lunedì 22 maggio 2006

Censurato il "Codice Da Vinci" a Nuoro!

Mi ero ripromesso di non scrivere niente a proposito del Codice Da Vinci non perchè abbia qualche riserva a riguardo ma perchè sono rimasto perplesso 1) per l’attenzione che gli è stata data (in positivo e in negativo) e 2) perchè sono dispiaciuto che tanta cagnara sia stata fatta all’uscita del film e non all’uscita del libro.
Della serie che l’immagine batte la scrittura su tutti i fronti.
Ma la notizia che ieri ho letto su un quotidiano sardo ha (secondo me) dell’incredibile. E mi piaceva portarla all’attenzione di tutti.
A Nuoro, capoluogo di provincia della mia isola, esiste un solo cinema.
E già questa sarebbe una notizia scandalosa.
Ma la cosa assurda è che tale cinema, in controtendenza rispetto a tutti gli altri, ha palesemente deciso di non proiettare il film “Il codice Da Vinci” accogliendo la raccomandazione della CEI (conferenza episcopale italiana) di boicottaggio dello stesso.
Il cinema in questione (cinema “Le Grazie”) è di proprietà di un gruppo religioso cattolico il quale ha, comunque, delegato la gestione dello stesso a persone al di fuori del contesto religioso e di indiscutibile professionalità cinematografica.
In tutti gli scorsi anni questa proprietà non aveva mai interferito con le scelte dei palinsesti. E altri film discussi sono stati comunque (e giustamente) proiettati.
Ma sul film di Ron Howard e Tom Hanks è scesa la scure della censura. Quantomai anacronistica e palesemente inutile.

Che senso ha proibire la visione di un film in un cinema?
Forse serve a esprimere dissenso…. Potrebbe essere…
Essendo il sottoscritto un eterno difensore del diritto di chiunque di poter esprimere le proprie opinioni, difendo il diritto della Chiesa, della CEI e di chiunque di dissentire dai contenuti del romanzo (sempre di romanzo si tratta) e di esprimere il proprio giudizio negativo. Ma esistono mille modi per esprimere il dissenso e quello di proibire la messa in onda in una sala cinematografica, essenso questa l’unica sala della città e di tutta un’enorme area geografica, mi sembra veramente fuori luogo.
Il film è un film. Forse bello, forse sbagliato, forse sempliciotto.
La Chiesa e i vescovi forse dovrebbero protestare per qualcosa di più importante.
Io non sono nè cristiano nè cattolico. Difendo i diritti di ogni uomo a praticare le proprie dottrine religiose e i propri riti. Ma mi piacerebbe far notare che un’azione più saggia per i vescovi sarebbe censurare il comportamento di tutti quei credenti che non sono praticanti e che non osservano i precetti e i comandamenti della loro religione.
La censura o il boicottaggio è un sistema vecchio e superato.
Se la Chiesa ha paura di un romanzo, se ha paura che la fede dei suoi aderenti venga scossa da un romanzo di fantasia beh, allora direi che, come istituzione, è proprio alla frutta.
La religione cattolica è in declino come aderenti e come espansione da decenni. Al suo interno persone bellissime e spiritualmente meravigliose lottano per difenderne i molti lati positivi. Ma è indubbio che si tratta di un’organizzazione decadente.
E quando parlo di questo non mi riferisco al suo significato o al messaggio religioso in essa contenuto. Cristo è Cristo e il suo vangelo è il suo vangelo.
Ma se ci siamo ridotti a fare i dispetti come i bambini non facendo vedere un film “scomodo” in un proprio cinema, beh…..
La cosa si mostra da sola.
E da sola si mostrerà il suo effetto boomerang.
Accetto commenti su questo fatto. Vorrei conoscere la vostra opinione. L’opinione dei blogger: cosa ne pensate di questa censura?
Grazie e per aspera ad astra!
Riferimenti: Altro mio post sul "Codice Da Vinci.

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