mercoledì 19 luglio 2006

Il disastro delle poste italiane!

Quando ero bambino c’era la mitologia delle lettere.
Si diceva e si pensava che le lettere ci mettessero un’eternità ad arrivare. Spedire una lettera era come vincere al totocalcio: niente di certo!
Una media della tempistica di arrivo di una missiva era di circa 15 giorni.

Ma le poste avevano il profumo di un’istituzione che, nonostante i suoi immancabili difetti, la proteggeva sempre come una vecchia signora rincoglionita ma gentile e signorile alla quale nessuno sente di poter rimproverare niente.
In quei tempi le poste facevano le poste. Nessun dubbio a riguardo.
Ora non voglio fare quello per cui “prima era meglio”! Per carità, al giorno d’oggi ci sono molte cose che ci hanno semplificato la vita (prendi l’home banking ad esempio, premio nobel per chi ha permesso questa rivoluzione).
No, la mia riflessione è un’altra.

La mia riflessione è che ora le poste funzionano forse meglio o forse peggio di prima ma il vero problema è COSA LE POSTE STANNO DIVENTANDO?
Come un quarantenne in crisi d’identità, che non vuole invecchiare e non può ringiovanire, le poste italiane sono diventate un frankenstein assurdo in cui c’è tutto e il contrario di tutto.

Vai alle poste e scopri che è anche una banca. Senza esserlo perchè quasi nessuna istituzione finanziaria seria vuole avere a che fare con lei. Cioè non voglio dare degli assoluti ma molte finanziarie non accettano prelievi da un conto postale, molte banche storcono il naso per un assegno delle poste, e le stesse filiali postali creano problemi con i loro stessi assegni…..

Vai alle poste e scopri che è un negozio. Ti vendono di tutto. Dai libri su qualche santo alla nuova edizione dei francobolli della Juve all’ultimo computer portatile a chissà cosa.
Un giorno ho visto arrivare un direttore d’agenzia e istruire un’impiegata sul fatto che mettesse in bella mostra, fra migliaia di depliant, un salvadanaio a forma di cassetta delle lettere. E le ha pure detto “Mi raccomando, cerchi di venderlo”. Assurdo, come si può cadere così in basso?
Ma fermiamoci un attimo. Cosa sono le poste? Cos’è un ufficio postale?
Dovrebbe essere un luogo dove spedire e ricevere della corrispondenza. Credo. Questa era la mia convinzione.
Ma in questi giorni, io che volevo spedire 2 pacchetti, ho girato la città andando da un’agenzia all’altra trovandomi sempre con decine di persone in coda.

Alcune agenzie su 4 sportelli ne avevano solo 1 funzionante. E che faceva tutto: bollettini, francobolli, boninifici, apertura conti, versamenti, vaglia, etc.
Pazzia!
Si, gli impiegati saranno stati in ferie…..
A me sembra che le poste abbiamo il delirium tremens. Non sanno più chi sono e sono totalmente confuse.
Vogliono essere all’avanguardia e non sanno fare neanche le cose semplici.
Forse adesso le lettere arrivano i pochi giorni. Forse.

Ma la signora amabile pur se rincoglionita ha smesso di essere una signora, ha smesso di essere amabile e gentile, ha smesso di essere deliziosa ed è rimasta solo rincoglionita.
E con i francobolli da lettera che sono passati a 0,60 centesimi. Un furto!
Pensate con la vostra testa.
E protestate per questa istituzione che è diventata privata.
Viva l’efficienza.
Per aspera ad astra.

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