๐ ๐๐๐'๐ ๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐!
Geremia apre il pugno e miete molto piรน grano di quanto avrebbe mai pensato.
C’era un tempo, un cane che si nascondeva nei pertugi della metro.
Ora solo vaghe graffette disadattate mi tendono la mano e salutano frettolosamente.
Lascio il posto ad un altro viandante.
Sono le 5 del pomeriggio nell’orologio del boia.
Il senso del tempo, per me, sta scorrendo molto lento.
Nuotare, sai amico, nuotare al centro dell’universo dove scogli e maree si nascondono e lasciano aperte ferite.
E feritoie, di qualche castello che solitario vaga immemore nella taiga spingendo avanti il carrello della spesa in una corsa inutile, vanagloriosa e incline al litigio.
๐ ๐ค๐ข๐ฏ’๐ต ๐ด๐ฆ๐ฆ ๐ข๐ฏ๐บ๐ต๐ฉ๐ช๐ฏ๐จ, ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ฑ๐ฐ๐ด๐ด๐ฐ ๐ท๐ฆ๐ฅ๐ฆ๐ณ๐ฆ ๐ฏ๐ช๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ.
ร sempre cosรฌ.
Un ritmo forsennato, di bicchieri tintinnanti, di gioie lancinanti, di banchetti straripanti, di bambini saltellanti, di immagini festanti, di ipocrisie galoppanti.
ร sempre cosรฌ, in un tempo che si ripiega su se stesso, un una curva di Gauss, in un loop da serie tv di second’ordine.
Le scene seguono le scene.
E le persone sono figuranti, effetti speciali, insulse macchiette, semplici adesivi omaggio nella confezione dei formaggini nel banco frigo.
๐ ๐ค๐ข๐ฏ’๐ต ๐ด๐ฆ๐ฆ ๐ข๐ฏ๐บ๐ต๐ฉ๐ช๐ฏ๐จ, ๐ฏ๐ฐ๐ฏ ๐ฑ๐ฐ๐ด๐ด๐ฐ ๐ท๐ฆ๐ฅ๐ฆ๐ณ๐ฆ ๐ฏ๐ช๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ.
La mia croce, quella sghemba e irriconoscente, quella irascibile e iraconda, quella torbida ed esilarante di accademica memoria.
C’รจ un substrato. C’รจ uno spessore.
Che cresce. Sopra il cuore.
Che diventa esso stesso un universo di suoni, poesie, lacrime, batticuore, erezioni, esplosioni, respiri pesanti, corsa nei campi, risate a crepapelle, carezze delicate, sguardi di affetto, pelo di gatto, sapore acido di limone, sabbia fastidiosa, vento umido, arsura nella gola, graffette e touchdown.
C’รจ qualcosa che cresce.
Ma non giunge mai a conclusione.
๐๐ด๐ฑ๐ฆ๐ต๐ต๐ข ๐ด๐ฆ๐ฎ๐ฑ๐ณ๐ฆ ๐ถ๐ญ๐ต๐ช๐ฎ๐ฐ ๐ค๐ฐ๐ญ๐ฑ๐ฐ ๐ฅ๐ช ๐ฃ๐ข๐ค๐ค๐ฉ๐ฆ๐ต๐ต๐ข ๐ฅ๐ฆ๐ญ ๐ฎ๐ข๐ฆ๐ด๐ต๐ณ๐ฐ.
Tutto รจ li. In quell’arpeggio che si frantuma l’anima, che ti spezza la coscienza.
Quell’unico accordo suonato in distorsione che ti lacera il cuore e ti mette a nudo.
Perchรฉ tu non sei nient’altro che un ribollire di lava in un vulcano.
๐๐ค๐ฃ ๐จ๐๐ un corpo di uomo, ๐ฃ๐ค๐ฃ ๐จ๐๐ un corpo di donna.
๐๐ค๐ฃ ๐จ๐๐ una scimmia nuda.
๐๐ค๐ฃ ๐จ๐๐ un consumatore, un investitore, un compratore, un cliente, un marito, un figlio, uno studente, un grossista, un commerciante, un paziente, un infetto.
๐๐ค๐ฃ ๐จ๐๐ queste etichette.
๐๐ฆ๐ช ๐ช๐ญ ๐ณ๐ช๐ฃ๐ฐ๐ญ๐ญ๐ช๐ณ๐ฆ ๐ฅ๐ฆ๐ญ๐ญ๐ข ๐ญ๐ข๐ท๐ข ๐ช๐ฏ ๐ถ๐ฏ ๐ท๐ถ๐ญ๐ค๐ข๐ฏ๐ฐ.
Senza forma e che mai si puรฒ toccare.
Io altro non vedo. Perchรฉ I can’t see anything, non riesco a vedere niente.
Non vedo.
Ma percepisco tutto.
E comprendo ora che questo รจ tutto ciรฒ da cui devo partire, รจ tutto ciรฒ che sono.
ร tutto ciรฒ che sarรฒ mai.
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