lunedì 4 settembre 2006

Che fine hanno fatto le bandiere della pace?

Sconcertato. Sono sconcertato e spiazzato.
Non che non sappia in quali melmose paludi possono andare a navigare i politici, i politicanti e i loro accoliti. Ma a volte si rimane ugualmente sorpresi.
Sembra ieri che più della metà della nazione italiana insorgeva contro l’invio di militari in Iraq e che protestava contro le missioni militari in Afganistan. Centri sociali in tumulto, prese di posizione pubbliche da parte di vip e leader di ogni ceto sociale, bandiere arcobaleno alle finistre, l’abiuro della forza delle armi.
Dov’è ora tutto questo?
Non sono di sinistra, non lo sono mai stato. Non sono di destra, poichè in questa destra italiana non mi ritrovo. Voto seguendo le esigenze della polis, visto che la politica è l’arte di condurre gli affari della polis ovverò della città-stato, oggi di una nazione. In certi momenti è giusto fare questo e in certi altri momenti è giusto fare quello. Non è opportunismo, è cercare le soluzioni che sia il maggior bene per il numero più grande di persone. A prescindere dalle ideologie, che tanta polvere hanno sollevato ma ben boca sostanza hanno portato e che, più sovente, hanno imprigionato la politica e i cittadini in sporchi giochi di potere fini a se stessi.
Ma dinnanzi a questa ipocrisia, più di un popolo che di alcuni partiti, rimango allibito. Dove sono le prosteste dei blogger sull’invio dei militari?

O qualcuno ha il coraggio di dire che in Libano è tutto diverso perchè c’è una risoluzione ONU? Sarebbe questo il fattore di cambiamento rispetto alle critiche al governo di centro-destra per essere andati in Iraq?
Ero e sono contrario all’invio di soldati italiani in Iraq, in Afganistan come lo sono per l’invio in Libano. Contrario! Contrario all’ipocrisia di chiamare delle missioni di guerra, missioni di pace.
Le parole hanno un significato, cazzarola…..
Non le si può usare a casaccio.

Se si va in un altro paese con l’esercito, con i soldati armati di tutti punto e pronti a subire vittime, pronti a rispondere al fuoco, questo è un contesto bellico. Come si fa a negare l’evidenza?
Le motivazioni potrebbero non essere di conquista e invasione. Forse, ma i metodi sono bellici. E io non credo che si possa ottenere la pace con la forza. Soprattutto perchè l’uso delle armi (o la paura di usare le armi) non risolve quelli che sono i problemi sottostanti i conflitti.

Perchè le nazioni europee e occidentali tanto vogliose che in medioriente ci sia la pace permettono che loro aziende producano e vendano armi a questi popoli? Dai lo sappiamo com’è. La sinistra pacifista sa come funziona la giostra. Inutile ripeterlo in questo articolo.
La domanda è: perchè per il Libano non ci sono le bandiere della pace sulle finistre, perchè non si protesta che migliaia di giovani italiani vanno a rischiare la vita? Perchè quella sinistra pacifista ora tace?
Perchè il governo è di centro-sinistra? Perchè le altre volte era una protesta non contro la guerra ma contro Berlusconi?
E’ questo il motivo?

Se è così, sono fiero di non essere mai stato simpatizzante dei gruppi politici di centro-sinistra. Condivido le loro mete (uguaglianza, diritti, rispetto per l’uomo e le minoranze, etc.) ma mi divide da loro l’ipocrisia di un tradimento etico nei confronti di se stessi.
E voi che ne pensate?
Per aspera ad astra!

venerdì 1 settembre 2006

Il rispetto per gli altri – 1a parte

Rispetto, una delle tante parole che significano tanto e che, quindi, disperdono il potere del loro significato in mille rivoli interpretativi.
Cos’è il rispetto? Il dizionario ci da alcune definizioni di cui 2 pertinenti al nostro argomento. La prima dice che rispetto è un Sentimento di deferenza, stima e considerazione verso persone, princìpi o istituzioni. La seconda dice che il rispetto è un Sentimento di riguardo verso la dignità altrui, che ci trattiene dall’offendere gli altri, ledere i loro diritti o menomare i loro beni.
Queste 2 definizioni ci danno 2 punti di vista di uno stesso sentimento. E il fondamento di questo sentimento è dare importanza a qualcosa.
Non si rispetta qualcosa a cui non diamo importanza. E qui casca l’asino.
Perchè non si da importanza ad alcune cose?
La risposta è semplice ma complessa allo stesso tempo. Perchè si pensa che la propria vita (con tutte le ramificazioni che essa ha in termini di persone, cose, organizzazioni, tecnologia, pensiero, industria, etc.) possa esistere e vivere tranquillamente SENZA ….. SENZA la cosa a cui non diamo importanza.
Ma sarà davvero così???
Davvero abbiamo esaminato tutte le implicazioni che la cosa a cui non diamo importanza e che, quindi, non rispettiamo, ha con la nostra vita? Davvero potremo vivere e migliorare la nostra vita senza quel qualcosa?
Questo è il rispetto.
Il rispetto è vedere che qualcosa esiste e che è importante, che fa parte delle cose.
Ma qui casca di nuovo l’asino e…
lo vedremo nel prossimo post.
Per aspera ad astra!