Non molti giorni fa ho compiuto gli anni.
Non
dirò la cifra perchè un gene femminile ha preso il sopravvento sul mio
meccanismo di conteggio delle primavere sulle spalle e lo ha messo fuori
uso.
Scusatemi ma non è colpa mia.
Scusatemi ma non è colpa mia.
Sta
di fatto che in questo giorni, prima e dopo questo ignobile giorno che
viene anche festeggiato (si scherza!) ho avuto modo di fare molte
riflessioni su questa cosa chiamata scorrerre del tempo.
In
realtà di colpo ho avuto la classica illuminazione che mi ha permesso
di mandare nel posto giusto alcuni tasselli del puzzle che in realtà mi
flippava per la testa senza sosta.
Parlo della capacità di diventare una persona diversa. Perchè diversa?
No, non intendo non essere quello che io sono o consigliare questo ad altri. Anzi.
Io, da sempre, sostengo che ogni persona debba essere se stessa, solo se stessa e nient'altro che se stessa.
Allora dov'è il trucco, dove la contraddizione?
Allora dov'è il trucco, dove la contraddizione?
Sta nel fatto che noi non siamo noi stessi. Forse un tempo, forse i primi 2 anni di vita, se ci è andata bene.
Un
periodo in cui se qualcosa non ci piaceva non ci piaceva e basta. Dopo
invece le cose hanno cominciato a non piacerci perchè sapevamo che non
piacevamo a pinco pallo, la cui opinione era per noi molto importante.
Io
sono orgoglioso ma non di quell'orgoglio, che orgoglio non è di cui si
parla nel normale conversare dinnanzi ad un caffè. E sicuramente non
soffro della sindrome del non ammettere che c'è qualcosa che non va.
Magari ciò che mi aiuta è che ho almeno una vaga idea di chi io sia. E mi rendo conto che non sono la persona che dovrei essere.
Così mi piace cambiare, così ho il desiderio di cambiare.
Per diventare semplicemente me stesso.
Solo questo.
Per aspera ad astra!
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