Visualizzazione post con etichetta terrorismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta terrorismo. Mostra tutti i post

martedì 3 marzo 2020

Il mio unico e ultimo intervento sul coronavirus COVID-19

In un post su Facebook, ho detto che mi sarei tirato fuori da tutto questo bailamme di notizie, allarmismi, pseudo-informazione che circola da un paio di mesi sui mass-media.
Argomento? Ovvio, il coronavirus COVID-19.

Non la prendo larga e vado al punto.
Io non mi schiero con i millenaristi che pensano sia la fine del mondo o con gli ipocondriaci terrorizzati da qualunque cosa minacci la loro "salute".
Ma neppure con i complottisti o con i menefreghisti per cui una guerra atomica è uguale ad uno sciopero dei treni che è uguale alla loro squadra di calcio che retrocede in serie C.

Non mi piacciono questi 2 estremi.
Non mi piacciono coloro che parlano senza essere INFORMATI. Ovvero senza avere una conoscenza dei fatti tale da poter esprimere dei ragionamenti pratici e logici. Su cui si può dissentire, perchè ogni uomo è un universo e ha sensibilità diverse per cose diverse. Ma questo è un altro fatto.

Il problema, con questo COVID-19, non è il virus in se. Non è la sua pericolosità, non è la sua diffusione, non è i sintomi che crea e niente che abbia a che fare con i suoi aspetti medico-scientifici.
Il problema non è il COVID-19. E' una delle tante situazioni che è OVVIO che una specie (quella umana) possa di tanto incontrare nel suo cammino verso la sopravvivenza.
L'uomo si è scontrato (e si scontrerà) più e più volte con epidemie e avvenimenti similari nei secoli (ricordiamo nel XX secolo l'influenza "spagnola" con 100 milioni di morti in un pianeta che aveva un sesto degli abitanti di oggi oppure la "peste nera" di medioevale memoria).

Il problema, in questa faccenda del COVID-19, sono i mass-media.
Mercanti di caos li chiama qualcuno. Qualcuno con cui concordo totalmente.
Non ce l'ho con tutti i giornalisti o operatori dell'informazione. Non è questo il nocciolo. Penso che molti di coloro che hanno scelto di lavorare nei mass-media e nel mondo del giornalismo e dell'informazioni siano delle brave persone senza alcuno scopo distruttivo o malvagio.
Ce l'ho con il sistema informativo del XXI secolo su questo pianeta.
Non è un sistema informativo. E' un sistema dis-informativo. E' una distruzione culturale.

Da un punto di vista medico-scientifico, il COVID-19 non è un virus particolarmente letale. Non lo è. Ormai è evidente. Ha tassi di mortalità molto bassi, praticamente a livello di una influenza aggressiva.
E' sicuramente dotato di meccanismi biologici particolari per cui ha una capacità di contaminazione molto alta. Si diffonde con facilità. Ma anche perchè è nuovo. Quindi attacca una specie, l'uomo, praticamente vergine che non ha ancora elaborato contro-risposte immunitarie. Quindi ha vita facile a spostarsi in fretta e crescere esponenzialmente.
Questo, in modo precauzionale, ha preoccupato fin da subito i medici. Non sapendo bene quali fossero in pratica i suoi effetti, il suo decorrere come malattia e la sua effettiva contagiosità mi pare ovvio che si sia assunto una posizione precauzionale. Anche perchè si è visto che in alcuni casi (circa il 15% dei colpiti), il virus comportava una necessità di cure particolarmente impegnative (terapia intensiva) che, se la diffusione non fosse stata tenuta sotto controllo, avrebbe portato al collasso le strutture mediche.
Non è un problema di pericolosità. E' un problema di quanto velocemente si sarebbe diffuso e quindi fatto presentare alle porte degli ospedali un gran numero di persone in contemporanea che necessitavano di cure che solo in ospedale potevano essere date.
Tutto qui. Un fatto organizzativo.


Un pò come se un albergo sapesse di un evento straordinario che potesse portare un gran numero di persone in quella città e cercasse di organizzarsi per impedire di trovarsi senza alloggi. Un fatto organizzativo.

Ma è qui che è intervenuto l'apporto (sciagurato) dei mass-media.
In Cina, dove i numeri sono da capogiro per qualsiasi cosa (città da milioni di abitanti, 1 quarto di tutta la popolazione mondiale concentrata in un solo stato), è ovvio che ci sia stata un pò di apprensione quando una intera città è stata crocifissa sotto i colpi di un nuovo virus di cui si sapeva poco.
Pare ovvio che ci sia stata un pò di apprensione.
Ma questa apprensione, se fosse stata lasciata nelle stanze di chi gestiva il problema, sarebbe stata gestita.



Cosa fanno i mass-media? Volendo informare, cercano e rastrellano ogni tipo di dato, emotivo, numerico, sensazionalistico che possa creare un impatto in che fruisce dell'informazione. Perchè? Perchè i mass-media (giornali o tv che siano) sono strutture guidate dallo "share" ovvero dal pubblico.
Più qualcuno ti segue e più va bene.
Più persone ti ascoltano e più va bene.
Lo scopo non è dare informazioni. Lo scopo è essere ascoltati e catturare l'attenzione. Ovviamente con qualsiasi mezzo. Il che, facilmente, ci porta ad usare metodi di bassa lega come "sensazionalismo", "panico", "emozioni di pancia" e "terrorismo mediatico".
Questo è facile da fare.
Basta avere l'intenzione di "colpire" l'attenzione del lettore o spettatore e montare insieme dati che (anche quando sono veri) sono interpretati sotto una luce forzata.

Prendiamo ad esempio i morti di coronavirus. Nessuno spiega bene che queste persone non sono morte PER il coronavirus ma CON il coronavirus. Che fa una grandissima differenza.
Cioè non è scientificamente certo e anzi è probabilmente da negare che sia stato il virus LA causa della morte.
E' quasi sicuro che, in un quadro medico compromesso (le persone morte di coronavirus sono persone molto avanti con l'età con problemi sanitari gravi pregressi) l'intervento di un virus che crea difficoltà respiratorie gravi comporti un ulteriore stress fisico ad un organismo indebolito. Il che porta a una situazione in cui il malato rischia la vita ed in effetti muore.
Ma questo è il meccanismo che accade ogni anno quando le normale ondate epidemiche di influenza, colpiscono un paese. Centinaia di persone solo in Italia muoiono per le complicazioni influenzali. Eppure nessuno vive terrorizzato di essere colpito da un virus influenzale. Anche se, detto tra noi, quando ci ammaliamo di influenza è una gran rottura di coglioni.
E causa in qualcuno anche di più di un fastidioso periodo di riposo forzato: per qualcuno può essere anche un peggioramento della sua salute fino alla morte.

Il punto qui è: QUALE E' ESATTAMENTE L'UTILITA' di massacrare con continue "breaking news" ovvero continui lanci di agenzia, dati, commenti, immagini, servizi collegamenti sul tema coronavirus?
Informare? Ma smettiamola.
Le tv e i giornali vogliono essere visti e comprati. Vivono di quello.
Quindi più strepitano, più fanno ambiente pericoloso, più sollevano la questione e più si crea quel morboso senso di attenzione per cui "NE VUOI SAPERE DI PIU!" e "NON VOGLIO STARE ALL'OSCURO DI QUESTA COSA PERICOLOSA, FAMMI SAPERE!".

Nei giorni scorsi mi sono dilettato ad approfondire da un punto di vista medico e biologico ciò che prestigiosi siti e riviste mediche e di settore avevano da dire sul coronavirus.
E ho capito perchè una parte (comunque non tutti) della medicina e degli esperti si è mostrata preoccupata per il coronavirus. 
E' stata una valutazione di merito. Riassumibile in
NON SAPENDO BENE COME FUNZIONAVA, STIAMO ATTENTI.


Ma è un discorso valido per scienziati, medici e, al limite, politici che devono prendere decisione di ordine pubblico.
Non è un discorso valido per la gente comune.
Che (questo il mio pensiero) se semplicemente fosse stata tenuta all'oscuro di tutto ciò non ne avrebbe patito alcun tipo di conseguenze e tutti noi avremmo avuto molti meno danni di quelli che sono stati causati.
Perchè la vera vittima del coronavirus è l'economia.
E fra qualche mesi piangeremo i danni che l'isteria collettiva ha causato.
Grazie per l'attenzione.
PER ASPERA AD ASTRA! 

venerdì 15 luglio 2016

Il dramma di Nizza: dove sta andando a finire la nostra società?

Come al solito, dopo l'evento mostruoso di ieri sera, i bar, le tavole e i social si riempiono di stupore, di indignazione e di comprensibile dolore.
La sensazione di essere spauriti e impotenti di fronte a tutta questa follia e irrazionalità è incredibile.

Ma se, per una volta, ci si distanzia dall'evento in se e per se si vedrà quale è il vero nemico.

Quale è il nemico?
Il nemico fondamentale dell'uomo del XXI secolo è la mancanza della conoscenza dei misteri del funzionamento della sua mente.

Siamo in totale balia dell'ignoranza sui meccanismi che guidano le scelte delle persone e dei popoli.
Qualcuno chiede quale possa essere la soluzione a tutto questo orrore.
La soluzione per non dover vivere continuamente prigionieri della follia di un singolo individuo malvagio o di un gruppo malvagio (armato e finanziario chissà da chi........)
Io penso che la soluzione sia l'aumento della consapevolezza delle persone su quello che sta succedendo e sulle reali cause di tutto ciò.
L'errore è cadere in una spirale di odio e paura.
Un esercito che si fa prendere dalla paura viene devastato dal nemico.
Il nemico però non sono altre persone o altre ideologie.
Il nemico è la mancanza di responsabilità di ogni essere umano per ogni cosa che accade in ogni parte del mondo.

Non è più solo un problema di sicurezza personale o di sicurezza nazionale.
Qualunque cronista o membro di un governo che parli di sicurezza nazionale ci sta conducendo verso il baratro.

Ci porterà un millimetro più vicino ad una società armata in cui la libertà (di espressione, di pensiero, di religione, etc...) sarà stata messa al bando sacrificata in nome di una "presunta" sicurezza personale e sociale.
E se anche (ma non ci riuscirà mai nessuno) si riuscisse a creare questo inferno di società, in cui nessuno muore per colpa di un pazzo................ se anche avvenisse............. sarà un vantaggio e un privilegio vivere in una società così?

No, non è una questione di aumentare i controlli, l'intelligence, le forze armate, le intercettazioni e via dicendo.
La soluzione è un cambio a 180° di come vediamo il mondo oggi. A partire da noi stessi.

Se da qualche parte qualcuno soffre e noi ce ne freghiamo, prima o poi (anche a distanza di decenni) quel menefreghismo permetterà a quella situazione di dolore di andare a sfogarsi altrove. Magari sui nostri nipoti....

Chi sbaglia deve pagare..... OVVIO! Nessuna giustificazione per persone che non meritano di essere chiamati esseri umani.
Ma se la società in cui viviamo è così, ognuno si chieda cosa non è stato fatto che invece si doveva fare. Forse non da noi.... Forse da qualcuno che ci doveva rappresentare e governare per nostro conto. Ma noi abbiamo scelto le persone giuste? Abbiamo vigilato? Abbiamo fatto le giuste pressioni?
O siamo stati in silenzio in un angolo a guardare la tv e chiedere il posto fisso in cambio della nostra irresponsabilità?

Avevo detto 15 anni fa che queste cose sarebbero successe e io non sono che un uomo della strada.....
Come faceva chi ci governa a non prevederlo?

Facciamo una scommessa? Volete che vi dica cosa ci aspetta? Io non ho la palla di vetro. Non leggo Nostradamus. Nè sono più intelligente di te che leggi.
Forse ho solo un pò più di coraggio nel guardare la scena. Nel vedere come ci si è arrivati e dove ci porterà.

Un abbraccio.
Antonello