Venerdì sera, parlando con un amico, gli ho detto:
"Vedrai che domani a Roma succede un macello. Ci sono troppi fattori e indizi che me lo fanno pensare!".
Stamattina, questo amico mi chiede quali fossero i fattori e gli indizi
che mi hanno fatto capire che una manifestazione pacifica di dissenso di
molti tipi di classi sociali (ragazzi senza lavoro, precari, anziani e
via dicendo) sarebbe sfociata nella (ormai) solita guerrilla cittadina
fra persone incappucciate e decise a distruggere quanto trovano per
strada e forze di polizia.
La mia idea è che il livello di consapevolezza medio della attuale
società (italiana ma anche occidentale) stia lentamente crescendo.
Consapevolezza che passa dall'individuo e arriva alle complesse o meno
complesse tecniche di controllo e sottomissione di lobby e ricchi
individui nei confronti dei popoli e delle masse.
Anni fa, ebbi modo di partecipare ad una conferenza il cui tema
attualmente esula da questo contesto. Ma il relatore, mentre cercava di
spiegare una certa cosa, rimarcò che l'attuale società oscilla su un
livello di tono emotivo che si approssima alla paura o alla diffidenza
(in realtà emozioni vicine ed affini).
La sua tesi, che io sposai e sposo tutt'ora, era che il popolo poteva
andare verso il basso oppure poteva avere un risveglio di coscienza.
Paradossalmente un peggioramento della consapevolezza avrebbe avuto
cause peggiori ma meno traumatiche. In pratica la società sarebbe
sprofondata lentamente verso l'afflizione, la depressione e l'apatia
fino ad essere controllata senza colpo ferire.
Un cammino verso l'alto, verso la libertà individuale e sociale, avrebbe
invece contemplato il passaggio verso stadi intermedi in cui la rabbia
l'avrebbe fatta da padrona.
Il concetto era veramente semplice. Questo relatore ci diceva:
"Immaginate che ogni singolo individuo e interi gruppi sociali pian piano si accorgano di ciò che veramente sta succedendo su questo pianeta e di come controllino e pianifichino le nostre vite. Attraverso i mass-media, la pubblicità, il cinema, i soldi e l'economia.
"Immaginate che ogni singolo individuo e interi gruppi sociali pian piano si accorgano di ciò che veramente sta succedendo su questo pianeta e di come controllino e pianifichino le nostre vite. Attraverso i mass-media, la pubblicità, il cinema, i soldi e l'economia.
Cosa succederà quando l'uomo della strada si accorgerà di essere
stato ingannato per tutto questo tempo? La prima cosa che farà sarà
quella di spaccare tutto!!"
Il concetto è che, ovviamente, ciò che alcuni individui hanno fatto non è giustificabile in alcun modo.
E' solo che non è possibile creare degli antefatti e meravigliarsi delle conseguenze.
A chi di noi è più volte balenato in testa di voler prendere qualcosa e spaccarla per rabbia?
Io personalmente sto di fronte a fatti e situazioni che mettono alla prova la mia capacità di contenermi.
Ingiustizie sociali, diseguaglianze, immoralità e disonestà portano il buono ad arrabbiarsi.
E la rabbia si diffonde contagiosa.
E quando l'ira prende piede è difficile contenerla in spazi razionali.
Ed è difficile che non venga indirizzata su cose e persone che non
c'entrano niente.
Nessuno in questo blog osanna la violenza e il teppismo. Tra l'altro
personalmente sono sempre stato molto in disaccordo con qualsiasi
movimento anarchico rivoluzionarista. Di ogni tipo di colore politico.
Sono per l'evoluzione e non per la rivoluzione.
Perchè le rivoluzioni portano sempre a nuovi dittatori o nuove dittature, aperte o mascherate che siano.
Una rivoluzione è solo un fatto emotivo. E' ribellarsi a qualcosa di
ingiusto, non correggere ciò che è ingiusto. Così si finisce per cadere
dalla padella alla brace.
Sarebbe come chi, siccome l'arbitro commette tanti errori durante la
partita, pensasse che sia meglio giocare senza l'arbitro. Sai che bella
partita verrebbe fuori. Che putiferio! Ricordo alcuni partite da bambini
in cui non c'era neanche uno straccio di arbitro...... impossibile
giocare.
Chissà che non il politico (che per partito preso e per manifesta
irresponsabilità mai penserà di vedere in che modo può migliorare la
situazione!) ma il comune cittadino non cominci a riflettere su quanto
sta accadendo.
Il corteo di Roma è un messaggio. Non dei disgraziati criminali che distruggono auto, negozi e attentano alla vita di altri normali cittadini come loro (amche se hanno la divisa).
Il corteo di Roma è un messaggio. Non dei disgraziati criminali che distruggono auto, negozi e attentano alla vita di altri normali cittadini come loro (amche se hanno la divisa).
Il fatto in se è un messaggio. Su cui non si può far finta di niente. Un
messaggio che non può essere relegato ad un "troviamo i colpevoli e
tutto andrà bene!".
Il popolo comincia a mostrare segni di impazienza e di rabbia. Lo fa
tramite le sue parti meno controllate e più criminali. In una società
sana tali persone non avrebbero avuto neppure l'occasione di partecipare
ad una tale manifestazione perchè non ce ne sarebbe stato bisogno.
Non fatevi quindi fregare dai mass media. Tutti adesso parlano dei violenti e degli scontri.
Ma non si parla tanto dei motivi della protesta e delle migliaia di
pacifiche persone che hanno manifestato cercando di mandare un
messaggio.
Penserò male nel credere che i violenti fossero e siano sul libro paga
proprio di coloro contro cui la manifestazione è stata organizzata?
Fantapolitica? Chissà, solo il futuro potrà dircelo.
Per aspera ad astra!
Per aspera ad astra!