Inauguriamo questa rubrica con un libro abbastanza conosciuto.
Tant'è che anche qualche professore ha deciso di "imporlo" agli studenti affinchè gioiscano delle sue trovate. Ma obbligare qualcuno all'arte non ha mai dato tanti risultati e....
Parlavamo del libro.
Si tratta di un romanzo. Ambientato nella preistoria, senza presunzione di essere storici e precisi.
La storia parla delle avventure e disavventure di alcuni uomini-scimmia intenti nel cercare di sopravvivere e di passare dalla mera 'sopravvivenza' al vivere come uomini.
Fin qua niente di particolare. Ma il colpo di genio assoluto dell'autore è stato dipingere queste figure antropomorfe con il tratto di uomini moderni.
I personaggi, infatti, parlano e agiscono come se avessero finito di guardare la Tv e dovessero prendere la metropolitana.
Ed invece devono andare a caccia, dormono nelle caverne e non sanno cosa sia il fuoco.
L'autore, pervaso di umorismo inglese di ottima qualità e raffinatezza, ha avuto l'idea di mostrare l'eterno conflitto fra la voglia di progredire, migliorarsi ed elevarsi nei confronti della paura del cambiamento e all'ostilità cocciuta di chi non vuole muoversi. Una lotta che l'uomo vive da sempre.
E proprio per questo, quale miglior scenario che la nostra preistoria?
Scevra da inquinamenti filosofici o politici. Distillata dalle impronte delle ideologie e delle religioni, ecco questo binomio che lacera il cuore e la mente.
Restare fermi, con tutta la sicurezza che il già conosciuto offre oppure cercare qualcosa di meglio, alla ricerca del progresso?
Strada vecchia o strada nuova?
Cavaliere inpavido del nuovo e del progresso è Edward, il capofamiglia.
Difensore della normalità e guardiano del timore del vuoto è lo zio Vania.
Il libro è geniale e divertente.
Tutto il progresso dell'uomo è racchiuso nell'arco di una generazione e viene compiuto da Edward. Non un uomo-scimmia ma il condensato di tutte le aspirazioni dell'uomo.
Il libro è da leggere perchè leggero e godibile.
Fa pensare. E molto. Ma è un libro a strati. Ci si può navigare in superficie, giusto per farsi 4 risate. Oppure immergersi e vedere quale significato possa avere questa eterna lotta fra il sogno di toccare le stelle (e forse il nostro cuore) e il comodo giacere nel già raggiunto.
In fondo, chi non sarebbe d'accordo che in questa società moderna e modernizzata; ipertecnologica e cybernetica, in qualche modo assomigliamo più allo zio Vania che a Edward.
Da avere nella propria biblioteca.
Leggete e riportate i vostri commenti qui.
Tant'è che anche qualche professore ha deciso di "imporlo" agli studenti affinchè gioiscano delle sue trovate. Ma obbligare qualcuno all'arte non ha mai dato tanti risultati e....
Parlavamo del libro.
Si tratta di un romanzo. Ambientato nella preistoria, senza presunzione di essere storici e precisi.
La storia parla delle avventure e disavventure di alcuni uomini-scimmia intenti nel cercare di sopravvivere e di passare dalla mera 'sopravvivenza' al vivere come uomini.
Fin qua niente di particolare. Ma il colpo di genio assoluto dell'autore è stato dipingere queste figure antropomorfe con il tratto di uomini moderni.
I personaggi, infatti, parlano e agiscono come se avessero finito di guardare la Tv e dovessero prendere la metropolitana.
Ed invece devono andare a caccia, dormono nelle caverne e non sanno cosa sia il fuoco.
L'autore, pervaso di umorismo inglese di ottima qualità e raffinatezza, ha avuto l'idea di mostrare l'eterno conflitto fra la voglia di progredire, migliorarsi ed elevarsi nei confronti della paura del cambiamento e all'ostilità cocciuta di chi non vuole muoversi. Una lotta che l'uomo vive da sempre.
E proprio per questo, quale miglior scenario che la nostra preistoria?
Scevra da inquinamenti filosofici o politici. Distillata dalle impronte delle ideologie e delle religioni, ecco questo binomio che lacera il cuore e la mente.
Restare fermi, con tutta la sicurezza che il già conosciuto offre oppure cercare qualcosa di meglio, alla ricerca del progresso?
Strada vecchia o strada nuova?
Cavaliere inpavido del nuovo e del progresso è Edward, il capofamiglia.
Difensore della normalità e guardiano del timore del vuoto è lo zio Vania.
Il libro è geniale e divertente.
Tutto il progresso dell'uomo è racchiuso nell'arco di una generazione e viene compiuto da Edward. Non un uomo-scimmia ma il condensato di tutte le aspirazioni dell'uomo.
Il libro è da leggere perchè leggero e godibile.
Fa pensare. E molto. Ma è un libro a strati. Ci si può navigare in superficie, giusto per farsi 4 risate. Oppure immergersi e vedere quale significato possa avere questa eterna lotta fra il sogno di toccare le stelle (e forse il nostro cuore) e il comodo giacere nel già raggiunto.
In fondo, chi non sarebbe d'accordo che in questa società moderna e modernizzata; ipertecnologica e cybernetica, in qualche modo assomigliamo più allo zio Vania che a Edward.
Da avere nella propria biblioteca.
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