lunedì 14 novembre 2005

Grazie a Carlo Lucarelli - l'informazione

Penso che molti di voi abbiamo visto nel corso di questi ultimi anni la trasmissione Blu Notte sulle reti Rai. E' condotta da Carlo Lucarelli. Ora non so se egli participi (credo proprio di si) anche alla realizzazione del programma e dei testi ma non è questo il punto.
 
Il punto è che voglio ringraziare pubblicamente Carlo Lucarelli e tutti i suoi collaboratori per il programma.
Ma non solo perchè ne ho viste tante puntate, tutte avvincenti e deliziose. Il motivo è un altro.
 
Il motivo di questo grazie risiede nella punta di qualche giorno fa di Matrix e, più in generale, sulla situazione dell'informazione in televisione. Cioè il problema è ancora più ampio e riguarda l'informazione in generale.
Faccio lo splendido! E prendo il discorso alla larga.
 
Un mio professore universitario, parlando di aziende, economia e organizzazione aziendale, un giorno tirò fuori la cibernetica. Io pensai che era pazzo. Ma per quanto lo pensassi, egli era semplicemente uno che prendeva i discorsi alla lontana. So che ciò, in una società frenetica e orgasmatica come la nostra, in cui lo sprint e la velocità sono il punto di riferimento, è quasi un crimine. Vabbè.
 
Egli diceva che informazione è una parola scomponibile in IN+FORMA+AZIONE. é un gioco di parole ma il concetto è bellissimo. L'informazione è l'attività di dare una forma a qualcosa di non definito. E scusate se è poco.

Ora a me questa definizione piace tantissimo. Perchè esclude (così d'un colpo!) tutti quei dati e notizie che non servono a chi le riceve a dare una forma o una definizione della scena. Perchè ascoltare un'informazione se questa non ci aiuta a dare una forma all'argomento di cui ci stiamo occupando? Dunque potremmo dire che quell'informazione non è un'informazione ma solo una notizia o pettegolezzo o opinione o velina o sussurro o parole raccordate da verbi o, più semplicemente, spazzatura usata per riempire quel vuoto di risposte che ognuno ha.


E' bello avere domande. E' bello avere domande. Ci indicano quanto siamo vivi e immersi nel walzer della vita. Ma avere molte domande crea una sete di risposte. E questa è pericolosa perchè come ogni bisogno insoddisfatto tende a pulsare e a condurci ovunque pur di essere soddisfatto. La sete di risposte ci spinge, spesso, ad accettare risposte che risposte non sono pur di far finta di aver risposte.


Un individuo senza chiarezza sul mondo accetterà quasi qualsiasi cosa gli venga spacciata per risposta. Altrimenti non si capirebbe perchè persone molto intelligenti accettano stronzate immani.


Grazie a Carlo Lucarelli.

Dopo aver visto la porcheria di Mentana (l'importante è fare spettatori e non informare!!!!) vedo risplendere di luce sfolgorante Carlo Lucarelli e il suo programma. Che, pur essendo in televisione, cerca (e riesce!!!!!) di informare lo spettatore su qualcosa. Anzi che cerca di informare lo spettatore su qualche specifico tema. Dati, correlazioni, prove e sobrietà. Un programma fatto per lo scopo di informare e fornire un servizio e non per cercare di fare molti spettatori. Se poi li facesse, sarei contento. Ma sono gli scopi.


In Tv non si vedono molti di questi esempi. Giusto qualche special qua e là. Ma se guardiamo la disperazione intellettuale dei TG e se vediamo che OVUNQUE ci sia un giornalista non c'è informazione ma solo notizie urlate, scontri, polemiche, cifre non verificate e perlopiù confusione, beh... allora potremmo elaborare quasi una legge. Dove c'è un giornalista non c'è informazione.
Almeno nell'ambito televisivo ci azzecchiamo 99 volte su 100.


Non a caso Carlo Lucarelli è uno scrittore.

Grazie a Carlo Lucarelli per averci mostrato che si può fare cultura e informazione anche in televisione. Onestamente e con molto garbo.
Per Aspera ad Astra

sabato 12 novembre 2005

Droghe ai bambini

Da quando ho iniziato questo blog, sapevo che prima o poi sarei finito a parlare di questa cosa. Ma non potevo esimermi.
Così ho atteso qualche gionro per caricarmi come una molla.
Droghe ai bambini. Dando uno sguardo al titolo potrei interrompermi qui.

Basterebbe. Ma qualcuno potrebbe leggere questo post e chiedersi: "che significa?"


Ovviamente non posso entrare nei dettagli della cosa perchè ci porterebbe troppo lontano. Posso consigliare giusto un sito molto interessante in cui si approndisce questa tematica: Giù le mani dai bambini.


Cosa sta succedendo in breve?

In breve abbiamo che una gigantesca rete di industrie che operano nel ramo farmaco-chimico devono trovare uno sbocco ai loro prodotti. Se la domanda non c'è la si inventa. Come? Inventando nuove malattie che debbano essere curate con questi farmaci portentosi.

A sentirlo così sembra già la trama di un film hollywoddiano. Ma la realtà, ragazzi, la realtà supera sempre ogni fantasia.

Così inventano molte malattie, in particolare nel ramo della salute mentale, il più aperto all'introduzione di nuovi disturbi. Tanto non devi dimostrare niente. Non ci sono esami chimico-fisici o parametri oggettivi. In base a tutte le legislazioni nazionali sulla salute mentale, occorre solo una perizia professionale. E cos'è una perizia professionale?

E' la dichiarazione ufficiale da parte di un medico-psichiatra che il tal dei tali HA una certa malattia. In base alla sua opinione. Nessun esame scientifico, niente di niente. Assurdo, direte voi... Bene, così vanno le cose. Tanto la pazzia è un soggetto brutto e cencioso, non piace a nessuno occuparsene. Ma se non definisci la pazzia, non capirai mai cos'è la normalità. E così, non essendoci limiti e regole vige la regola del più forte. E i più forti sono loro: GLI SPECIALISTI.


Così tra le tante malattie, in un convegno negli USA viene deciso che ORA esiste una malattia mentale denominata ADHD. Colpisce i bambini e significa che essi sono "troppo vivaci" o "iperattivi". E' qualcosa che accade nel loro cervello ma nessun esame lo può dimostrare. (Guarda sul sito di questi folli che usando la parola magica genitori, che in termini vuol dire che vogliono bene ai figli, la scala per identificare i bambini "malati": clicca).
Così la Novartis (fusione della Sandoz e della Ciba-Geigy) produce un'anfetamina chiamata metilfenidato, le da il nome di Ritalin e la vende, a spese del sistema sanitario nazionale (cioè con i nostri soldi) ai genitori per aiutarli a "curare" i loro normali anche se vivaci figli.

Il tutto perchè degli specialisti lo hanno certificato.

Non scrivo che questa è una truffa. Questo è un genocidio!
E' un crimine contro l'umanità.
Nel mondo stiamo parlando di decine di miliardi di dollari. Non di noccioline.
E il bello che i mass-media, i igiornalisti non fanno niente. Niente, capite.
Si, scrivono qualche articolo, mostrano disincantati la diatriba. Qui non c'è nessuna discussione tra 2 parti che hanno più o meno torto. Ma siamo matti. Cioè lo siamo davvero?
Fino al 1997 il metelfenidato, in Italia, era classificato come droga di prima classe nei tabulati delle forze dell'ordine. Negli USA l'assumevano i cocainomani quando non trovavano la cocaina.

E io sento parlare di leggi contro il fumo. Io non fumo ma porca la miseria. Tanto chiasso per della nicotina, che in fondo ci metterà pure 50 anni ad uccidere una persona quando a dei bambini, capite a dei bambini danno delle droghe in nome di un business,

E ingannando i genitori.
Se leggete questo post, informatevi. Cioè leggete proprio le contro-indicazioni nel fogliettino di questi medicinali. Si può fare. Leggete le loro teorie e noterete che dietro altisonanti parole non c'è niente. Se non l'ignoranza e l'accondiscenza della maggior parte delle persone in buona fede.
Fatemi sapere e vi dirò altro.
Per aspera ad astra!

Decoder

Vivo in Sardegna e questo mi spinge a occuparmi di una cosa che nella mia regione sta sollevando molte attenzioni.
Già altre persone, in tempi non sospetti, avevano sollevato delle perplessità. Ma ora la cosa si sta mostrando chiara a molti (si veda articolo di un'editorialista sul giornale Il Nord Sardegna di sabato 05.11.05).

Parlo di questo fantomatico decoder digitale che permette alle persone di poter vedere la NUOVA tv. Come dice un amico dovrebbero brevettare e imporre un decoder che impedisca di vedere la tv. Ma personalmente non mi piacciono mai le cose che impediscono. O meglio più una società si concentra su quello che si può fare e sulle regole di convivenza e meno ha bisogno di strumenti che limitino le libertà. Ma questo è un altro discorso.

Il punto è che si stanno raggiungendo livelli di ipnosi spaventosi. Il governo impone ai cittadini una nuova tecnologia. E lo fa dando dei soldi a qualcuno che produce dei decoder. Ma non danno i soldi a tutti, solo a quelli che pagano il canone.

Ma il peggio è che, sono sicuro, tra pochissimo tempo questi decoder che adesso circolano saranno già obsoleti e dovremmo comprarcene sempre di nuovi.
Già la cosa mi disturba con i telefonini e i computer. Ma almeno lì è il mercato che dirige le operazioni.
Per la televisione è veramente il massimo.
Per aspera ad astra!

Telecom: la sua fine si avvicina

Secondo me la fine della telecom (scritto in minuscolo perchè non si merita di essere elevata a nome proprio di persona o cosa) è vicina.

La fine è vicina perchè innnazitutto la pazienza è veramente finita. Parlo della pazienza degli italiani. Sono anni che subiamo gli abusi di una ditta che non rispetta minimamente i diritti dei consumatori, comportandosi come un signore medioevale nel suo feudo.Non è necessario elencare tutti i soprusi e le bassezze a cui sono ricorsi negli anni. Non è necessario. Ognuno di noi ne ha avuto una qualche esperienza.Basti pensare a l'anticipo conversazioni di cui nessuno non si sa mai la fine e di cui non vengono corrisposti gli interessi. Questa caparra che fine fa? Stiamo parlando di milioni di euro in mano loro di cui potranno disporre come meglio credono. E il sistema del call-center per IMPEDIRE di poter avere un contatto diretto con loro. Ma dei call-center parlerò in altra sede.E poi ci sono le tariffe, assolutamente improprie. E i soldi che la Telecom incassa da tutti quei lestofanti disonesti che danno servizi via telefono. Sono 15 anni che la Telecom si ingrassa facendo finta di non sapere niente mentre sventurati o sciagurati cittadini vengono prosciugati da utili o inutili 144, 166, 899 o numeri internazionali. Cui prodest? diceva qualcuno. A chi giova? Alla Telecom.
Per non parlare di mille altre truffe-non truffe di cui abbiamo sentito parlare in tv o nei giornali o negli articoli di altri semplici persone attente (non si tratta di essere intelligenti ma solo di avere l'abilità di osservare) quali il signor Beppe Grillo, precursore di tutte queste battaglie. Parlo delle segreterie non richieste, delle decine di voci incomprensibili in bolletta a cui nessuno fa caso. O se ci fa caso, stringe le spalle perchè sa che perdere tempo e denaro per venire a capo di un costo sconosciuto di pochi euro è fatica sprecata.
Ma per la Telecom sono sempre milioni di euro.Ma la fine è vicina.
La Telecom morirà. Con un tonfo sordo. Per i troppi debiti. Per la concorrenza che prima o poi la batterà. Ma soprattutto per la sua incredibile fiducia nel monopolio e nell'inerzia degli italiani. Non siamo così popolo bue. La Telecom sta ignorando la nuova tecnologia telefonica, il VOIP. Cioè i sta tagliando fuori dall'innovazione.
E cosa da? Prezzi alti, cattivo servizio e malizia.Telecom: erano anni che volevo sfogarmi con te per tutte le rogne che mi hai dato e i danni che mi hai causato.
Per aspera ad astra!

Parole da cancellare: "gratis"

Con questo post, inauguro una serie di articoli che hanno un tema in comune: il fatto che, a causa del loro scorretto uso nel quotidiano parlare e scrivere, certe parole hanno ormai perso il loro significato.
Non c'è niente di male sul fatto che nascano nuove parole che descrivono nuovi fenomeni. Il problema nasce quando parole che hanno già una loro storia, un loro DNA, un loro uso e un loro significato specifico vengono usate per scopi diversi e distorti.
A quel punto cancelliamo quelle parole. Le parole servono per comunicare. E comunicare serve a capirsi. Se parlando non ci capiamo o ci inganniamo, cambiamo le parole.
Gratis. La prima parola da cancellare dal dizionario è gratis. Andrebbe abolita. Cosa dicono alcuni dizionari? Gratis significa "senza dover pagare"; "senza esigere alcun compenso", che si fa, si fa o si riceve senza compenso".
In effetti la parola ha un senso. Ci dice che alcune volte ciò che si fa non ha come risultato uno scambio oggetto/soldi oppure azione/soldi.
Ma la pubblicità e i mass-media hanno abusato di questa parola, stuprandone il concetto, tramite uso altisonante e martellante.
Così la parola è uscita dal suo contesto ed è diventata la chiave di volta del sistema. Tutto è gratis, anche quando paghi! Così i telefoni promettono chiamate gratis. Salvo poi specificare in piccolo che c'è lo scatto, c'è il canone, hai solo un tot di minuti al mese.

Così i settimanali ti regalano il primo volume di un'enciclopedia gratis. Salvo poi chiedersi che se ne fa uno di un'enciclopedia di un numero solo. E gli altri volumi di pagano, ah se si pagano. Non solo chi compra i restanti volumi paga anche il volume gratis. E poi ci sono i prodotti. Compri 4 e uno e gratis. Ma non è vero. Io ho pagato. Quello è solo uno sconto. Uno sconto che farà aumentare le vendite e aumentare i profitti della ditta. E i consumatori avranno speso di più.

Certo avranno più cose. Certo. Ma non è il meccanismo stesso dell'acquisto, questo? Voglio più cose? Pago di più!
No, ormai gratis è la parola magica è istupidisce e ipnotizza chi guarda o ascolta.Il punto, il vero punto della questione è che in questo universo niente è gratis. Forse c'è qualcosa di gratis nel cuore e nella mente degli uomini. Ma appena questo esce da lì ed entra in questo mondo cambia.
In natura niente avviene senza uno scambio di energia.

Così d'ora in poi se sentite la parola gratis, innanzitutto verificate che lo sia veramente e poi, se anche lo fosse, sostituitela con la frase "non è gratis, semplicemente paga qualcun altro".
Per aspera ad astra!

I numeri telefonici

Ecco qualcosa di molto teatrale e di impatto. Qualcosa relativo all'economia o alla politica. 
Stavo pensando di iniziare facendo notare una cosa relativamente al pastrocchio informativo legato al "caso" Rockpolitik, la trasmissione di Adriano Celentano.

Poi, l'altro giorno, ho notato una cosa che mi ha insospettito.

Fino a poche settimane fa, quando ricevevo sul telefonino o in segreteria dei numeri fissi sconosciuti, avevo l'abitudine di andare su internet e nel sito info412 di telecom (lo scrivo minuscolo perchè non ha diritti di essere scritto in maiuscolo: ne riparleremo) digitavo i numeri o il numero di cui volevo conoscere il proprietario.
Fino a qualche settimana fa era un bellissimo servizio. Veloce e gratuito (a parte i costi di connessione).

Poi, da un momento all'altro, il sito cominciava a rispondermi con una frase del genere:


Il numero cercato non può essere fornito su indicazione del cliente in base alla legge tal dei tali etc., etc.

Mi sono ricordato della famigerata legge 675 del 96 sulla privacy e ho emesso un sospiro. Vabbè.
Poi il sospetto. Per curiosità digito il numero della mia ditta. E cosa compare. La stessa scritta. A quanto pare qualcuno mi ha scavalcato e ha richiesto esplicitamente alla telecom (lo scrivo in piccolo) di non voler più comparire. A parte il fatto che io voglio che l'indirizzo e il nome della mia ditta compaia nel info412, se la cosa non è stata richiesta da me, chi mai si è permesso di dare questa fantomatica indicazione?

Magari è un automatismo in virtù di qualche articolo delle sopraccitata legge. Forse. Ma allora perchè scrivere su indicazione del cliente.


Ma il mio sospetto, venato da fastidio a priori e versamento di bile sulla fiducia, è legato al fatto che sospetto, quindi dico sospetto, che la cosa sia legata a questo proliferare incontrollato di servizi di numeri telefonici a pagamento che danno informazioni sugli elenchi degli abbonati. Sappiamo di cosa stiamo parlando. 892892, 892412, 1240, 1299,1288, 1254 e chi più ne ha ne metta.


Sarei curioso di sapere se chiamando uno di questi numeri e dando il numero di telefono della mia ditta, mi forniscono il nome e l'indirizzo. Sarei curioso. In base all'esperienza delle pagine internet (gratis) a meno che una persona non abbia dato l'esplicito consenso di pubblicare i suoi dati, dovrebbero in automatico escludere tutti gli abbonati.


Ma io sospetto, dico sospetto, che invece chiamando uno di questi numeri (a pagamento) ti diano l'informazione richiesta e sospetto che se chiamo e spendo 4 o 5 euro mi diranno che allo 01234/567890 ci sta la mia ditta.

Il fantasma delle disdette ha pensato di togliere il mio indirizzo solo dalle pagine internet e non dai numeri a pagamento. Sospetto.

Vorrei togliermi il sospetto e chiamare. Forse lo farò. Mi dispiace buttare via i soldi in questo modo. Ma forse lo farò.

Magari sono solo sospettoso.
Per Aspera ad Astra!