venerdì 17 febbraio 2006

La logica dello scontro: chi ne subisce le conseguenze?

Sono stato un pò in silenzio, ultimamente, ad ascoltare i rumors della politica italiana. La pentola comincia a bollire e la carne a lessare.
Per mia fortuna non passo tanto tempo dinnanzi alla TV. Ma, di straforo, riesco a seguire l'andazzo dei tempi.
Il nemico va sempre conosciuto. Questo lo diceva già lo stratega militare cinese Sun-Tzu 1600 anni fa o giù di lì.

La logica dello scontro.
Questo è il fondamento della politica. Lo scontro. Far collidere le cose, in modo che questo generi frastuono e sollevi polvere.
Quante cose si possono fare se le persone vengono distratte.
Da decine di migliaia di anni esistono trappole per cacciare. Si cammina nel bosco e mimetizzate nel sottobosco o fra i rami, eccole scattare silenziose per colpirci.
Non c'è bisogno di una grande tecnologia, solo astuzia.
Fai un buco per terra, ci metti sopra dei rametti, ci butti sopra fogliame e quant'altro ed eccolà la - la trappola!!!!!

Logica dello scontro. Ovvero la nostra politica moderna, occidentale e hegeliana. Già Hegel, eccolo lì quasi dimenticato nella sua astrusa filosofia dalla società contemporanea. Capita a molti filosofi. Scherniti e derisi per l'astrattezza del loro pensiero.
Può darsi, figliuoli, può darsi....
Ma il bello è che la nostra vita ne viene condizionata perchè come disse proprio un filosofo, "... sono le idee e non la forza a segnare il progresso e il futuro dell'umano vivere."
E che ci piaccia o no, il pensiero di Hegel permea molte delle quotidianità con cui ci sbattiamo mattina e sera.
Come?

Quasi tutti noi abbiamo sentito parlare di Marx. Il bello è che anche lui, la cui influenza sul XX secolo non può essere messa in discussione da nessuno, ha evoluto gran parte del suo pensiero partendo dalle conclusioni del collega tedesco.
Hegel, quanta parte hai nell'attuale scontro politico tra la mortadella prodiana e il messia-operaio di Arcore?

La filosofia base di Hegel partiva da un concetto su quale fosse la base della realtà. E per quanto abbia dissertato in lungo e in largo parlando di un concetto fumoso come lo Spirito Assoluto (che è), Hegel ha messo il suo timbro sul mondo con il concetto di divenire che egli chiamò "dialettica". Schematicamente hegel diceva:

C'è una cosa e la chiamiamo TESI (1).
C'è una cosa che gli si oppone e la chiamiamo ANTITESI (2).
Entrambe vengono superate dalle terza cosa che nasce da questo scontro e cioè la SINTESI (3)!

Semplice, no! E non pensate che sia molto più complesso di così. I filosofi scrivono le cose in modo difficile e gli autori dei libri di filosofia le complicano ancor di più altrimenti come farebbero i primi a esser presi sul serio e i secondi a vender libri. Ricordiamoci di De Crescenzo e andiamo avanti.....
Sta di fatto che quello schema là è entrato nell'inconscio collettivo. Dalla Germania è filtrato in mille altre filosofie. Marx, Schopenhauer e altro hanno contribuito a questo.

Se oggi si guarda un talk show in TV, non si può fare a meno di vedere la dialettica hegeliana in azione.
"Porta a porta": esponenti delle 2 fazioni che discutono su un tema. Bello? Bello, forse! Ma sicuramente hegeliano.
Gli esempi si sprecano e arriviamo a quelle idiozie che poi generano ipocrisie come la "par condicio".
Piano, piano, forse corro troppo.

Il punto è che per Hegel ogni cosa che esisteva era una sintesi di una tesi e un'antitesi precedente. Cioè ogni sintesi era il frutto di uno scontro!!!!!!!!!!! Ecco il punto. Ribaltando il ragionamento, per ottenere qualsiasi cosa vogliamo, dobbiamo avere uno scontro.
Non a caso la filosofia hegeliana è stata presa a sostegno di TUTTE le filosofie fasciste e imperialiste. E' stata la base dei totalitarismi. Perchè il primo paese a mostrare in forma becera il sentimento patriottico è stata la Germania (più precisi, la Prussia!)? Perchè proprio lì è nato il nazionalismo che decenni dopo ha disintegrato l'umanità con la II guerra mondiale? Perchè, perchè.... Perchè è proprio nella sua patria che maggiormente ha attecchito la filosofia hegeliana!

La cosa assurda è che mentre parlavo di "porta a porta" molti lettori si saranno chiesti: "Ma come si può avere un percorso democratico o una sana e democratica discussione se non si sentono entrambe le campane del discorso?".
Non ditemi che molti di voi non lo hanno pensato.

Come potete vedere, ormai il fatto che per imparare o per trovare la realtà si DEBBA per forza assistere ad uno scontro fra una tesi e la sua anti-tesi è un fatto entrato nella nostra logica di pensiero.

PERMETTEMI DI FAR NOTARE CHE QUESTO E' UNO SCHEMA DI PENSIERO. Forse buono o forse cattivo, ne possiamo anche parlare. MA NON E' L'UNICO. ESISTONO ALTRI MODI PER CAPIRE, PER IMPARARE E PER REALIZZARE LA DEMOCRAZIA!

Chi mai direbbe che mischiando un ottimo sugo alla bolognese con un ottimo pesto si ottiene qualcosa di superiore?
Non so forse ma io non ho mai provato.
La realtà, la realtà dice che da uno scontro non si esce arricchiti ma più poveri. O più confusi.
Si esce arricchiti da un incontro. Non da uno scontro!
E se non siete d'accordo, voglio che qualcuno mi porti la sua esperienza sul fatto che dopo aver assistito in Tv allo scontro tra 2 politici o 2 intellettuali su un argomento ne è uscito con le idee più chiare.
Quello che succede è che ognuno di noi ha già una sua personale opinione sulle cose e assiste allo "scontro" solo per veder soccombere l'avversario.

Logica dello scontro.
Permea la nostra vita.
Operai contro imprenditori.
Destra contro sinistra.
Uomini contro donne.
Ricchi contro poveri.
Cristiani contro musulmani.
E chi ne ha più ne metta.

Tanta attenzione allo scontro.
Ma visto che siamo 2 secoli che seguiamo questa logica di Hegel e tutti vediamo dove siamo arrivati, che ne dite se abbandoniamo questo percorso. Giusto per gioco, per provare.

IO SOSTENGO LA FILOSOFIA DELL'INCONTRO.
La sintesi non esiste e non la voglio. E non voglio neppure delle antitesi. Perchè bisogna per forza pensare che ci debba essere qualcosa o qualcuno che si oppone a me o ai miei pensieri?
Nè sintesi nè antitesi quindi.
Solo tesi, solo idee, solo uomini che comunicano.
Ognuno poi di quelle idee ne farà quello che vuole.
Per aspera ad astra!

Nessun commento:

Posta un commento