Visualizzazione post con etichetta sport. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta sport. Mostra tutti i post

sabato 3 febbraio 2007

Che tristezza mi fa! Chi? Il calcio

Sono senza parole.
Sono disgustato.
Non ci sono più aggettivi.
Mi dispiace, ma non è un post sul calcio questo. E neppure sullo sport.

Chi mi segue nel mio blog (grazie sempre di venire a trovarmi, anche se a volte vi trascuro, vi penso sempre) avrà visto che non parlo di calcio.
Non perchè non mi piaccia. Non perchè non ami questo tipo di gioco.

Sono sempre stato innamorato del calcio. L'ho giocato fin da piccolo.
A 6 anni prendevo la palla e, per l'isteria di mio padre, passavo i pomeriggi a lanciarla contro una parete. La prendevo e riprendevo. Intere ore.
Ho consumato scarpe, sudato tute e pantaloncini rincorrendo un pallone.
Vi ho gettato dentro le mie energie e i miei sogni.
Ho imparato così tanto dalla vita giocando a pallone che penso che questo gioco possa essere preso a modello per comprende l'uomo e le sue relazioni con se stesso e gli altri.
Non è una coincidenza che stia lavorando ad un libro intitolato "la mia vita come una partita di calcio".

Ho giocato a calcio fino a qualche anno fa. Ho giocato a calcio fino ai livelli semi-professionali. Non ho mai fatto il professionista. Ma ho conosciuto a sufficienza questo mondo.

E il mondo del calcio, quello giocato, quello sudato, quello combattuto nel rettangolo di gioco e nei suoi bordi non mi ha mai tradito.
MAI DELUSO.
Mi ha arricchito, mi ha dato tanto.

Molte volte ho detto ad amici e conoscenti che senza il calcio, senza le lezioni di vita che mi ha dato, forse adesso sarei pazzo o qualcosa del genere.

Ma questo mondo folle distrugge tutto ciò che di bello gli uomini costruiscono. La Tv e quello che ci sta dietro. Il culto del dio denaro ha corrotto e pervertito anche il mondo del calcio.

Già da anni cominciavo a soffrire per vedere il gossip, il calcio parlato che cominciava a prevalere sul calcio giocato.
Sappiamo tutti cosa è successo.
La corruzione, la mancanza di valori sportivi, calciopoli, diritti tv. Che merda.
Ma, soprattutto, la violenza negli stadi.

Quanto c'entra il calcio in tutto ciò? Poco. Forse niente.
Ho sentito dei deficienti che in un campo di calcio non ci sono entrati dire che reazioni dei giocatori possono stimolare comportamenti violenti sugli spalti.
MA che affermazioni dementi! Il gioco è gioco. Scaldarsi e dare una gomitata ad un giocatore fa parte del gioco. Non è corretto, forse. Ma parliamo di agonismo, di azioni, di vita.
Ma pensare che gli spettatori siano dei deficienti che si lasciamo ipnotizzare dalla violenza e che la ripercuotano amplificata di mille volte, no. Non regge. C'è qualche altra cosa.

Quello che c'è è che le persone che vanno allo stadio sono solo una rappresentanza del mondo fuori.
Se nel mondo fuori i valori della vita si alterano, quella cosa verrà importata dal mondo del calcio.

Questa società è malata. Non è un'affermazione esagerata. E' molto ponderata. E, tra l'altro, molto soft.
Questa società è malata. Sta crollando su se stessa.
Mandare i poliziotti in assetto anti-sommossa per controllare che migliaia di persone non si distruggano per una partita di calcio è follia.
Non è il calcio ad essere malato.
E' questa società. Punto.


Ma in tuto ciò il calcio mi fa una tristezza infinita.
Mi sento come un innamorato deluso dalla sua amata.
E' come se fossi tornato a casa a fare una sorpresa alla mia donna e l'avessi trovata a letto con un uomo grasso, brutto, avvinazzato, rozzo e sporco.
Che delusione. Che voltastomaco.

Morire per una partita di calcio? Ma siamo matti. Chi glielo spiega ai figli? E alla moglie di quel poliziotto?

Ho letto che vogliono sospendere il campionato fino alla fine.
Da innamorato del calcio, sono d'accordo.
Basta partite per tutto il campionato. Fino a giugno.
Tanto questo, tra i miliardi di giocatori che di sportivo non hanno pi
niente e questa violenza, non è più calcio.

E' qualche altra cosa.
Che mi fa una tristezza infinita.
Per aspera ad astra!

giovedì 11 maggio 2006

Il fascino dei soldi e il calcio telecomandato

Sulle prime volevo scrivere un post relativo al cosidetto “scandalo Juve”. Sono un tifoso juventino e volevo dire la mia. Poi mi sono fermato. In realtà da anni ho come bersagli preferiti 2 categorie ben precise: ovvero gli psichiatri e i giornalisti. Mi piace attaccarli….. O meglio attaccare le loro categorie perchè molte persone tra loro sono persone in gamba e oneste. Ma il sistema che è stato costruito….. Vabbè, lasciamo perdere.
Così da tanto tempo mi sono ripromesso di non condannare niente e nessuno a meno che non ci siano prove evidenti della cosa. Per me è un punto fermo.
Non voglio partecipare alla solita “cognanata” in cui tutti parlano e dicono qualcosa senza sapere esattamente i chi, i quando e i dove.
Ma, davvero, ad una persona che ha fiducia nelle cose e che ancora si illude che i simboli valgano qualcosa, davvero è dura.
Sono juventino da quando ero piccolo.
Non mai pensato che il mondo fosse pieno di stinchi di santo ma pensare che persone che hanno così tanti soldi possano distruggere i sogni di migliaia di tifosi è di una disumanità unica.
Non si tratta di quante leggi siano state violate o di quanto grave possa essere, se confermata, la frode sportiva.
Si tratta di capire quanto fascino hanno i soldi o il gusto di giocare sporco.
Ho fatto il calciatore dilettante per anni.
So che il calcio giocato è diverso dal calcio visto in TV. Soprattutto dal calcio commentato. Il calcio dei Piccinini o dei Biscardi, giusto per fare alcuni nomi.
Ma tutto questo supera il limite.
Un solo concetto:
VERGOGNA.
Anche se siete innocenti e la situazione, forse, è stata gonfiata.
VERGOGNA.
E, anche nel calcio, pensate con la vostra testa e non con quella della TV o quella dei soldi fascinosi di Moggi e C.
per aspera ad astra