Quando ero piccolo sentivo molto parlare di educazione. Di buona educazione.
Sentivo parole come "educato" e come "maleducato".
Oggi si sente parlare tanto di rapporto intergenerazionale genitori figli, di problemi di dialogo o addirittura di disturbi del comportamento e deficit dell'attenzione.
Ma anche tra gli adulti la musica è cambiata.
Adesso sembra che i doveri che un individuo ha nei confronti della
società siano soverchiati dai diritti che un individuo merita dalla
stessa.
Ora, se proprio vogliamo fare i pignoli, chi parla è sempre stato qualcuno che dell'individualismo ha fatto una bandiera.
Sono cresciuto sul culto dell'individuo e delle sue potenzialità.
Eppure, quello che adesso posso dire con molta tranquillità, è che c'è
una sproporzione di attenzione tra l'individuo e la società.
Perchè la società ha smesso di essere qualcosa di specifico, con
un'identità a se stante, ed è diventata solo un insieme di individui.
Così il concetto sano di buona educazione sta andando perduto.
Si entra in un locale commerciale e non si saluta. Tanto non si conosce
nessuno. Di paga e non si ringrazia per lo scontrino o la busta.
Allo stesso tempo, chi sta dietro ad un bancone guarda chi gli rivolge
una richiesta come un fastidioso perditempo che è li solo per arrecare
disturbo.
Negli uffici si fa la fila stando sempre attenti a che qualcuno non
sgarri. Non sia mai che qualcuno prenda il nostro posto e ci faccia
perdere quei 10 minuti di tempo che ci sarebbero serviti per andare a
casa a guardare l'ultima puntata di Forum su Canale 5.
Educazione. Viene dal latino Ex Ducere. E non significa altro che
"portare fuori". L'educazione è quindi l'arte che aiuta qualcuno a
tirar fuori quello che dentro la persona c'è. Non a caso di parla di
educazione musicale o educazione fisica.
L'educazione non è la stessa cosa dell'istruzione. Che viene dal latino In+Struere cioè collocare dentro, costruire all'interno.
Quindi tu istruisci qualcuno e lo educhi. Istruisci ed educhi. Metti dentro qualcosa e tiri fuori qualcosa.
Fornisci informazioni e tiri fuori abilità e personalità.
L'educazione è l'olio sociale che permette al motore di funzionare. Se
non si pone più gli ingranaggi sociali grippano e tutto si blocca.
Avete mai visto un ingranaggio far andare una macchina? No, c'è bisogno di tutti gli ingranaggi.
Così anche il perdigiorno che sta al bar non far niente, deve
ringraziare chi ha fondato la fabbrica di birra, chi lavora alla
fabbrica della birra, il trasportatore che porta le casse di birra al
bar e il proprietario del bar che ogni giorno apre e consente a qualcuno
di sedersi e perdere tempo.
E ci stiamo dimenticando di chi a costruito e fornito le sedie, i tavoli, di chi fornisce l'energia elettrica e tutto il resto.
E ci stiamo dimenticando di chi nella storia ha inventato la birra, il
traporto, le sedie, il frigo, l'energia elettrica e la pubblicità.
Senza tutti costoro il perditempo vagherebbe in un bosco o una radura
pronto a diventare vermi per la terra, perchè sicuramente non saprebbe
neppure procacciarsi del cibo.
Ma in una società come la nostra anche loro riescono a sopravvivere in un modo o nell'altro.
Quindi una società senza il culto dell'educazione si deve preparare ad un futuro molto grigio.
E qui non è colpa di chi ci governa ma di ognuno di noi.
Per aspera ad astra!
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