaci nei centri commerciali non si da la possibilità di togliere il monopolio delle farmacie facendone aprire di più e cambiandone radicalmente la struttura.
D'altronde cosa sono le farmacie? Dei negozi? Oppure dei centri professionali con medici che ti consigliano?
In un posto dove vendono pannolini e giocattoli?

E la benzina nei supermercati?
Beh, così il prezzo si abbassa di almeno 10 centesimi per la concorrenza. Le famiglie italiane potrebbero risparmiare fino a 78 euro all'anno.
Certo!
Se tutti non andassero più dai benzinai.
Ma ammettiamo anche che risparmiamo ben 78 euro all'anno.

Cosa ne faremmo di questi 78 euro?
Ci metteremmo dell'altra benzina e andremmo da qualche parte giusto per non lasciare il serbatoio pieno.
Ecco cosa succederebbe.

Basterebbe che Bersani insegnasse agli italiani a guidare senza schiacciare l'acceleratore a fondo e ogni automobilista risparmierebbe alemno 200 euro l'anno.
Basterebbe che ogni italiano spegnesse la sua auto quando si ferma dinnanzi al semaforo e risparmierebbe 500 euro l'anno.
Basterebbe costruire le macchine ibride benzina-elettrico che si ricaricano quando c'è il motore a scoppio ma che sotto i 50 all'ora vanno a batteria.
Si risparmierebbero ogni anno almeno 2000 euro.

E non pensate che sia difficile. Basterebbe che il geniale Bersani creasse una legge che obbliga le case automobilistiche a costruire le macchine ibride e il gioco sarebbe fatto.
Ma, poverino, è solo un ministro. Non può farlo. Non ha il potere di schiacciare i piedi alle multinazionali dell'automobile.

Già li vedo i nostri (e altrui) politici sussurrare piano:
" Scusi signor Ford, signor Mercedes, signor Toyota, signor Fiat posso promulgare questa legge? Non vi da fastidio, per niente...."

Euro 4, euro 3, euro cosa?
Ma cosa ci vuole a decidere che da una certa data c'è una macchina più pulita e basta!
Ma sentirò Bersani. Lui, ex-comunista, padrone ormai della moderna economia ce lo insegnerà prontamente.

Per aspera ad astra!