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venerdì 14 gennaio 2011

Gestione dei rifiuti: gli inceneritori o termovalorizzatori

Con un pizzico di velata tristezza, constato che intorno a noi le parole vengono versate a fiumi come se solo un torrente impetuoso di  vocali e consonanti intrecciate da sillabiani legami potesse, da solo, rappresentare una qualche forma di conoscenza o informazione.
Si parla di tutto e di più (sarà l'influsso della vecchia Mamma Rai che con lo slogan di tutto, di più ci ha riempito le tasche qualche anno addietro?) ma proprio perchè nel bidone ci finisce di tutto, ogni argomento e informazione è banalizzata e ridotta a puro pattume.

In un certo senso, mi da noia il perbenismo e la finta modestia eretta a sistema.
Io non sono uno stupido e ho un'alta concezione della mia conoscenza, cultura e capacità di utilizzare le informazioni che raccolgo.
Eppure, nonostante in passato mia sia anche interessato professionalmente al campo dei rifiuti, della gestione degli stessi e della salvaguardia dell'ambiente, non conoscevo bene le soluzioni alternative odierne allo smalimento dei rifiuti.

In queste ultime settimane, nei Tg nazionali, sono comparse a più riprese immmagini che ci hanno parlato dei grandi problemi che lo smaltimento dei rifiuti sta causando in alcune delle nostre città, Napoli in primo luogo. Non nascondiamoci dietro ad un dito, quei problemi non sono circoscritti in una città sfortunata o mal gestita. Oggi è Napoli, domani potrebbe essere la nostra città, perchè il problema è generale.

Da molte parti, soprattutto i voltio noti della divulgazione scientifica, della (finta) ricerca scientifica propongono i termovalorizzatori come soluzione. Di questo quasi ognuno di noi ha sentito parlare. Così come delle polemiche di chi, chiama i termovalorizzatori (che parola dolce e ambientalmente gustosa) con il loro nome e cioè inceneritori. Persone che, oltre il cambio del nome, ci illustrano come queste presunte soluzioni non abbiamo, di contrappeso, delle problematiche verso la nostra salute talmente alte da sconsigliarne l'utilizzo.

E qui ammetto la mia ignoranza.
Il fronte dei no agli inceneritori era da me conosciuto. Si dibatte se i fumi e le ceneri residuo di questi impianti siano o meno la causa di questo incredibile aumento dell'incidenza dei tumori in molte zone del paese.
C'è chi dice no (Veronesi afferma in TV che gli inceneritori hanno impatto ZERO sulla salute umana) e chi dice di si (gente come Beppe Gruillo o il professor Montanari).
Persone come me, che pensano in modo estremamente pratico, non vedono di buon occhio chi semplicemente "NO! Questo non si fa!" ma poi non hanno soluzioni valide.
Diciamoci la verità, tutti possiamo essere d'accordo con il fatto che bruciare i rifiuti non vada bene ma tutti dobbiamo ammettere che qualcosa va pure fatto. I rifiuti non spariscono da soli, giusto?

Così, alla fine, sono andato alla ricerca di qualche metodo per lo smaltimento dei rifiuti e, incredibilmente, ho scoperto quanto grande sia la mia ignoranza. O, meglio, ho scoperto che non si finisce mai di imparare.
Esiste una metodologia chiamata TMB ovvero Trattamento Meccanico Biologico a freddo.
Potete vederne un filmato esplicativo QUI.
Il punto è che non si capisce perchè i Tg debbano parlare per ore del problema dei riufiti senza passare, dalla percezione di ciò che non va, alla soluzione. O all'elenco e presentazione delle possibili soluzioni.
Certo, molti mi diranno che ci sono i programmi di approfondimento a espletare questo compito.
Certo. Forse hanno ragione.
Ma se il risultato è che la stragrande maggioranza degli italiani non conosce i metodi per lo smaltimento dei rifiuti da un punto di vista pratico e scientifico, a che serve vedere quelle immagini di comuli di spazzatura maleodorante sparse per le vie di una città?
A che serve?
E perchè Veronesi va da Fazio e da altre parti a parlare di inceneritori a impazzo zero e non accenna ad una parola rispetto al TMB?
Beh, forse è una bufala, forse è qualcosa che non funziona. Forse, per qualcuno, non ne vale neanche la pena parlarne.
E perchè allora parlare degli inceneritori?

C'è qualcosa che non torna e non occorre essere Sherlock Holmes per capirlo.
Stay Tuned, rimanete su queste frequenze.
Per aspera ad astra!

sabato 7 gennaio 2006

Un pianeta che muore

Civiltà in declino.
Siamo una civiltà in declino. L'orizzonte anglo-americano qualunquista, consumista, materialista, individualista, presentista, edonico e decadente sta morendo.
E tutto il pianeta sta, purtroppo, seguendo questa via. Che lo voglia o no perchè i cardini dei rapporti fra le nazioni e le culture sono stati da loro definiti.

Possiamo prender questa frase come pessimista, catastrofica o qualcosa di simile.
Possiamo ma sarebbe veramente chiudere gli occhi, andare in un bunker, murarsi dentro al buio e tirarsi u colpo di pistola per non vedere. E anche così non si potrebbe fare a meno di vedere.

Non c'è bisogno che indichi cosa c'è che non va la fuori. Ognuno di noi ha esempi a bizzeffe.
Il problema è che ormai siamo secoli che viviamo in un sistema in cui la guerra, la carestia, la diseguaglianza e l'ingiustizia la fanno da padroni. Da così tanto che ormai giustifichiamo la situazione.
LA ACCETTIAMO. Pensiamo che sia normale che una razza si faccia continuamente la guerra per motivi SEMPRE, SEMPRE, SEMPRE risolvibili con altri metodi e modalità.

Viviamo su un pianeta che sta morendo. ANZI NO!
Viviamo su un pianeta in cui la NOSTRA CIVILTA' sta morendo e che trascina con se le altre forme di vita.

Tutti i problemi del mondo non sono che un'evoluzione di questo concetto base:
La nostra civiltà ha nella sua autoconformazione i semi per la sua ormai non più lenta agonia. E' come se avesse il cancro. Ma non fa nulla per cercare di salvarsi.

Tanto chi la guida non ha interesse per il futuro. Loro saranno già morti a quel tempo. E neppure coscienza per i propri figli e nipoti. Stiamo consegnando ai nostri figli un pianeta devastato e una civiltà morente. Li stiamo tirando su dentro una cultura decadente e drogata fino all'inverosimile.

Siamo ancora in tempo per invertire la spirale discendente. Molti lottano giorno per giorno per questo. Molti credono ancora che l'Uomo abbia la possibilità di costruire un mondo migliore.

Onore a costoro, in ogni caso. Il mondo ve ne sarà riconoscente.
Per aspera ad astra!