venerdì 23 dicembre 2005

Parole da cancellare: "politico"

Politico! Viene da politica. Che viene da polis - città. Questo per gli antichi greci.
Politico e politica sono parole che esuberano nelle pagine dei giornali e nelle bocche dei giornalisti. C'è la cronaca e c'è la politica. C'è il gossip e c'è la politica. C'è lo sport e c'è la politica.


E ci sono i politici.
Questa parola si candida ad essere cancellata perchè nessuno capisce cosa sia un politico. Di conseguenza una parola che descrive qualcosa che non si capisce non ha senso di esistere.
Si potrebbe cancellare il fenomeno non compreso o non descritto ovvero il politico stessi con tutti i suoi giochi e misteri. Ma non essendo questo facilmente attuabile, cancelliamone almeno il nome.


Questo non è un post inneggiante al qualunquismo o minimalista nei confronti del dovere sociale e del senso civico. Viaggia proprio in direzione contraria. Sostiene il senso civico di appartenenza di un gruppo sociale che ha deciso di sopravvivere insieme con dignità.

Cos'è un politico? Non lo so! E' qualcosa che si occupa della COSA PUBBLICA (vi ricordate i latini come la chiamavano: RES PUBLICA....), un altro modo per denominare lo stato. Lo stato chi è? Siamo noi!
La risposta è talmente banale che viene banalizzata.

E derisa. Ed invece lo stato siamo davvero noi. E le strade, i ponti, i servizi pubblici sono nostri. Come in un condominio, in una nazione ci sono spazi privati e spazi pubblici. E come in un condominio la gestione degli spazi pubblici o della COSA PUBBLICA devono essere affidati ad una amministratore di condominio. Ecco qua, amministratore.


Lode a Beppe Grillo per aver dato una svolta al senso delle parole. Lui chiama gli amministratori, ministri o parlamentari, i "nostri dipendenti". E' vero, è vero.


Sono gli amministratori di condominio. Sono gli amministratori di condominio.

Possibilmente esterni alle cose private del condominio, giusto per non rischiare strani appetiti che vista la debolezza umana possono sfociare in quella proposizione conosciuta come conflitto di interessi.

Politici? Che fa un politico? Che produce? Chiacchere........

Parlano, straparlano, vanno ai dibattiti, fanno le campagne elettorali, fanno le assemblee, tengono i vertici.......

Ma di concreto? Certo, di tanto in tanto, qualche politico esce dal bozzolo e va ad amministrare qualcosa. Diventa consigliere comunale, diventa assessore, diventa consigliere provinciale, regionale, diventa parlamentare o ministro o qualcuno dei mille posti che esistono nella complicata e confusa burocrazia italiana.

Ma questo ci sta. Va bene. E' un servizio che necessita alla nazione. Le cose vanno governata. O meglio amministrate.
Allora chiamiamo queste persone con il loro nomi: amministratori. E quelli che fanno le regole su nostro mandato e indicazione chiamiamoli legiferatori. Ma ricordandoci che le leggi non sono fini a se stesse ma sono le regole di "come amministrare qualcosa".

Cosa vedo io? Vedo personaggi che vivono di un "teatrino" fatto di tutto tranne che di professionalità nell'amministrare. Mi piace la politica. Quando essa è la scienza della polis, della città, del gruppo che cerca di sopravvivere.
Cancelliamo questa parola. Per cortesia. Basta sentire questa politica e questi politici.
Quasi nessuno ne ha più voglia.
Cominciamo a dissentire su questo, il resto verrà da se.
Per aspera ad astra!