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giovedì 11 febbraio 2021

Fare del bene è tempo sprecato? Io credo di no.

Quando ero piccolo, sentii una volta un proverbio, una di quelle "saggezze" in pillola che girano tanto nella nostra cultura.

Sempre così affamata di voler mettere la CONOSCENZA dentro delle piccole frasi.

Il detto che ho sentito recitava, più o meno, così:
Non fare del male perchè è peccato, non fare del bene perchè è sprecato.

In effetti, intorno a me, ho sempre avuto consigli e dimostrazioni di comportamento delle persone che mi circondavano (adulti, bambini e ragazzi) che seguivano in un modo molto preciso la falsariga di questo detto.

Devo essere onesto, non mi è mai capitato di vedere persone che si slanciavano in impeti di AIUTO verso il prossimo senza ritegno. Ho conosciuto molte persone oneste, ligie alle regole e sicuramente non inclini a fare del male. Ma quelle stesse persone, per quanto non facessero del male, non è che fossero dei particolari esempi di individui disposti ad aiutare il prossimo.

Ho esaminato per anni questo concetto. Che, non te lo nascondo, mi ha sempre dato un pò di tristezza. Perchè racchiude in uno stesso concetto due sentimenti ed emozioni che non sono proprio il migliore e più elevato modo che un vero Uomo possa mostrare.

Abbiamo, infatti nel concetto, sia un sentimento di PAURA che un sentimento di DISPREZZO e AFFLIZIONE.

Se fai qualcosa è perchè pensi sia giusto. Fare o non fare qualcosa per paura della punizione non è proprio il massimo della vita. E lascia sempre un retrogusto amaro in bocca.
Altrimenti rimane sempre il solito dubbio: se non ci fosse stata la possibile punizione (della legge, di qualcun altro o di una entità come Dio) la persona si comporterebbe bene?
Non è una bella sensazione di sicurezza vivere con una persona così al fianco...
Ti viene sempre il dubbio che in un certo momento possa comunque comportarsi male.... Non appena possa sentire che la minaccia della punizione è meno forte o non possa essere scoperta.

D'altro canto è ancora più triste il concetto che non occorra fare del bene perchè tanto sarebbe un'azione inutile. Questo è ancora più triste.
E parte dall'esame di molte situazioni del passato in cui ci si è comportati bene con qualcuno e questo nostro impegno non è stato visto, premiato o riconosciuto. E anzi, potrebbe averci portato anche dei problemi.

Siamo sinceri: a chi non è successo di aiutare qualcun altro o fare del bene per poi ritrovarsi senza neanche un grazie o addirittura con qualche grande delusione?

E' vero! Succede. Ma dobbiamo esaminare anche in questo caso per bene la questione. Perchè si fa del bene? E' il ragionamento allo specchio del perchè non bisogna comportarsi male...

Se è vero che bisogna comportarsi in modo onesto e retto IN SE E PER SE, perchè è giusto e non perchè ci potrebbe essere una punizione se non lo facciamo...
E' altrettanto vero che occorrerebbe aiutare il prossimo PERCHE' E' GIUSTO, e non certo perchè da questo aiuto ne otteniamo riconoscenza o qualche altra cosa.

Le cose si fanno (nel bene e nel male) perchè è giusto. Spesso dal comportarsi bene, ne discende che qualcosa ci torni indietro. Ma occorre capire in che forma e, soprattutto, in che tempi.

Facciamo un veloce esempio. Se io rispetto gli altri, non frego nessuno e non creo disordine o turbamenti nelle persone, forse non riceverò nè medaglia, nè soldi e forse nemmeno un grazie. Cosa avrò ottenuto? Ho dato il mio contributo a migliorare di un 0,0000001% il mondo dove vivo.

Che per questo motivo sarà meno caotico e infelice. Di un pelino. Ma lo sarà.
E il mio premio sarà vivere in un mondo migliore.

Lo capiamo meglio quando, pur comportandoci bene, vediamo il mondo andare peggio. Anche la nostra qualità della vita peggiora.

Quindi, abbandoniamo questo concetto. E comportiamoci bene. E facciamo del bene. Non in modo insensato e compulsivo ma con bene a mente cosa stiamo facendo e quali conseguenze ci sono.

Un filosofo che io adoro, un giorno disse "Aiutare un bufalo ferito ad uscire da una pozza è pericoloso. Perchè il bufalo potrebbe non comprendere le nostre intenzioni di aiutarlo e cercare di ferirci. Non è cattiveria, un bufalo ferito si comporta così. Cosa dovremmo fare? Non aiutarlo? NO. Occorre semplicemente aiutarlo essendo consapevoli che potrebbe cercare di ferirci e prendere le dovute precauzioni."

Grazie mille di avermi letto.

Per ASPERA ad ASTRA.

martedì 4 ottobre 2011

Amanda Knox, Raffaele Sollecito e il nostro sistema giudiziario.

Ieri notte, come la maggior parte degli italiani, sono venuto a conoscenza dell'assoluzione degli ultra-famosi Amanda Knox e Raffaele Sollecito nell'ancor più famoso processo per la morte della povera studentessa Meredith Kercher.
Dopo essere stati condannati come colpevoli solo 2 anni fa, con pene reclusive di 26 anni, la corte d'appello stabilisce che 2 persone che si sono comunque fatti più di 3 anni di carcere sono innocenti.
La cosa è non sconcertante. E' molto, molto di più.
 
In questo momento, come penso succeda a te che leggi queste righe, non sono interessato in particolar modo al processo di Perugia e a sapere chi è colpevole e chi non lo è.
Io non so se Amanda e Raffaele siano o meno colpevoli. Non posso saperlo perchè questo tipo di giudizio non può essere espresso assistendo tramite la tv e i giornali alle vicende di un delitto. Di sicuro non è guardando una persona in faccia che si può stabilire se qualcuno è un criminale o meno.
Di sicuro non sono un seguace delle teorie del Lombroso, criticato da molti ma poi ricalcato da tanti nei modi e degli obiettivi.
Ma ciò oggi ci fa riflettere è la solidità del sistema giudiziario italiano.
La realtà è che, sebbene qualcuno urli questo fatto a difesa delle sue magagne giudiziarie, in Italia il vero problema è proprio il sistema giudiziario. 
Processi che durano anni, che non garantiscono il principio fondamentale che chiunque è innocente fino a prova contraria, che facilmente riducono le pene a chi viene trovato colpevole.
Solo di questi giorni è la notizia del ragazzo condannato penalmente per aver rubato un ovetto di cioccolato su una bancarella. E' possibile in uno stato civile che si spendano decine di migliaia di euro, che si occupino ore e ore di lavoro di molte persone per comminare una tale sentenza ad un ragazzo?
E' possibile che un furto di un ovetto, anche quando venga accertato, abbia questo tipo di gravità?.
Non che il legislatore non sia altrettanto colpevole nell'equilibrio della gravità delle cose.
E' recente il provvedimento del governo che sancisce il carcere per chi evade più di 3 milioni di euro.
E chi ruba solo 2 milioni di euro? Quello no, ma se rubi un ovetto allora.....
Non che io come te possiamo ritenere una cosa giusta un furto di un ovetto.
Ma perchè una questione di così minima importanza deve finire su un percorso giudiziario che coinvolge il lavoro di moltissime persone?
Ne vale la pena spendere tanti soldi per un danno così piccolo?
La realtà, che nessuno vi dirà e che io oggi ho l'ardore di dire, è che esiste una causa per questo.
Questa causa fa si che il sistema continui a rimanere assurdo, contorto e burocratico.
Perchè se si guarda il sistema, c'è qualcuno che guadagna da tutto ciò.
E sono proprio i professionisti che vivono nel sistema.
Perchè avvocati e magistrati non guadagnano in base al merito e al risultato ma in base all'impegno di mezzi.
Un avvocato verrà pagato perchè mette a disposizione del cliente le proprie conoscenze e professionalità. Non perchè garantisce un risultato.
Come se tu andassi da un meccanico e lo paghi non perchè ti aggiusta l'auto ma perchè ci lavora su.
Se questo principio venisse applicato a tutte le professiosti sarebbe la fine di questa società.
Niente funzionerebbe più.
Riflettete su questo: guardate in parlamento quanti avvocati siedono fra i parlamentari. Sono la maggioranza ma non sono la maggioranza in Italia. Una minoranza che decide le leggi della maggioranza.
Con tutti questi avvocati in parlamento, secondo te una legge che ne diminuisce i guadagni e ne limiti il potere potrebbe mai essere approvata?
Ecco cosa succede al nostro sistema giudiziario.
Per aspera ad astra!