Siamo una mandria.
Non siamo più persone.
Benvenuti su queste pagine.
Per
quanto non sia solito seguire con particolare attenzione tutto il
pattime che la Tv trasmette senza sosta, con impalpabili segni di umana
intelligenza, non mi è possibile rimanere estraneo alla vicenda che da
molti giorni inchioda l'attenzione degli italiani e ne suscita timori e
morbosità.
Una delle idee guida di questo blog è di evitare ogni tipo di moralismo inutile e di facciata.
Ma
la mia riflessione, desdata in modo incredibile da questa vicenda, non
riguarda gli aspetti crimino-sociali della vicenda in se.
Da
una parte rimango, come tutti, allibito nel vedere che l'essere umano
medio, circondato da connessioni ADSL, I phone, auto con 224 airbag e
navigatori satellitari, cinema in 3D e miliardi di altre sofisticate
tecnologie, si sta sempre più imbarbarendo regredendo a stadi
animaleschi.
Non
ho termini di paragone per stabilire se tali fattori siano sempre stati
presenti nella civiltà umana ma accostarli in questa decadente cultura
post-occidentale-globalizzata mi da i brividi.
Ma dove sono le cause? Non saranno di certo le mie parole quelle che porteranno definitiva luce sulla naturale domanda.
Di certo un fattore è saltato ai miei occhi in questi giorni e cioè che l'individuo medio sta diventando sempre più incapace di osservare il mondo con i propri occhi. Cioè di riuscire a guardarlo direttamente senza alcun sistema o individuo intermediario.
Di certo un fattore è saltato ai miei occhi in questi giorni e cioè che l'individuo medio sta diventando sempre più incapace di osservare il mondo con i propri occhi. Cioè di riuscire a guardarlo direttamente senza alcun sistema o individuo intermediario.
E'
come se vivessimo reclusi in una stanza d'oro ma da cui non possiamo
guardare fuori. E ci accontentiamo di sapere da chi guarda fuori cosa
fuori succede.
Un
tempo plaudivo all'aumento delle possibilità tecnologiche di
comunicazione. Che ci sono e che per fortuna aprono veramente le porte a
fantastiche opportunità. Ma l'aumento di questi sistemi di
comunicazione ha ottenuto anche l'effetto (forse non desiderato ma
dubito) assolutamente contrario di isolare le persone.
O meglio le persone sono ancor più connesse fra loro ma meno capaci di percepire con i loro sensi quello che succede.
Tutto
viene demandato a sistemi automatici di informazione. E' come se la
nostra mente si fosse espansa e avesse inglobato i mass-media come parte
di se.
Quello che pensiemo è ciò che i mass-media hanno percepito.
Se la Tv o i giornali o Internet non percepiscono qualcosa, questo non esiste. Neppure se esiste veramente.
Così non esiste la povertà se non c'è il servizio strappalacrime di solidarietà il giorno di natale. E tutti a dire, "ah che bel gesto verso i bisognosi!".
Non
esistono i padri di famiglia che non possono dare da mangiare ai figli
finchè non comincia a fare lo sciopero della fame o non si incatena
ripreso dalla telecamera di qualche tv.
Non esiste il pedofilo finchè non va sulle prime pagine dei giornali.
Non esiste la violenza domestica finchè qualcuno non ci rimette la pelle e la notizia gira per il paese.
Sembra così un mondo che è fatto di foto, di scatti, a volte affrettati e spesso mal collegati fra loro.
Manca
la visione d'insieme, manca il peso della coerenza di ciò che
percepiamo, manca il giudizio ripartito, manca il nostro proprio
contributo a ciò che percepiamo.
Stiamo davanti alla Tv ad imparare la vita ma la vita procede lontano da noi, senza che ce ne accorgiamo.
Guardiamo
showgirl d'ogni tipo svestirsi e danzare provocanti ogni giorno e in
molte ore della giornata ma non vediamo più le donne che ci circondano.
Abbiamo il blackberry ma non riusciamo a capire che nostro figlio ci vuole dire qualcosa e non sa come.
E'
l'assioma "Sarah Scazzi", è la morte della figlia comunicata ad una
madre in tv, è l'intrusione del mondo in 2 famiglie in pochi giorni
salvo poi abbandonare tutti quando gli echi di una nuova tragedia
suoneranno ancora per l'aria.
C'è qualcosa di sbagliato.
A
me sembra fin troppo evidente. Ma forse è proprio la sua evidenza
grandezza ad aver reso questo errore, questo qualcosa di sbagliato fin
troppo difficile da correggere.
Mi sembra di assistere alla resa del mondo ad un errore che il mondo stesso ha fatto.
Se
così è, se questa società ha deciso di non lottare più per correggere i
propri errori, allora siamo proprio agli inizi della catastofe.
Perchè il 2012 che ci attende non verrà da terremoti, inondazioni o tempeste solari.
Gli uomini hanno smesso di guardare il mondo. Non guardano.
E se vai avanti e non guardi, prima o poi cadi da qualche parte.
Per aspera ad astra!