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venerdì 19 aprile 2024

Comunicare: quanto ci piace. Ma è importante?

La modernità è fantastica.
Il mondo moderno è fantastico.

Parla di tante cose, con la supponenza di conoscere un sacco di cose. Solo perchè siamo nel 2024 ed è ovvio che in questi tempi ne sappiamo per forza di più di chi abitava nel 2021 o nel 2014 o nel 2003 o nel 1993 o nel 1981 e via dicendo.

Mah...

Si parla tanto di comunicazione, di comunicare, di strumenti di comunicazione.

Prendendo spunto dalle pubblicazioni di una pagina amica "Un Venditore Migliore", vedo una frase che mi fa riflettere.
Quante volte abbiamo sentito parlare di comunicazione, di comunicare di più di comunicare meglio.
Ma non ci si riferiva veramente al concetto di comunicare. Ci si fermava al più banale e superficiale concetto di parlare, di dire, di esprimere.

Da noi ad altri. E basta.

Si identifica il comunicare con il parlare. Quando il parlare pur facendo parte del comunicare, ne rappresenta solo una parte. E, forse, neppure la più importante.

Che ne pensi della parte composta da "ascoltare"?

ASCOLTARE E' COMUNICARE!
Anzi comunicare è per lo più essere capaci di rimanere collegati (e quindi in comunicazione) con altri.

ASCOLTARE E' COMUNICARE!

Credo che dovremmo occuparci molto di più di ascoltare gli altri, per aumentare la nostra comunicazione.
E non è un caso che Madre Natura ci abbia dotato di 2 orecchie e di una sola bocca.

E tu che ne pensi?

Per Aspera ad Astra.

lunedì 7 giugno 2021

Perchè piace così tanto prendere se stessi a schiaffi?

Prendersi a schiaffi.

Non proprio una bella abitudine. Eppure mi sa sia uno sport molto in voga in questi tempi e in questa nostra società.

Lo ammetto. Oggi ho avuto una importante realizzazione. Cosa è una realizzazione? E' semplicemente un  improvviso e luminoso aumento di conoscenza o di consapevolezza riguardo a qualcosa, riguardo a se, alla vita, agli altri o alla propria mente.

E' qualcosa che appare come "... Acci.... ma sai che adesso ho capito che...." Quello che è.

E la mia realizzazione oggi è che le persone sono solito prendersi a schiaffi molto più frequentemente di quanto sia giusto o anche solo necessario.
Prendersi a schiaffi ovvero trattarsi male.

In che modo ci si tratta male? In tanti, tantissimi modi. Talmente tanti che probabilmente vi è un modo per ogni essere umano.
Non è detto che lo facciano tutti ma di sicuro è uno degli "sport" più diffusi.

Ci si guarda allo specchio e ci si tratta male. Ci si rende colpevoli dell'immagine che abbiamo, del peso che abbiamo, della ricchezza di cui manchiamo, dei vestiti lussuosi che non vestiamo, del fascino di cui sembra difettiamo. E così via.

Viviamo, facciamo cose giuste e cose sbagliate. Le prime sono scontate e passano in cavalleria. Per le seconde, siamo gli aguzzini peggiori del mondo.
Raramente si è così duri e severi con gli errori degli altri come lo si è con i propri. Sembrerebbe di no eppure è la verità. Anche quando abbiamo di fronte qualcuno che incolpa gli altri di tutto ciò che gli è successo perchè gli piace ergersi a "vittima".

Quando la scena che abbiamo si sta allontanando da quella che vorremmo avere, ecco che scatta la punizione. E la punizione è trattarsi male. Prendersi a schiaffi. E qui la fantasia si scatena.

Ognuno trova le sue soluzioni creative. C'è chi mangia per punirsi. C'è chi manda a quel paese chi gli vuole bene per ritrovarsi da solo. C'è chi spende i soldi risparmiati con fatica in stupidaggini o vizi di vario tipo. C'è chi sputtana la fiducia altrui con gesti di tradimento vario. C'è chi si degrada commettendo trasgressioni contro il proprio codice etico e morale (non i codici degli altri ma il proprio codice....).

Ognuno ha le sue soluzioni creative. Ma ad ogni analisi, queste soluzioni sono distruttive. Sbagliamo e ci puniamo. Perchè? Perchè è la nostra punizione verso noi stessi.

E complice l'incredibile sofisticatezza del pensiero moderno, infiocchettiamo tutte le nostre azioni con una miriade di ragioni e di ragionamenti. Perchè non riusciamo a stare di fronte alla crudezza della semplicità delle cose. Non possiamo dire che ci stiamo punendo. No. Dobbiamo tirare in ballo altri concetti e idee: "Faccio quel che voglio!" (ma quando mai....), "Chi sto danneggiando alla fine?" (beh, te, proprio te) e via in un crescendo di vacuità logica senza fine. 

Le giustificazioni non hanno razionalità, hanno creatività.

La grande comprensione di oggi è che le persone sono fondamentalmente buone. E quando ritengono di non essere all'altezza di qualcosa, sono molto severe con loro stesse. Severe ma non efficaci.
E quindi usano la punizione per rimediare agli errori fatti invece che usare l'istruzione e l'apprendimento.

Se uno studente non capisce un qualcosa, che si fa? Lo si punisce o lo si aiuta a comprendere? Risposta ovvia.
Ma su di noi non agiamo così. Mai istruzione. Mai andare a vedere cosa non ho capito, come potrei fare meglio quella cosa.
Anche perchè (apparentemente) sembra non esista un posto dove esistono i materiali che insegnano come si fanno le cose. Come ci si comporta, come si agisce, come funziona la mente dell'essere umano, da dove derivino i meccanismi di comunicazione delle persone...

In realtà esistono. Ma questo è un altro discorso.

Smettiamo di prenderci a schiaffi. Non ne usciremo mai vincitori, non ne usciremo mai migliori.
Certo... Sbagliamo. Certo, commettiamo errori. E altrettanto ovviamente dobbiamo rimediare ai danni commessi, alla mancanza di risultati attesi.

Ma di sicuro non prendendosi a schiaffi. Non perdendo quella sottile stima di noi stessi, che è poi l'energia che ci permette di raggiungere le nostre mete.

Per ASPERA AD ASTRA!

giovedì 11 febbraio 2021

Fare del bene è tempo sprecato? Io credo di no.

Quando ero piccolo, sentii una volta un proverbio, una di quelle "saggezze" in pillola che girano tanto nella nostra cultura.

Sempre così affamata di voler mettere la CONOSCENZA dentro delle piccole frasi.

Il detto che ho sentito recitava, più o meno, così:
Non fare del male perchè è peccato, non fare del bene perchè è sprecato.

In effetti, intorno a me, ho sempre avuto consigli e dimostrazioni di comportamento delle persone che mi circondavano (adulti, bambini e ragazzi) che seguivano in un modo molto preciso la falsariga di questo detto.

Devo essere onesto, non mi è mai capitato di vedere persone che si slanciavano in impeti di AIUTO verso il prossimo senza ritegno. Ho conosciuto molte persone oneste, ligie alle regole e sicuramente non inclini a fare del male. Ma quelle stesse persone, per quanto non facessero del male, non è che fossero dei particolari esempi di individui disposti ad aiutare il prossimo.

Ho esaminato per anni questo concetto. Che, non te lo nascondo, mi ha sempre dato un pò di tristezza. Perchè racchiude in uno stesso concetto due sentimenti ed emozioni che non sono proprio il migliore e più elevato modo che un vero Uomo possa mostrare.

Abbiamo, infatti nel concetto, sia un sentimento di PAURA che un sentimento di DISPREZZO e AFFLIZIONE.

Se fai qualcosa è perchè pensi sia giusto. Fare o non fare qualcosa per paura della punizione non è proprio il massimo della vita. E lascia sempre un retrogusto amaro in bocca.
Altrimenti rimane sempre il solito dubbio: se non ci fosse stata la possibile punizione (della legge, di qualcun altro o di una entità come Dio) la persona si comporterebbe bene?
Non è una bella sensazione di sicurezza vivere con una persona così al fianco...
Ti viene sempre il dubbio che in un certo momento possa comunque comportarsi male.... Non appena possa sentire che la minaccia della punizione è meno forte o non possa essere scoperta.

D'altro canto è ancora più triste il concetto che non occorra fare del bene perchè tanto sarebbe un'azione inutile. Questo è ancora più triste.
E parte dall'esame di molte situazioni del passato in cui ci si è comportati bene con qualcuno e questo nostro impegno non è stato visto, premiato o riconosciuto. E anzi, potrebbe averci portato anche dei problemi.

Siamo sinceri: a chi non è successo di aiutare qualcun altro o fare del bene per poi ritrovarsi senza neanche un grazie o addirittura con qualche grande delusione?

E' vero! Succede. Ma dobbiamo esaminare anche in questo caso per bene la questione. Perchè si fa del bene? E' il ragionamento allo specchio del perchè non bisogna comportarsi male...

Se è vero che bisogna comportarsi in modo onesto e retto IN SE E PER SE, perchè è giusto e non perchè ci potrebbe essere una punizione se non lo facciamo...
E' altrettanto vero che occorrerebbe aiutare il prossimo PERCHE' E' GIUSTO, e non certo perchè da questo aiuto ne otteniamo riconoscenza o qualche altra cosa.

Le cose si fanno (nel bene e nel male) perchè è giusto. Spesso dal comportarsi bene, ne discende che qualcosa ci torni indietro. Ma occorre capire in che forma e, soprattutto, in che tempi.

Facciamo un veloce esempio. Se io rispetto gli altri, non frego nessuno e non creo disordine o turbamenti nelle persone, forse non riceverò nè medaglia, nè soldi e forse nemmeno un grazie. Cosa avrò ottenuto? Ho dato il mio contributo a migliorare di un 0,0000001% il mondo dove vivo.

Che per questo motivo sarà meno caotico e infelice. Di un pelino. Ma lo sarà.
E il mio premio sarà vivere in un mondo migliore.

Lo capiamo meglio quando, pur comportandoci bene, vediamo il mondo andare peggio. Anche la nostra qualità della vita peggiora.

Quindi, abbandoniamo questo concetto. E comportiamoci bene. E facciamo del bene. Non in modo insensato e compulsivo ma con bene a mente cosa stiamo facendo e quali conseguenze ci sono.

Un filosofo che io adoro, un giorno disse "Aiutare un bufalo ferito ad uscire da una pozza è pericoloso. Perchè il bufalo potrebbe non comprendere le nostre intenzioni di aiutarlo e cercare di ferirci. Non è cattiveria, un bufalo ferito si comporta così. Cosa dovremmo fare? Non aiutarlo? NO. Occorre semplicemente aiutarlo essendo consapevoli che potrebbe cercare di ferirci e prendere le dovute precauzioni."

Grazie mille di avermi letto.

Per ASPERA ad ASTRA.

mercoledì 20 gennaio 2021

Un messaggio di un mio ex studente

Questo qui di fianco è uno screenshot di una mail che ho ricevuto ieri.
Scritta da un mio ex studente di un corso di formazione regionale.

La pubblico non per mera vanteria personale (anche se è piacevole ricevere questo tipo di riconoscimenti) ma per sottolineare un punto che mi sembra molto importante.

Noi siamo noi.
Ma noi siamo anche ciò che facciamo.

E quando facciamo bene, quando svolgiamo il nostro lavoro nel modo migliore, quando miglioriamo le cose intorno a noi....
in quel momento abbiamo migliorato il mondo.

E tutti possono essere migliori.
Non importa che lavoro si faccia.
Dal più umile e (apparentemente) insignificante al più carico di responsabilità e di visibilità sociale o di profitto finanziario.

Quello che mi rimane, dopo questa mail, è che quando metti un seme di qualcosa di buono e costruttivo da qualche parte, questo avrà la tendenza a germogliare e crescere per diventare una piantina e replicare il processo.
Quello che mi rimane, dopo questa mail, è che quando per anni semini a destra e manca... il lavoro svolto non è stato fatto invano.

A dispetto delle apparenze. Che tali sono. Apparenze.

E' ovvio che per una mail di questo tipo, sia probabile che ci siano state altre decine e chissà anche centinaia di persone che hanno maturato sensazioni simili.

In una mia prima raccolta di poesie, "Liberi Pensieri", composta e raccolta ormai qualcosa come 30 anni fa, scrivevo "Vorrei scuotere le persone e risvegliare le coscienze. Un compito arduo, forse al di là delle mie potenzialità. Ma se solo riuscissi a farlo con una persona, anche solo una persona. Beh... vorrà dire che questo lavoro non è stato fatto invano."

A distanza di 30 anni so di aver fatto un buon lavoro con sicuramente più di una persona. Forse molte meno di quelle che pensavo di raggiungere da ragazzo.

Ma ho ancora davanti a me un pò di tempo.

Posso sempre recuperare.

Il mio è quindi un invito a guardare spesso più avanti nel tempo, sapendo che ciò che fai di buono oggi non sarà per niente tempo e fatica sprecate. A dispetto di ogni tipo di apparenza.

Spero che il signore della mail non se ne abbia a male se ho usato quanto da lui scritto privatamente. Per motivi di privacy ho oscurato il nome.

Lo scopo, glielo spiegherò anche a voce non appena lo sento, era anche in questo caso didattico.

E penso che comprenderà.

PER ASPERA AD ASTRA

domenica 10 gennaio 2021

Un video veramente didattico e istruttivo: come risolvere i problemi?

Oggi non pubblico una immagine ma pubblico un video.
C'è un concetto (che adesso espongo) e che questo video secondo me spiega in un modo fantastico.
Il video è stato creato da un appassionato di meccanica e di lego. Il suo canale Youtube è fantastico per chi ama la meccanica e la modellistica.

Il concetto è il seguente:
Nella vita capita di trovare degli ostacoli, delle barriere. Queste barriere sono varie: possono essere problemi, disavventure, disgrazie, difficoltà, rovesci, sfighe. Insomma... chi più ne ha ne metta.
Quando ci si trova in una situazione difficoltose, in genere la reazione di quasi ognuno di noi è di 
1. Protestare (spesso in modo veemente e scomposto).
2. Impegnarsi con tutte le forze per trovare un colpevole, il 90% delle volte esterno a noi.
3. Continuare a protestare, inveendo e maledicendo il colpevole.
4. Continuare a cercare di risolvere il problema o uscire dalla condizione negativa in cui siamo finiti cercando di far sparire l'ostacolo o rendendolo meno forte

In pratica, la normale reazione di quasi ognuno di noi è quella di cercare di rendere il problema o la brutta condizione meno forte, meno presente, meno importante, meno influente.

Il video che ho postato, invece, mostra che il modo corretto di risolvere un problema, superare un ostacolo o tirarsi fuori da un brutto momento o situazione è quello di:
A. Esaminare la situazione e
B. Migliorare le proprie abilità e/o trovare una nuova via per superare l'ostacolo.

L'attenzione non è mai a annullare l'ostacolo o modificarlo. Ma è totalmente su diventare più abili nel superare l'ostacolo.
Credo sia una grande lezione di vita.

Non è possibile uscire da una brutta condizione senza cambiare e senza fare qualcosa di nuovo.
Cosa ne pensi?
Fammi sapere.
Per Aspera ad Astra.