Salve a tutti!
Finita
l'estate, ritorniamo a dare uno sguardo a questo mondo che non accenna a
diminuire la velocità. Alte velocità ma forse proprio per questo il
paesaggio scorre veloce e ci si dimentica di quale sia la meta e dove
effettivamente ci si sta dirigendo.
Qualche
giorno fa mi è arrivato un invito per un matrimonio di conoscenti e
parlando della cosa con mia sorella, mi racconta che lei, per il mese di
settembre, ha ricevuto ben 4 inviti.
La
cosa mi ha fatto un pò riflettere su cosa stia accadendo a questo
istituto sociale. Tanto odiato da uomini e donne, tanto vilipeso ma
tanto, in ogni caso, ineludibile.
La mia idea è che l'uomo di oggi (lo chiameremo Homo Occidentalis post-televisivus) abbia perso completamente l'attinenza con la realtà delle cose e distorca tutto in un'ottica di spot pubblicitario.
Il
matrimonio è l'ufficializzazione sociale di un'unione tra 2 persone
volta alla creazione di quell'unità sociale chiamata famiglia, fino ad
esso mattone fondante di tutta l'architettura sociale.
In ogni caso il matrimonio non è un passo che rende un'unione reale o vera o più solida.
Il
grande errore di valutazione che molti hanno commesso quando hanno
cercato di rendere il matrimonio simile (se non uguale) alla status di
convivenza, risiede proprio in questo aspetto.
Il
matrimonio non serve ai 2 membri che formano una coppia! Serve a tutti
gli altri membri della società per ufficializzare quel rapporto.
Ma
a parte queste disquisizioni di natura quasi giuridica, sposarsi sembra
essere ancora (ma sembra esserlo ancora per poco tempo) il coronamento
di una vita.
Mi
ricordo un'immagine stereotipata di quando ero bambino in cui vi era la
figura della donna che agognava a sposarsi come la realizzazione di una
vita. Cioè come se quello fosse equivalso a mettersi a posto
indefinitivamente. Una figura che valeva un pò più per la donna che per
l'uomo ma che poteva essere valida per entrambi.
Ma cosa è diventato oggi sposarsi?
In primo luogo il matrimonio è stato aggredito da moltissime parti. Deriso, invalidato e spersonalizzato.
Il
matrimonio è come la convivenza e la convivenza è meglio del
matrimonio. I matrimoni finiscono sempre più in tribunale-che schifo
sposarsi. E le barzellette, e il calo del desiderio, e la routine, e le
tentazioni di tutte questi altre donne e uomini straripanti di bellezza e
fascino.
Negli
ultimi anni mi ha spesso colpito che, quando qualcuno parlava di
cerimonia di matrimonio, ci si riferisse fin troppo spesso ai
festeggiamenti presso il ristorante invece di riferirsi in modo
specifico alla cerimonia nuziale in se. Qualche invitato decideva di
andare direttamente al pranzo nuziale, saltando il noioso e fastidioso
rito religioso.
Quasi che quello stare dinnanzi al prete fosse una parentesi obbligata ma comunque scomoda di quel momento di felicità.
Questo è, dal mio punto di vista, assurdo.
Il matrimonio è la cerimonia di ufficializzazione e non il pranzo di festeggiamento.
Che
si ufficializzi dinnanzi a Dio (per i credenti) o dinnanzi ad un
pubblico ufficiale (per i non credenti) è l'ufficializzazione il cuore
del matrimonio e la sua parte fondante. Il resto è coreografia.
Così
come è assurdo e grottesco che, al giorno d'oggi, i matrimoni
assomiglino sempre più a delle operazioni d'affari speculative che ad
una presa di responsabilità sociale.
Parlo
per esperienza diretta e quindi ciò che dico ha una valenza soprattutto
dalle parti in cui vivo e posso anche immaginare che in altre parti
d'Italia non si siano raggiunti questi livelli di follia.
Quello che vedo è che le persone si sposano per fare un'operazione commerciale.
Si sposano e si aspettano che tutti gli invitati vengano alla festa portando regali di valore o meglio soldi.
Così
si sposano e incamerano cifre veramente grandi. Dalle mie parti il
numero minimo di invitati non scende sotto le 300 unità. E parlo di
persone comuni. Lasciamo perdere i VIP, come figli di personaggi
politici o di imprenditori in vista in cui gli invitati possono
tranquillamente arrivare a 500 unità o oltre.
La
mia idea (molto ingenua lo ammetto) è che se qualcuno ti invita ad una
festa, lo faccia perchè vuole festeggiare qualcosa e gradisce
condividere questo momento di felicità con te.
La
mia idea (molto ingenua, lo ammetto) è che qualcuno ti invita alla
festa del suo matrimonio quando tu sei una persona che fa parte del suo
mondo e che condividi con lui qualcosa.
La
mia idea (molto, molto ingenua lo ammetto) è che se qualcuno ti chiama
ad una festa, sia lui a organizzare la festa e sobbarcarsi i costi. Il
regalo è un regalo. E' qualcosa che si fa come un contributo al
festeggiamento.
Queste mie idee sono solo idee e non trovano riscontro nella realtà.
Quello che vedo è che chi si sposa fa pagare il costo del festeggiamento agli invitati e non solo. Proprio nei giorni scorsi sentivo un invitato fare i conti di quanto dovesse regalare per andare bene e non sentirsi in debito con gli sposi. Questo il ragionamento:
Quello che vedo è che chi si sposa fa pagare il costo del festeggiamento agli invitati e non solo. Proprio nei giorni scorsi sentivo un invitato fare i conti di quanto dovesse regalare per andare bene e non sentirsi in debito con gli sposi. Questo il ragionamento:
Il
ristorante dove andiamo non costerà meno di 100 euro a persona. Andiamo
in 2 e quindi non possiamo regalargli meno di 250 euro!
Io sono rimasto di sasso!
I conti su quanto costa un coperto al ristorante? Sentirsi in pari con i costi? Non andare a mangiare a scrocco? Lasciare agli sposi 50 euro in più?
I conti su quanto costa un coperto al ristorante? Sentirsi in pari con i costi? Non andare a mangiare a scrocco? Lasciare agli sposi 50 euro in più?
I
conti sono presto fatti: se gli invitati coprono i costi delle
celebrazioni del matrimonio e lasciano anche ulteriori contanti,
invitando un 400 persone la coppia neo sposa potrebbe portarsi a casa
anche 20 mila euro in contanti più una cifra almeno doppia di regali.
E dai discorsi che ho sentito dire in giro parliamo di cifre del genere.
E dai discorsi che ho sentito dire in giro parliamo di cifre del genere.
Ecco
perchè mia sorella era di pessimo umore. Andare a 4 festeggiamenti di
matrimonio in un mese costa più di mille euro in regali e, siccome non
puoi andare vestito allo stesso modo, altrettanto in abiti e
agghindamenti vari.
E
non puoi neppure negare la tua presenza perchè il cugino del figlio
dello zio di quel tuo lontano parente potrebbe legarsi questa cosa al
dito e maledirti per tutti i secoli dei secoli.
E pensare che quando è arrivata a casa la partecipazione non sapevi neanche chi fosse.
Ah
si, lo avevi visto ad un altro matrimonio di 25 anni fa, quando aveva 8
anni. Forse ci avevi anche giocato un pò. Non tutta la sera ma almeno
una mezzoretta.
Che dire?
Niente perchè ho finito le parole.
Per aspera ad astra!
Per aspera ad astra!
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