In
questi giorni si fa un gran parlare del provvedimento del garante delle
comunicazioni sulle nuove, imminenti limitazioni che dovrebbero essere
imposte riguardo alle possibilità di espressione nel web tramite siti,
blog e quant'altro.
In realtà, per essere più precisi, occorrerebbe dire che i provvedimenti sono in favore al cosidetto diritto di autore.
Esiste
un diritto di autore. Tale diritto è sia ideologico (il diritto a
venire riconosciuta la paternità di una certa opera) che economico (il
diritto a guadagnare dall'uso e la commercializzazione di una certa
opera).
Personalmente credo sia impossibile pensare che il diritto di autore venga bandito dalla nostra società.
E' immorale sia da un punto di vista filosofico che umano.
Così come pare autoevidente il fatto che chi crea qualcosa debba avere il diritto di avere dei profitti da questa creazione.
Ma il mondo, lo sappiamo, è complesso e le cose si mischiano al punto di diventare indistinguibili l'una dall'altra.
La
realtà è che esistono 2 grandi guerre sul web: la prima è quella contro
l'uso non autorizzato di materiali, fotografie, video, musica, libri e
software senza l'autorizzazione dei diretti proprietari o licenziatari
delle creazioni. La seconda è la guerra dell'informazione controllata
contro l'informazione libera.
L'informazione libera è l'aria che tiene in vita una società. E' il pneuma
che entra ed esce dai polmoni della società e la nutra. Senza
informazione libera, la società umana morirebbe così come farebbe un
corpo lasciato in uno spazio senza ricambio d'aria. Semplicemente
morirebbe per asfissia.
Queste
2 guerre hanno gradi diversi di liceità. Ovvero è lecito riordinare il
settore del diritto d'autore, attraverso opportuni provvedimenti ma non è
lecito combattere l'informazione libera.
Ovviamente,
nel secondo caso, occorrerebbe definire esattamente cosa intendiamo per
informazione libera. Informazione libera è la possibilità di esprimere
la propria opinione, di portare alla luce fatti, di gettare nuove chiavi
interpretative su fatti esistenti. Informazione libera non è scrivere
deliberatamente menzogne, gettare fango e calunnie sugli avversari o
utilizzare materiali personali protetti da privacy o da diritto
d'autore.
Come si può ben vedere sono cose profondamente diverse.
Attualmente
la quasi totalità di Tv e giornali è nelle mani di alcune lobby il cui
interesse per informare le persone è inesistente e l'interesse per
creare della disinformazione è massimo. Ma non è neppure una semplice
questione di dis-informare. E' una questione di creare un bombardamento
continuo di scenari sociali generali e di comportamento individuale che
siano congrui con le politiche di marketing delle lobby.
La
TV e i giornali sono solo le sentinelle che difendono il fortino. Lo
fanno disinformando e distrando le masse. Sono strumenti di distrazione
di massa (parafrasando i miti strumenti di distruzione di massa di
Saddam Hussein, mai trovati da Bush e soci). E il fortino sono gli
interessi economici di chi le TV e i giornali li possiede. Ovvero
vendita, vendita, vendita e sfruttamento delle risorse alla facce della
maggior parte della popolazione.
La
rete internet è stato un piede di porco che ha permesso di spezzare il
circolo chiuso dell'informazione ufficiale. Adesso chiunque può mettere
su un blog e dire la sua. Magari in malo modo ma può con relativa
facilità portare alla conoscenza di molti informazioni che prima era
impossibile veicolare.
La rete è uno strumento di libertà. O meglio può esserlo.
Un
modo per rendere la rete uno strumento migliore è tutelare ancor di più
il diritto di chiunque dire ciò che pensa. Ma questo ha un limite
logico e filosofico.
Il
diritto ad esprimersi non è UGUALE al diritto di distruggere o ledere
l'altrui reputazione. Il diritto a comunicare non EQUIVALE al diritto di
diffamare.
Se
io dico qualcosa che è falso, perdo immedatamente il diritto a
continuare a comunicare. A meno che non mi prenda completa
responsabilità di quanto detto. Il che equivale, in termini più
semplici, a pagare le conseguenze di quanto detto.
Quindi io non mischierei lotta alla libertà con la lotta al diritto di autore.
Qualcuno,
questo è ovvio, vuole limitare in Italia la libertà d'azione dei
blogger. I blogger sono persone che non è possibile controllare. E che
pian piano si stanno creando la loro reputazione. Beppe Grillo sta
creando con un blog un movimento culturale e politico come da decenni
non se ne vedevano. Usa la sua presenza scenica e i suoi indubbi meriti
oratori ma permette che una informazione alternativa viaggi liberamente.
Poi si può concordare o meno su tutto quello che dice.
Sul diritto d'autore è da anni che la rete pretende che si trovi un metodo. La questione del TUTTO GRATIS è una scemenza.
In
natura non esiste niente GRATIS. Perchè ogni cosa prodotta ha
utilizzato materia, energia, tempo e abilità per venire alla luce.
Quindi ogni cosa ha un costo.
Piuttosto bisognerebbe discutere se le cose hanno un costo corretto.
Da
anni è possibile scaricare gratuitamente la musica attraverso internet.
E' giusto? Appare ovvio che non lo sia. Non tanto come azione singola
ma come situazione generale. Non possiamo criminalizzare il ragazzo o
l'individuo perchè ha scaricato decine e decine di canzoni.
In fondo è la stessa cosa che facevamo da ragazzi quando soppiavamo le cassette magnetiche.
Ma
c'è una differenza sostanziale. Che un tempo questo avveniva tramite i
contatti umani. E le registrazioni non erano mai all'altezza degli
originali in quanto copie analogiche.
Adesso
si prendono le copie digitali, in tutto e per tutto uguali
all'originali, e le si prende così. Senza dare niente in cambio. Si,
magari offrendo le proprie canzoni come condivisione.
Ma se singolarmente la cosa è di poco conto, alla fine vi è un attacco a chi lavora e si impegna perchè quella musica venga prodotta e distribuita.
Forse,
solleverei la questione su quanti soldi vengano distribuiti a
moltissime persone della filiera della vendita. Discografici,
rivenditori, etc. Apple, con il suo Itunes, ha dimostrato che un prezzo
giusto, porta le persone a rifiutare il meccanismo di sharing illegale.
Adesso vi è lo streaming di film. Ma anche qui sarà una questione di tempo.
In
ogni caso, continuaiamo a vigilare affinchè nessun blog venga
paragonato ad una testata giornalistica e ci sia alcun tipo di
limitazione alla pubblicazione di qualsiasi cosa.
Se
poi qualcuno viola i diritti di qualcun altro o usa la menzogna per
danneggiare, esistono già le leggi per tutelare i diritti delle parti
lese.
Lavoriamo affinchè questi diritti vengano tutelati meglio e con più velocità.
Per aspera ad astra!
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