lunedì 14 giugno 2010

RIcordate Cassandra? Ma l'Italia dove sta andando?

E' veramente notevole scoprire come la storia e la cultura siano fatti di corsi e di ricorsi. Così si riescono a pescare nelle propria memoria icone e metafore dei nostri tempi....

Ricordate Cassandra? La mitica divinatrice della mitologia greca?
Profetizzò la caduta della città di Troia e un futuro di distruzione per quel popolo.
Ma a causa dell'odio del rifiutato Apollo, le due profezie erano destinate a rimanere inascoltate anche dalla sua gente.
Da allora si parla di "cassandre" quando si ascoltano persone che parlano di scenari cupi futuri.

Recentemente sono ritornato ad ascoltare alcuni spunti del saggista italiano Eugenio Benetazzo. Se cliccate su internet ci sono sufficienti materiali per farsi l'idea di questo giovane.
A parte che, di tanto in tanto, fa piacere sentire qualcuno che parla di economia e politica che non abbia superato i 60 anni.
Anche perchè, soprattutto in Italia e soprattutto nell'arena politica, associazione l'anzianità dei soggetti con la saggezza dei contenuti è pura utopia ed è più probabile che esiste una correlazione inversa.

Benetazzo è un personaggio di cui ascoltai e lessi qualcosa ben 4 anni fa. Abbastanza ruvido e per niente mellifluo, sicuramente si contradistingueva già allora per l'originalità delle sue tesi.
Gli va dato adito che in tempi non sospetti, profetizzò il sopraggiungere della attuale crisi.

E lo profetizzò argomentando le sue tesi.
Ora è qui a potersi giustamente vantare di aver visto giusto e, purtroppo, continuando a "cassandrare" violentemente.
Benetazzo sostiene che il peggio deve ancora arrivare.
Onestamente io sono in accordo con lui.
Anche perchè anche in economia 2+2 fa 4 e non 5 solo perchè si è ottimisti.
Ci sono dei fattori strutturali che non possono essere modificati solo con aspetti emotivi.
Se qualcuno decidesse di intraprendere cambiamenti strutturali.... Qualcuno che ci amministra intendo..... Allora.... Forse....

Ma allontanerei questa ipotesi.
Non c'è proprio trippa per gatti.

Tutto questo ambaradan per fare un punto della situazione sul nostro paese. Ovvero questa splendida Italia che sempre bellissima, sta marcendo dentro.
E ognuno di noi lo sa, perchè troppi fattori sono ormai enormemente evidenti sotto i nostri occhi, qualunque cosa i mass-media dicano o ci vogliano far credere.

In queste ore BankItalia annuncia il record di debito pubblico: parliamo di più di 1800 miliardi di euro di debito pubblico. Inoltre questo debito aumenta vertiginosamente.
Anche perchè, con l'economia che arranca, le imprese diminuiscono il loro fatturato e pagano meno tasse. E così anche il gettito fiscale dello stato diminuisce, con conseguente peggioramento della situazione.

Proprio l'altro giorno parlavo con mia moglie del futuro della nostra famiglia.
E' un ipotesi assolutamente realistica che fra 5 anni, non appena il mio primogenito finisce la scuola elementare, io, compagna e progenie decidiamo di andare via da questo paese.
Che amiamo.
Ma se non possiamo far niente per cambiare le cose non starò qui a vedere lo stivale che continua ad affondare nel fango. Per non dire altro.

Dove stiamo andando?

A parte tutti i proclami, i problemi del piffero quali intercettazioni o vallettopoli, è possibile che gli italiani non si chiedano la domanda fondamentale?

Ovvero dove stiamo andando?
Mi piacerebbe sentire la risposta, la vostra risposta a questa domanda.
Ne riparleremo.
Ma ricordate che non è chiudendo le orecchie alle profezie dei cassandra di turno che miglioreremo le cose.
Se poi i profeti si sbagliano, tanto meglio.
Ma ascoltiamoli.
Per aspera ad astra!

venerdì 4 giugno 2010

Ripartire da qualcosa

Vi è un fenomeno molto interessante di cui parlare.
E cioè di come la quantità/qualità del movimento intorno a noi determini la nostra felicità, successo e futuro.

Alla veneranda età di 38 anni, alle soglie del 6 compleanno di mio figlio, mi accingo a effettuare una rivoluzione nella mia vita.
Il signor Alfio Bardolla, trainer motivazionale dell'italico stivale (per cortesia smettiamola di dipendere sempre da questi Big Jim americani dal sorriso a 54 denti che ci insegnano come si vive.....), dice molto correttamente che "Per raggiungere obiettivi mai raggiunti, occorre fare cose mai fatte!"

Aggiungerei io che per diventare persone che non si è mai state occorre prendere decisioni che non si è mai prese!

La scorsa volta ho riflettuto sul concetto di decidere cosa fare da grande.
Diciamo che ho deciso cosa fare da grande.
L'ho deciso dopo aver osservato che continuare a fare ciò che DEVO non mi sta portando più vicino alla felicità e al benessere. A quel punto, mazziato per mazziato, deciso che comincerò a fare ciò che voglio.
Non che voglia svestirmi di dosso tutti i panni di responsabilità che la vita ci fa indossare. Non ho detto questo nè me lo auguro.
Sono solo qui a sancire che so da dove ripartire.....

E questo blog ne è una testimonianza.
Partirò da me e dalla mia vena da scrittore, dalla voglia di comunicare e dare arte e bellezza a questa comunicazione. In qualsiasi forma sia possibile.

Grazie di esserci.
Per aspera ad astra!