venerdì 24 febbraio 2006

Un libro da leggere: L’Anticristo di F.W. Nietzsche

Immagino che solo il titolo abbia spaventato qualcuno.
O spero di no.
Sta di fatto che questa volta vi voglio segnalare un libro che io credo sia bellissimo. Non bello, ma bellissimo. Un libro da avere in carta patinata e copertina in pelle.

Non è mia intenzione lisciare il pelo a nessuna corrente politica o andare contro nessuna credenza religiosa.
L’Anticristo di Friedrich Wilhem Nietzsche non è un libro di politica.

Non è un libro di religione (o di antireligione). E neppure un libro di filosofia, paradossalmente.
O almeno, è tutte queste cose insieme così come lo è una vera opera d’arte.
Di base l’Anticristo è un libro che trasuda poesia e lirica letteraria. Crea un nuovo modo di scrivere e comunicare i pensieri. In realtà è lo stesso autore che va a collocarsi dove nessuno prima si era collocato. In reami particolari e di nessun compromesso con niente. Estremo ma mai estremista. E proprio per questo attualissimo come pochi autori possono fare.

Non è facile sintetizzare il libro. Non lo è poichè non è la ragione l’orizzonte entro il quale si muove.
Il libro sorvola le consuetudini e porta il lettore ad aggredire la montagna della vita, che alla fine si scopre essere sempre se stessi e le proprie paure.
In una prima superficiale lettura, pare che il filosofo-poeta tedesco si scagli contro il cristianesimo ergendosi a Anticristo del medesimo. Ma, per l’appunto, questa è una prima superficiale lettura. Ed è usando questa chiave interpretativa che alcuni critici e storici sono arrivati alle assurdità interpetative di tutta la filosofia nietzschiana.

Chi ha definito la filosofia di Nietzsche come precursore del nazismo e dell’oltranzismo di destra non ha praticamente capito niente di questa filosofia e mente, sapendo di mentire, sui reali percorsi storici su cui affondano le radici del nazismo e della destra belligerante della prima metà del secolo.
Nessuno leggendo le favole di Fedro, sosterrebbe che l’autore ci vuole mostrare veramente degli animali parlanti. Chi avrebbe il coraggio di ardire una simile ipotesi? Sarebbe un livello veramente basso di interpretazione.

In tal senso il libro “L’Anticristo” si sposta più in fondo, sui veri significati dei percorsi di libertà spirituale di un individuo. La critica è feroce e tagliente ed espressa con una verve coinvolgente. A momenti pare di cavalcare le onde del Pacifico su una tavola da surf.
Dov’è l’uomo e i suoi valori? Dov’è il senso della vita?
Lo sprone è ad effettuare una ricerca, a mettersi in viaggio, a ridiscutere tutti gli accordi. Il vero nemico è l’apatia, il consegnare se stessi vendendosi per due piccole verità che ci tranquillizzano sull’universo.

Vale la pena di accettare valori capovolti sulla vita solo per vigliaccheria.
Ma non è mio interesse entrare nel merito del discorso quanto di sostenere che “L’Anticristo” è un bellissimo libro. Adatto in particolare alle persone più smaliziate e più desiderose di gustare i passaggi di una bella penna.
Pieno di gustosi aforismi e deliziosi passaggi letterari, è un libro che non può essere letto da chi pensa a se stesso come uno spirito libero.
Alla fine, si possono non condividere tutti i passaggi di Nietzsche. Ma in bocca rimarrà il sapore del perchè la letteratura è una passione dell’Uomo da 5.000 anni almeno.
Buona lettura a tutti.

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