lunedì 23 luglio 2007

Sono stato forse un cattolico?

Si, sono stato un cattolico.
Sono nato in una famiglia di estrazione cristiana e cattolica. Sono stato battezzato, chatechetizzato e cresimato.
Il problema però non è stato il mio essere o non essere cristiano.
Piuttosto il problema era che vivevo tra cristiani che cristiani non erano.
Se fosse vissuto tra veri cristiani, veri cattolici probabilmente adesso molte cose sarebbero diverse.
 
La mia famiglia è sempre stata cristiana cattolica ma solo nominalmente: come tante. Mio padre non partecipava alle funzione religiose, mia madre neppure. Forse a Pasqua, forse a Natale. Certamente ai funerali. Ma non bisogna essere credenti e cattolici per rendere un tributo ad un deceduto.
All’interno della mia famiglia (genitori, zii, cugini, etc…) non c’era neppure l’idea che quello che si facesse fosse religioso.

E’ una cosa che mi ha sempre affascinato nella sua assurdità logica.
Nel mio paese (vengo da un piccolissimo paese della Sardegna) le persone sono cristiane per noia o per pigrizia.
Qualcuno perchè non ha di meglio da fare, quasi tutti perchè è il piatto già pronto del ristorante. Perchè sforzarsi di cercare un percorso spirituale che sia valido per se? Perchè anche prendersi la briga di approfondire la propria religione?
Il tutto ridotto ad un mero fatto culturale.

La frase che riassume tutto è: PERCHE’ E’ COSI’!
Il non plus ultra del qualunquismo.
Ero un cattolico, lo sono stato. Ne ho addirittura percorso i sentieri della partecipazione attiva.
Onestamente posso dire di aver vissuto da cattolico vero per alcuni anni. Forse 2 o forse 3.
Poi semplicemente quella religione, proposta e interpretata dalle figure che ho conosciuto, non mi ha dato le risposte spirituali che cercavo.
Non mi ha dato il conforto spirituale che cercavo.
Solo ulteriori domande sulla vita e su di me.
Io si. Posso dire orgogliosamente di essere stato un cattolico.
So perchè lo ero, so di quale percorso quel periodo faceva parte.
Non conosco molti cattolici. Molti neppure sanno che differenza c’è tra cristiani cattolici e cristiani non cattolici.
Molti non sanno neppure quali siano i fondamenti di quella che dicono essere la loro religione.
Patetici.
Ho un profondo rispetto per tutti i cattolici. Ne conosco qualcuno, persone meravigliose. Come meravigliose sono tutte le persone che scendono nella profondità delle cose e che rifiutano l’ipocrisia.
Persone che aderiscono ad una fede o ad un credo per passione, per trasporto o per analisi. O che non vi aderiscono, con tutte le conseguenze del caso, per gli stessi motivi.
Onore a loro.
Per aspera ad astra!

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