lunedì 24 luglio 2006

Antonio Di Pietro: finalmente un esempio

Di solito non sono uno che si butta a pesce su elogi sperticati nei confronti di qualcuno. In particolare quando questo qualcuno è una figura pubblica di cui si hanno scampoli di personalità mediati attraverso i filtri di tv e giornali.
Ma stavolta voglio proprio tributare un applauso (applausi per Di Pietro) per una persona che sta veramente sorprendendomi in positivo.
Ad essere onesto, come molti italiani, ho tifato per lui ai tempi di mani pulite.
Alzi la mano, onestamente, chi non era tifoso di questo magistrato che veniva dal popolo. Accento “mediterraneo” e modi di fare tipici di chi è vero e verace come un contadino d’altri tempi.
Ma l’Antonio nazionale ha scoperto sulla sua pelle quanto a volte, essere popolari, sia un cavallo duro da cavalcare.

E, anch’io, quando è entrato in politica ho storto il naso.
Forse perchè a quei tempi volevo credere che fosse possibile un progetto politico nuovo che venisse dall’area moderata di destra. O forse perchè mi sembrava la solita furbata di chi, dopo u npò di popolarità, intende monetizzare ciò insendiandosi nella palude della politica, dove chiunque ce la faccia ad arrivare non deve più far niente per rimanerci se non rimanere fermo.

Ma da qualche anno osservavo Di Pietro.
Alla fin dei conti, il suo linguaggio era sempre il solito.
Non politichese. E anche i suoi atteggiamenti.
Ma negli ultimi tempi anche i fatti stanno reggendo la portata delle promesse.
E’ bello vedere un ministro di uno stato scaldarsi così tanto per un provvedimento assurdo da parte di gruppi parlamentari (o sarebbe meglio dire lobby parlamentari super partes) quale l’indulto.

Togliere le pene a tutti, compresi i reati finanziari, fiscali, societari, di corruzione e di abuso d’ufficio. Questo intendono fare.
Lo faranno per inserirci dentro anche alcuni personaggi che usciti dalla porta della politica per condanna legale ci rientrano dalla finestra dell’indulto?

Non si sa e, come al solito, i politici sguaiano le loro lingue usando parole altisonanti per nascondere la realtà.
“Atto di civiltà”, ho sentito dire…..
Non si capisce perchè i comportamenti onesti dei cittadini che non hanno mai sbagliato non siano degli atti di civiltà.

Ma è un discorso troppo semplice ed è ingiurioso persino dilungarsi.
E’ ovvio che questo sistema carcerario sia fallimentare e sollevi problemi che le piccole menti dei politici non riescono neppure ad analizzare nella loro interezza.
E’ ovvio. Non è un sistema correttivo ma punitivo. Come si pretende che le cose vadano bene. Non c’è certezza di pena nè di giudizio. E chi fa grandi reati spesso esce fuori prima del fesso di turno che commette una piccola sciocchezza.

Ma da qui a punire gli onesti e chi non ha commesso niente regalandogli di nuovo ladri, truffatori, corruttori, evasori a piede libero, questo no.
Bravo Di Pietro. Bravo. Sono orgoglioso di te.
Dacci ancora la speranza che in politica ci sia ancora qualcuno che ci crede ancora, che crede ancora negli ideali e non sia completamente a 90 gradi riguardo ai compromessi, inciuci, do ut des che imperano solenni sopra le nostre teste.
Per aspera ad astra.

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