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martedì 11 agosto 2020

La moneta è come il sangue.... così dice Giacinto Auriti


Riporto una citazione del prof. Giacinto Auriti che di questi tempi è come una granita nel caldo afoso d'agosto.
Cosa diceva in sintesi questo signore (la solita mente italica geniale che viene sottovalutata solo perchè non si chiama Jackon Gold)?

Diceva che la moneta è come il sangue, la sua quantità va proporzionata alla entità del corpo da irrorare.
Cosa significa in parole povere?
Significa che la moneta 
1. NON HA NESSUN VALORE DI PER SE a meno del valore della sua funzione.
2. LA FUNZIONE DEL DENARO E' PERMETTERE LA CIRCOLAZIONE DI BENI E SERVIZI.

Quindi se un certo corpo (uno stato, una comunità o un villaggio) ha una certa dimensione e una certa economia (quantità di produzione effettiva di beni o servizi) a quel corpo occorre dare una certa adeguata quantità di moneta, che non è altro che il liquido che permette al corpo di funzionare.

Un corpo grande come un grande stato con una economia prospera ha necessità di MOLTO DENARO. E ogni qual volta l'economia cresce, è ovvio che ci deve essere più denaro in circolazione. Il rischio, se non si fa così, è che il corpo possa cominciare a funzionare male proprio per mancanza di circolazione del benessere. E questo può portare alla morte di singole cellule (quelle più lontane dal centro del corpo) o addirittura di interi organi. E prima o poi anche dell'intero corpo.

L'esempio che fa Auriti è che quando in un mercato le quantità di beni in vendita sono di più, occorrono più soldi per poterle comprare.
Perchè i soldi non hanno valore di per se. Ma solo nella misura in cui servono per comprare cose e servizi.
I soldi sono solo un sistema per scambiare valore. Non sono il valore.
Una persona, se le viene impedito di spendere i soldi che ha, è come se non li avesse. Perchè non ci può far niente.

L'esempio più eclatante è quella di un uomo che precipitasse in un'isola deserta con una valigia con 50 milioni di euro in carta. Se li non c'è nessuna attività umana che accetta quel denaro in cambio di cibo, riparo e strumenti, il nostro naufrago che se ne fa?
Forse ci accende il fuoco.

Dico che è importante sottolineare questo concetto basico del denaro anche se una volta esposto è praticamente una ovvietà in se.
Eppure leggendolo lo consideriamo una verità.
Ma vivendo operiamo come se la verità fosse esattamente l'opposto.

Le persone patiscono e si lamentano perchè non ci sono soldi. IL che è una assurdità, visto che il denaro è un prodotto umano e l'uomo (lo stato) ne può produrre quanto ne vuole.
Ciò che manca potrebbero essere le materie prime, l'energia, gli strumenti, i macchinari e anche la conoscenza e il know-how.
Potrebbe mancare anche la forza lavoro ma mai il denaro.
Perchè il denaro è il risultato di qualcosa che viene prodotto. 
Quindi viene prima il prodotto e poi il denaro.

Chi ti dice che non ci può essere una produzione (ad esempio un ospedale, una scuola o una strada) perchè non ci sono i soldi TI MENTE. Spesso sapendo di mentire in modo totale.

Grazie mille per l'attenzione.
PER ASPERA AD ASTRA!

sabato 19 novembre 2005

Il signoraggio - 2a parte.

Continua da "Il signoraggio - 1a parte":
Una domanda: Lo stato italiano deve una cifra di denaro in debito pubblico enorme. Non ricordo la cifra esatta ma parliamo di centinaia di miliardi di euro. Tipo 20.000 euro per cittadino italiano, bambini e vecchi compresi.
Il debito pubblico. Va bene! L'Italia deve questi soldi. Ma a chi li deve?
Cioè, va bene menarla con il fatto che noi italiani dobbiamo sti soldi. Ma qualcuno ci dica a chi li dobbiamo.
La risposta è inaspettata e molto dolorosa.

Abbiamo visto che ad un certo punto nacquero le banche centrali.
Cos'è una banca? La risposta completa in un post apposito. Per ora diciamo che è un'organizzazione che custodisce il denaro depositato e che lo presta a persone e aziende. In realtà la banca fa qualche altra cosa. Il denaro lo crea dal nulla!
Senza andare nel dettaglio, basti pensare ad un blocchetto di assegni. Due firme ed ecco prodotto il denaro.

Oggi in realtà esistono molte forme di denaro e la situazione è molto più complessa. Ma in realtà il denaro è uno solo: è un accordo che con quella cosa ci si possa comprare qualcosa. PUNTO.

Qualche secolo fa qualcuno ebbe un'intuizione magnifica. Andò dai potenti e disse: "Non preoccupatevi di questa cosa chiamata denaro. Ci pensiamo noi. Noi lo stampiamo e poi ve lo diamo." I governi acconsentirono. Un pò perchè così potevano dare la colpa a qualcuno nel caso in cui le cose andassero male (adesso i governanti non lo fanno più! Almeno non mi pare che ultimamente qualche persona che dirige il governo abbia protestato contro la moneta per incolparla dei problemi dell'economia o forse si.....). E un pò perchè qualche favore e soldo sottobanco potevano guadagnarlo in un mondo che si addentrava nel controllo democratico del potere.
Signoraggio. Delle persone, senza alcun titolo divino, si fregiarono del titolo di SIGNORI, potevano battere moneta. E prestarla ai cittadini.

Ecco la truffa!

Qualcuno produce un oggetto (il denaro) che serve solo per favorire gli scambi e liberare l'economia da quel sistema retrogrado e vetusto chiamato baratto e lo PRESTA ai cittadini. IN uno stato democratico il denaro è dello stato che lo da ai cittadini come bene comune, come le strade, l'anagrafe, i servizi di polizia e così via.
E' giusto pagare chi lo produce del costo concreto di produzione più un margine di guadagno. Come tutte le attività aziendali, certo. Quanto costa produrre una banconota di 10 euro? Dai 4 ai 5 centesimi? Bene. Ecco 7 centesimi a te, ditta, che lo produci per lo stato. Poi lo stato ci paga i dipendenti e il denaro va in circolo. Ad una banca provata serve del denaro perchè il suo è consunto e vecchio? Bene lo stato glielo vende a 10 o 15 centesimi in cambio delle vecchie banconote.

MA NON FUNZIONA COSI'!

Le banche Centrali di tutti i paesi sono organismi indipendenti dagli stati e, udite, udite, PRIVATI. Sissignore, privati. Sono s.p.a. possedute da persone o altre aziende. Stampano i soldi e invece del costo fisico di produzione, li vendono allo stato e alle altre banche ad loro prezzo NOMINALE.

Prezzo nominale? Cioè cosa? Vendono una banconota di 100 euro a 100 euro? Proprio così. Ecco perchè hanno fatto le banconote da 500 euro. Così il guadagno è maggiore.

Così ecco il gioco. Una ditta privata stampa delle banconote e le vende allo stato il quale, ovviamente, non paga con altre banconote ma con dei documenti di credito che sono alla fine delle cambiali. Cioè lo stato si indebita. Proprio come una famiglia. Si fa dare dei soldi in cambio a dei PAGHERO'. E le cambiali hanno degli interessi. Il costo del denaro lo chiamano. E ha percentuali del 2% o del 3% o di qualcosa del genere. Quanto costa la carta, l'inchiostro e l'incisione? Quello è il prezzo del denaro. Il denaro è una cosa. Non ha valore nominale in se. Ce lo ha negli scambi dell'economia REALE.
Così lo stato deve cercare altri soldi per pagare gli interessi per i soldi che si è fatta prestare. E il valore NOMINALE del debito pubblico aumenta fino a cifre addirittura incomprensibili. Lo stato emette BOT e CCT. E paga gli interessi. Ma sti interessi come vengono pagati da uno stato che già HA DELLE SPESE REALI (strutture, enti, dipendenti, sanità, esercito, etc.)? Con le tasse!! Cioè con i nostri soldi! O meglio, meglio con il nostro lavoro.

Il nostro lavoro paga quelle monete che sono nostre. Cioè paghiamo qualcosa che è già nostro. E diamo i soldi a qualcuno che a noi non da niente in cambio. A casa mia questo si chiama FURTO. E chi lo fa li chiamiamo LADRI.

Ma nella strada ci siamo persi una cosa. Qual'è il limite di stampa di queste monete?
Una domanda per la 3a parte.
Come mai negli euro non c'è più scritta la famosa frase "PAGABILI A VISTA DEL PORTATORE" delle vecchie care lire? E che cos'è la BCE, Banca Centrale Europea?
Per aspera ad astra.

venerdì 18 novembre 2005

Il signoraggio: 1a parte

Parlare di questo argomento è qualcosa che mi fa uscire fuori di testa.
Quando leggo o scrivo qualcosa a proposito di questo, mi sembra di vivere in un sogno e che niente di ciò che nella mia mente si crea sia vero. Tutto distorto, ubriaco......

Potete pensare lo stesso voi che leggete.
 
D'altronde da che mondo è mondo, schernire i problemi è diventato uno dei tanti modi di risolverli. Se non proprio il migliore.
Facciamo finta che sia tutta un'invenzione e che parliamo di qualcosa che non esiste in questo mondo. Facciamo finta e solo per i più coraggiosi, alla fine possiamo chiederci: "E se tutto fosse vero, se tutto fosse così semplice?" . La domanda è aperta alla risposta più conveniente.
Il signoraggio è un'attività. Ha le sue radici nel medioevo e riguardava il diritto del SIGNORE (sia che esso fosse un nobile o un feudatario) di avere certi diritti e privilegi. Su chi? Sulle persone comuni, viste come semplici bestie dell'immenso gregge di benefici che il signore poteva trarre. Per diritto divino o qualcosa del genere.

Uno di questi privilegi diventò la possibilità di poter battere moneta. Cioè il privilegio di poter emettere un SIMBOLO che agli occhi di tutti avesse un valore concordato e che servisse come mezzo di scambio negli affari economici al posto del baratto. Invece del baratto abbiamo la moneta. Chi aveva il diritto di emetterla di modo che tutti facessero riferimento ad una sola moneta? Il signore del luogo e da qui la parola signoraggio.
Con il passare del tempo, le economie si evolvettero verso sistemi sempre più complessi ma tutto andò bene fintanto che il valore della moneta rimaneva agganciato a qualcosa di reale. Mi spiego.

Il denaro è SEMPLICEMENTE un simbolo che rappresenta del lavoro. O, meglio molto meglio, rappresenta un prodotto (questo perchè si puà lavorare a vuoto senza ottenere necessariamente un prodotto). 
Il denaro è un rappresentante della produzione. In effetti sostituisce il baratto. Quindi il denaro sostituisce dei prodotti. Più una comunità produce - più prodotti avrà e più denaro potrà essere creato per sostiuire i prodotti negli scambi.
Siccome la quantità totale di denaro da introdurre in un'economia (diciamo una contea di 10 villaggi) è arbitraria, occorre stabilire un parametro oggettivo che dia una sicurezza a chi il denaro lo usa. Perchè arbitraria? Lo stesso motivo per cui un metro è lungo lo spazio che tutti sappiamo che è lungo oppure perchè un chilogrammo pesa quel tot che tutti conosciamo.
E' arbitraria perchè i prezzi, i costi e tutti i valori monetari hanno senso solo come valori relativi e non come valori assoluti.

Quante pelli vuoi in cambio di un Kg di carne? Dieci!
Quanti Kg di carne vuoi per una cassa di frutta? Un chilo!
Quindi ne deriva che una cassa di frutta è uguale a 10 pelli!
1 Kg di carne = 10 pelli = 1 cassa di frutta!
Se inventiamo il denaro e immettiamo la moneta in questo contesto vediamo che il valore iniziale è arbitrario. Esempi:
1) 1 Kg di carne = 10 pelli = 1 cassa di frutta = 100 monete (scudi, talleri, zecchini....etc.).
2) 1 Kg di carne = 10 pelli = 1 cassa di frutta = 10 monete (scudi, talleri, zecchini....etc.).
3) 1 Kg di carne = 10 pelli = 1 cassa di frutta = 1000 monete (scudi, talleri, zecchini....etc.).
A nostra scelta. Ma una volta scelto (per esempio la n° 1) avremo che 1 Kg di carne costa 100 monete, un etto di carne 10, una pelle 10 e così via. A quel punto non si potrà più cambiare.

Ed ecco il paramentro oggettivo per fissare questo cambio e stabilire il parametro. Il primo denaro era costruito su del materiale scarso. Perchè scarso? Perchè impediva alle persone di procurarsene con facilità distruggendo la legge di base denaro=prodotti ottenuti. Alcuni potevano porcurarsi del denaro che non simboleggiava della produzione effettiva.
E' una cosa negativa? Certo! Lo sapevano fin da allora. Sapete come chiamiamo noi moderni l'incremento di denaro in circolazione non supportato dalla reale produzione? INFLAZIONE! Ma stiamo correndo troppo.
Il primo denaro fu costruito su del materiale scarso. All'inizio questo materiale fu rappresentato più cose (nell'antica Roma il denaro era il bestiame. Da qui la pecunia che deriva dalla parola pecus= pecora). Poi tutti si indirazzarono ai metalli preziosi. Potevano essere lavorati in varie forme, potevano essere sciolti e ricreati ed erano scarsi. Ecco le prime monete.
Ma chi le poteva "battere"? Da sempre il potere costituito. Ecco il signoraggio. Il diritto del potente di turno di battere moneta. Lo fecero i faraoni, i governi delle Polis greche, gli imperatori e i re. Lo fecero tutti i governi, locali o nazionali che fossero. Nel medioevo lo faceva il signore del luogo, da cui ecco che arriviamo al signoraggio.

Ma alle porte dei tempi moderni ecco che avviene la svolta, svolta di cui adesso paghiamo in modo salato le conseguenze. Il signoraggio passa dalle mani degli stati, dei governi centrali a quelle di enti PRIVATI che assumono nomi ingannevoli (ecco come al solito ci fregano con le parole!!!!!) quali "Banca d'Inghilterra", "Banca d'Italia" e così via.
Stiamo entrando nel vero nocciolo della questione di cui questo post era solo una premessa.
Una domanda: Lo stato italiano deve una cifra di denaro in debito pubblico enorme. Non ricordo la cifra esatta ma parliamo di centinaia di miliardi di euro. Tipo 20.000 euro per cittadino italiano, bambini e vecchi compresi. Il debito pubblico. Va bene!
L'italia deve questi soldi. Ma a chi li deve? Cioè, va bene menarla con il fatto che noi italiani dobbiamo sti soldi. Ma qualcuno ci dica a chi li dobbiamo.
La risposta, vedremo oltre, è inaspettata e molto dolorosa.
(per chi ha fretta si consiglia di visitare questa pagina del bellissimo sito DISINFORMAZIONE.IT -visitatelo!!- con numerosi articoli che aprono gli occhi).
Per aspera ad astra!