lunedì 17 settembre 2007

Il nuovo partito democratico - 2a parte.

Ho fatto bene ad attendere qualche giorno per chiudere questo argomento sul partito democratico.
Il giorno 8 di settembre c'è stato in Italia il V-Day o Vaffanculo-Day ideato e realizzato da Beppe Grillo e i suoi ragazzi. E' stato un terremoto politico e sociale. E credo che sia bello analizzare quella giornata non tanto in se e per se, cosa che farò in un altro post, ma in relazione a questo nuovo movimento politico.
Ricordate quel programma TV, "Operazione trionfo"? Quello in cui venne costruita a tavolino una nuova band di ragazze, una sorta di creazione in laboratorio di "Spice Girls" in salsa tricolore?
Al tempo nacquero le Lollipop. Presumo che pochi ora ricordino queste splendide artiste e le loro opere. Non che abbia niente da dire a quelle ragazze, che forse avevano comunque più talento di alcune starlette o di alcune attuali showgirls televisive.
Ma era un esperimento. La creazione di un prodotto da laboratorio, di qualcosa di sintetico.

Il partito democratico mi sembra questo.
La creazione a tavolino di un soggetto politico. Con la pretesa che sia nuovo e giovanile. Ma allo stesso tempo, solido, ben radicato e equilibrato.
Come le Lollipop, dispone di uno staff di contorno che è capace di creare un'immagine perfetta. Ottimi gli strumenti, ottimi gli arrangiamenti, e ottime le musiche.
Ottima la coreografia e ottima la preparazione dello spettacolo.
Con le dovute risorse si attinge al meglio dello spettacolo.

Ma ciò che manca è il cuore, l'anima, l'assenza di "star system".
A volte certi gruppi musicali sono scomodi. Ma se vengono dal basso, dalla realtà, dalla gavetta, allora qualcosa da dire ce l'hanno.
Perchè non sarebbero nati se non avessero avuto niente da dire.
Perchè non sarebbero sopravvissuti se non avessero avuto niente da dire.

Il partito democratico nasce da una bugia: che l'organizzazione di un partito sia più importante dell'operato dei suoi componenti.
Un partito è solo un gruppo di persone che si mettono insieme per organizzarsi meglio e dire qualcosa.
Cosa debbono dire i politici che formeranno il PD che nei loro attuali partiti politici non potevano dire o fare?
Capisco qualcuno che sta in un partito, non può dire la sua e ne fonda uno nuovo. Questo lo comprendo.
Ma più partiti che si fondono per crearne un altro........ Cioè comprendo anche questo. Razionalizzazione delle risorse. Ma perchè aspettarsi qualcosa di nuovo? E' qui l'errore.
Rutelli, Prodi, Fassino, Bindi diranno o faranno qualcosa di nuovo nel "nuovo" partito?

No, costoro sono solo delle "lollipop". Create ad arte, con una nuova canzone bellissima pronta a scalare le classifiche. Costruiti in laboratorio. Distaccati dalla realtà.

Ho citato il V-Day di Beppe Grillo. Non entro nel merito della cosa.
Parlo solo del fatto che questa giornata è nata dal basso. Tante persone che vogliono dire qualcosa di nuovo, che vogliono essere qualcosa di nuovo.
Niente di costruito nel laboratorio.

Se il partito democrativo avesse queste tensioni di fondo e questi vettori, allora si che sarebbe un nuovo partito e un nuovo soggetto politico.
E con questo non voglio distruggere tutti coloro che magari si stanno ammazzando di lavoro per contribuire al nuovo PD. I loro sogni meritano rispetto. Il loro impegno pure.
Non voglio denigrare la fiducia nel futuro o in qualcosa di migliore.
Voglio denigrare la finzione di chi questo PD l'ha ideato e con il quale sta ingannando queste brave persone.
Per aspera ad astra.

martedì 4 settembre 2007

Il nuovo partito democratico - 1a parte.

Finalmente un vistoso cambiamento in questa palude che qualcuno chiama Italia.
Non più le solite convergenze parallele, non più i soliti inciuci.
Finalmente qualcosa di vicino alle persone, vicino alla gente, alle esigenze reali.

Sto esagerando?
Forse un pò......
O forse voglio proprio prendere per il ..... per i fondelli, diciamo, questa nuova bufala.
Bufala, si, lo dico. Il nuovo, nascente partito democratico è una bufala.

Lo dimostra il modo in cui sta venendo alla luce. Così studiato nelle stanze dei bottoni, così politicamente corretto in cui ci sono le candidature che si propongono, in cui ci saranno le primarie.....
Ovviamente con questo post mi inimicherò parte dei lettori, credo quelle persone che della fiducia e delle speranze in questo nuovo movimento politico ve le hanno messe.

Voglio precisare che non sono un qualunquista e non mi piace disprezzare ogni tentativo di migliorare la scena esistente. Non sono sceso così in basso sulla scala da diventare acido ad ogni cambiamento e ad ogni buona intenzione.

Ma la politica è fatta di cose concrete. Dovrebbe essere fatta di cose concrete. E di concreto, in questo polverone del partito democratico, ci vedo ben poco.
Sono mesi che si parla di leadership. Leadership basata su cosa? Quasi sono le fondamenta del nuovo partito democratico, di questo partito costruito a tavolino, quasi chirugicamente? E' il centro-sinistra che si coagula attorno a una formalizzazione della sua struttura. Moderati di sinistra e centristi sinistrorsi decidono di fare casa comune.
Ma è proprio questa la bufala. Su quali basi questa casa comune viene costruita? Su basi culturali? Su basi ideologiche? Su basi programmatiche?
Ognuna di queste situazione ha una validità in se. Ha una propria dignità.
Non è vero che le ideologie sono finite. Sono finite alcune ideologie. Quelle che storicamente non hanno predetto in modo corretto il futuro.
Ma come fa l'uomo a non vivere di ideologie?
Credere nell'onestà è un'ideologia. Credere nel lavoro è un'ideologia.
Ideologia: viene da idea e logia. Possiamo dire che un'ideologia è uno studio di un'idea. Che c'è di male nell'avere idee? Magari c'è qualcosa di male nell'avere idee sbagliate ma non nell'avere idee tout court.

Il partito democratico non ha idee. Non è comunista, non è democristiano. E' democratico. Si vabbè ma che vor di? E' facile prendere un'etichetta denominata "champagne" e appiccicarla alla bottiglia di acqua sporca. Un buon risultato ma ciò non fa dell'acqua sporca dello "champagne". Quasi quasi fa più tenerezza e passione il "Forza Italia" di berlusconiana memoria: tanto infantile quanto nazional-popolare. Veramente brutto come nome ma almeno onesto nella sua bruttezza.

Invece partito democratico è un bel nome. Talmente bello che non c'è bisogno di contenuti.
Di cui nessuno parla.
C'è bisogno solo di leadership.
Ah, di quelle si che c'è bisogno. Almeno lo fossero, almeno lo fossero.
Almeno ci fosse in Italia un politico degno di tal nome, qualcuno che operi con orizzonti pluridecennali e non di una legislatura.
Qualcuno che guardi il futuro e guidi una nazione con la passione, con l'integrità e la disciplina di un padre di famiglia.

Ci vediamo nella 2a parte a breve.
Per aspera ad astra