martedì 21 febbraio 2006

Fenice: rinascere dalle proprie ceneri

In genere si mette molta attenzione alla morte e a quando si muore.
Anche perchè, visto che si muore una volta sola, non ci si può far cogliere impreparati.
E' un evento importante, non si può sbagliare niente.
I tempi, gli invitati, gli addobbi e tutta la scenografia.
Ovviamente c'è del nervosismo. C'è sempre alla prima.

Ma tutta questa attenzione sulla morte mi sembra eccessiva.
Perlomeno se confrontata con quanta poca attenzione spesso mettiamo sulla nascita, sull'inizio di un ciclo.
E non parlo dei bambini. O, in parte, anche di quelli visto che gli italiani hanno deciso che i dolori di un nuovo pargolo per casa sono superiori alle gioie.

In realtà la mia attenzione va a finire sulla poca attenzione che si pone sul rinascere dopo una morte, sul rimettersi a cavallo dopo una caduta, sul riprendere il proprio cammino dopo una sconfitta.

La vita è fatta di libertà di di barriere. Ma le barriere sembrano talmente tante che alla fine vediamo solo barriere e ci dimentichiamo della nostra libertà.
Intorno a noi vediamo solo morte e sconfitte e ci dimentichiamo che possiamo anche rinascere e ricominciare.

In realtà non c'è niente che assomigli alla mitologica Araba Fenice che l'Uomo stesso. Vilipeso, calpestato, fratturato nell'anima, schiacciato dagli eventi e dai signori delle marionette. Eppure ancora lì a sputare controvento.

Penso non ci sia passaggio nella vita maggiormente denso di significato quale il rinascere dalle proprie ceneri.
Nascere è facile. Basta farlo. Rinascere implica uno sforzo di accettare le proprie responsabilità, lo sforzo di cambiare punto di vista sul mondo, le cose e, qui viene il bello, su noi stessi.

Chi di noi non ha fallito? In piccola o grande misura.
La prova era 2 centimetri dopo. La prova risiedeva nel "Adesso che faccio? Muoio definitivamente o rinasco?".

Nella vita si muore un sacco di volte.
Muoriamo quando tradiamo la fiducia di un amico o della nostra compagna. Moriamo quando calpestiamo i nostri sogni o i diritti di un vicino. Moriamo quando ignoriamo un passante in difficoltà o quando chiniamo il capo dinnanzi alla disonesta altrui.

Visto che nella vita si muore un sacco di volte, perchè non impariamo a rinascere più spesso?
Cosa costa?
Di certo meno che far crescere un bambino in questa malata società consumista.
Quindi, rinascete sempre dalle vostre ceneri e
Per aspera ad astra!

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