martedì 8 aprile 2025

La famiglia e la nascita di molteplici punti di vista sulla cosa: un commento

Del concetto di famiglia ormai ce ne siamo cibati a tonnellate.

Tutto è diventato commestibile e tutto è stato masticato e sputato.

Non sarà mia intenzione affrontare questo discorso con l'intento di insegnare qualcosa a qualcuno.

Si, ho una famiglia. La ho da 22 anni e mi sono fatto ormai una certa esperienza con due figli e una moglie, più tutto il parentado allargato composto da mille mila persone.

No, riflettevo su come certe cose che in un certo momento e in certi luoghi sono fisse, stabili e quasi intoccabili possono perdere queste caratteristiche per diventare fluide, confuse e instabili.

E come questo possa essere visto come un problema o una tragedia da qualcuno e possa essere visto come un avanzamento da qualcun altro.
Mi piace la differenza di punti di vista? Si, mi piace molto.

L'unica cosa è che ho imparato cosa è esattamente un punto di vista. Che come dice completamente il nome è un LUOGO DELLO SPAZIO (anche concettuale) DA CUI SI OSSERVA QUALCOSA.

Quindi una cosa è il punto di vista.
E un'altra cosa è l'oggetto o l'esperienza o il fatto o l'argomento osservato.
E un'altra cosa ancora è il giudizio o opinione che si da a ciò che si osserva.
E un'altra cosa ancora sono le motivazioni o cause che ci spingono a dare l'opinione o giudizio che si da.

Perchè in effetti, quando esprimiamo un giudizio, raramente siamo veramente interessati alla verità delle cose. Verità per noi, per carità. Non pretendiamo di poter raggiungere la Verità assoluta con la V maiuscola. Ci accontenteremo anche della nostra piccola verità con la v minuscola.

Ma, in modo imprevedibile, neanche quella è sicura. Quando c'è una idea fissa, un comportamento da giustificare, un partito preso da difendere a prescindere (perchè pensiamo che la nostra sopravvivenza e utilità dipenda dalla difesa a tutti i costi di quel partito preso) spesso anche l'obiettività in minimi termini o l'integrità personale vanno a farsi friggere.

Cosa è l'integrità personale? Come disse il filosofo L.Ron Hubbard tempo fa, integrità personale non è altro che avere il coraggio di osservare le cose con l'intento di osservare e affermare ciò che abbiamo osservato e sappiamo essere vero per noi. Senza nessuna alterazione.

Essere integri non vuol dire non poter sbagliare. Anzi. Essendo integri si sbaglia tantissimo. Ed è li che si impara. Perchè uno vede di aver sbagliato. Sa che ha sbagliato. E cambia. Perchè non vuole sbagliare ancora. Ecco cosa significa essere integri.

La famiglia?
Beh, è uno di quegli argomenti che non si affronta più con integrità personale. Ma va esaltato (spesso distruggendo la libertà individuale) o distrutto (distruggendo sempre la libertà individuale) a seconda delle convenienze. Così la famiglia è un costrutto arcaico perchè impedisce alle donne di affermarsi sul lavoro. O cose similari.

Però non si applica la medesima struttura concettuale ad altre strutture sociali. Il che mostra come ci sia in questo caso una forzatura per dimostrare un assunto che sta alla base del ragionamento.

Ma ritorneremo a parlare di famiglia. Anzi, a brevissimo terrò un webinar on line, completamente gratuito in cui affronteremo questo argomento non dal punto di vista teorico ma condividendo delle informazioni utili per avere meno problemi in quest'area.

Per ASPERA ad ASTRA!

lunedì 7 aprile 2025

Cosa sono realmente i "DAZI" di Trump?

Non posso non intervenire sulla questione "DAZI" che in questi ultimi giorni imperversa sulle testate giornalistiche, sui social network, nei bar e nelle cene fra amici.

Ma questo non è un post di economia. Nè di finanza internazionale.

E' un post sulla condizione dell'essere umano in questo momento.

Potrei dire un paio di cose sulla questione dazi ma sarebbe un pippone che andrebbe alle basi delle teorie economiche che si insegnano nelle scuole e università e sarebbe di una noia mortale.

Anche perchè, questo è il fatto, giornali e persone in questi giorni non parlano di economia, di equilibri economici fra USA e Europa. Non parlano neanche di Trump e del suo governo e delle sue iniziative (giuste o sbagliate che siano).
Le persone e i giornali discutono di DROGA.

Si, esatto. Non è un errore di battitura. Discutono di droga nel senso del significato 2 della parola secondo il dizionario di italiano della Treccani. Ovvero:
In senso figurato, la parola droga si riferisce a una cosa o a una persona che esercita una forte attrattiva, a cui non si riesce a rinunciare (il calcio è la sua droga; quella donna è la mia droga).

Oppure possiamo dire che i "dazi" in questo momento sono l'ennesima forma di "panem et circenses" che dai tempi di Giovenale e dell'antica Roma non smettono di essere usati per controllare e tramortire la consapevolezza dei cittadini e di un popolo.
Ormai è un modello visto e rivisto (pattern). Si prende un fatto o una notizia e lo si amplia ed eleva fino ad occupare quasi tutta l'attenzione di persone, mass-media e organizzazioni.

Puoi provare a non sentire questo argomento ma ti insegue dappertutto. Ora abbiamo gli smartphone e questi sono collegati H24 con il mondo. E noi abbiamo preso l'abitudine di guardare questi strumenti in modo ossessivo una quantità di volte superiore alla necessità. E quindi vediamo e sentiamo continuamente ciò che "qualcuno" vuole che sentiamo. Ma sebbene si legga di "dazi", si parli di "dazi", esperti dicano la loro sui "dazi"....
Continueremo a non avere una comprensione di ciò che stiamo sentendo o vedendo.

Non perchè siamo stupidi. Non lo siamo.
Non perchè siamo ignoranti. Lo siamo perchè lo scibile umano è troppo vasto e nessun è un tuttologo che può dirsi esperto di tutto.

No, non potremmo avere una comprensione di ciò che sentiamo e leggiamo perchè non è quello lo scopo con cui queste notizie e dati ci vengono forniti.
SONO SOLO UNA ENNESIMA ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA.

Purtroppo non è neanche più necessario architettare niente di particolarmente complicato per ottenerlo. Il sistema è ormai in funziona e si autoalimenta.

Uno come Trump (e chi lo consiglia e lo affianca), lo ha capito. Mi sbaglierò ma tutta sta storia durerà un mese o forse 2 o giù di li e poi tutto finirà in una bolla di sapone, a "tarallucci e vino". Con qualche accorgimento di bilancia dei pagamenti qui e qualche accorgimento di tasso di cambio la.

Ma Trump avrà ottenuto il suo scopo. Perchè la sua visibilità mediatica (e quindi di riscontro di gradimento interno nei confronti dei suoi elettori) gli sarà sufficiente.

Sono prove di forza. Se l'applicazione dei dazi fosse realmente una soluzione concreta, qualsiasi governo l'avrebbe realizzato senza clamore mediatico.

Probabilmente pochi, se non gli esperti di settore o i consumatori più attenti, se ne sarebbero accorti.

O volete dirmi che anche voi vi siete accorti che moltissime aziende per mascherare l'aumento del prezzo hanno diminuito le dimensioni dei loro prodotti e la quantità/peso delle confezioni (https://www.altroconsumo.it/alimentazione/fare-la-spesa/news/shrinkflation)? Avete davvero notato che i gelati che prendiamo al bar non pesano più come prima (Magnum da 86 a 70 grammi a pezzo)?

Ecco la storia dei "dazi". L'ennesima parola IPNOTICA per distrarre le persone e inchiodarle ad una attenzione fissa mentre altri meccanismi operano in silenzio e senza essere notati.
Ieri era lo "spread" poi il "ribaltone" poi "austerità" poi "migranti" poi "ONG" poi "patto di stabilità" poi "parametri di Maastricht" poi "inflazione" poi "guerra in Ucraina" poi "Putin" poi "Al Qaeda" e via dicendo.

Fino alla prossima.

PER ASPERA AD ASTRA!

venerdì 19 aprile 2024

Comunicare: quanto ci piace. Ma è importante?

La modernità è fantastica.
Il mondo moderno è fantastico.

Parla di tante cose, con la supponenza di conoscere un sacco di cose. Solo perchè siamo nel 2024 ed è ovvio che in questi tempi ne sappiamo per forza di più di chi abitava nel 2021 o nel 2014 o nel 2003 o nel 1993 o nel 1981 e via dicendo.

Mah...

Si parla tanto di comunicazione, di comunicare, di strumenti di comunicazione.

Prendendo spunto dalle pubblicazioni di una pagina amica "Un Venditore Migliore", vedo una frase che mi fa riflettere.
Quante volte abbiamo sentito parlare di comunicazione, di comunicare di più di comunicare meglio.
Ma non ci si riferiva veramente al concetto di comunicare. Ci si fermava al più banale e superficiale concetto di parlare, di dire, di esprimere.

Da noi ad altri. E basta.

Si identifica il comunicare con il parlare. Quando il parlare pur facendo parte del comunicare, ne rappresenta solo una parte. E, forse, neppure la più importante.

Che ne pensi della parte composta da "ascoltare"?

ASCOLTARE E' COMUNICARE!
Anzi comunicare è per lo più essere capaci di rimanere collegati (e quindi in comunicazione) con altri.

ASCOLTARE E' COMUNICARE!

Credo che dovremmo occuparci molto di più di ascoltare gli altri, per aumentare la nostra comunicazione.
E non è un caso che Madre Natura ci abbia dotato di 2 orecchie e di una sola bocca.

E tu che ne pensi?

Per Aspera ad Astra.

domenica 6 agosto 2023

Oh My GOD, come passa il tempo. Come lo possiamo catturare e incatenare?

Scrivo un nuovo post, un nuovo articolo e lo faccio perchè guardando il mio blog, l'attenzione va a finire sulla sua età. 

E' quasi maggiorenne, capite. Quasi maggiorenne. Nato nel 2005.

Così da una parte vedo mio figlio che tra qualche mese va all'università e dall'altra una mia creazione che mi rendo conto aver fatto partire moltissimo tempo fa.
E in mezzo mi rendo conto che questo prossimo settembre compirò 51 anni.

Non è il tempo della resa dei conti e del conteggio di ciò che è stato raggiunto e di ciò che si è mancato.
Non lo è.

Proprio qualche giorno fa, pianificavo i miei prossimi progetti e, onestamente, mi sentivo pronto per iniziare veramente qualcosa.

Il tempo. Il tempo però rimane. Il tempo però rimane un qualcosa di ineffabile che così tanta importanza ha nella nostra vita. Il tempo scandisce le nostre esistenze e ne determina spesso l'andamento.

Perchè ci sta addosso. Qualche volta ci favorisce, il più delle volte ci mette in soggezione e ci porta a commettere errori strategici gravissimi.

Ci sono altre entità che spesso l'uomo cerca di manipolare, circoscrivere e dominare. A volte ci riesce e a volte no, ma sono gare che almeno si riesce a concepire, gare forse non sempre alla pari ma in cui "sembra" almeno ci possa esser tenzone.
Ma il tempo? Come si può incatenare il tempo?

In altri momenti e altri luoghi, dissi:
"Il denaro lo perdi e lo puoi riguadagnare.
L'amore lo perdi e lo puoi ritrovare.
Il successo svanisce e lo puoi raggiungere di nuovo.
La salute la perdi e la puoi ricostituire.
La felicità la perdi e la puoi nuovamente riavere.
La pace la perdi e la puoi ricreare
Ma il tempo? Il tempo no. Lo perdi e quel tempo non torna più!"

Vero? Non vero? Non so. So solo che il tempo è una entità molto diversa da tutto il resto.
Tempus Fugit diceva Virgilio nelle sue 'Georgiche', il tempo fugge.

Ogni momento che viviamo è un unicum. Lo possiamo ricreare, certo. Magari più bello, ma sempre in un nuovo tempo.

Ogni giorno abbiamo in dote la stessa quantità di tempo. Tutti. Io, te e tutti gli altri che ora non leggono queste righe. Tutti. Tutti abbiamo in dotazione 24 gettoni da un'ora l'uno al giorno. O, se preferisci, ogni giorno ci viene data una dotazione di 1440 gettoni da un minuto l'uno.
E ogni giorno usiamo questi gettoni per fare questo o fare quell'altro. O non fare niente.
Spesso ci piace l'idea che non siamo liberi di usare questi gettoni a nostro piacimento. Ci piace l'idea. Ci piace perchè così non dobbiamo essere responsabili di come usiamo i gettoni che ci vengono dati in dote.

"NON HO TEMPO!". Quanto ci piace dirlo. Tu magari no. Ma io mi dichiaro colpevole. Uso questa scusa. E di sicuro sento moltissime persone usare questo marchingegno mentale per potersi tirare fuori da una qualche responsabilità.

E' ovvio che sia un modo di dire. Ma è un modo di dire sbagliato.
Ce ne sono... Di modi di dire sbagliati che a furia di essere usati alla fine condizionano chi li usa senza che nemmeno egli se ne renda conto.

Se usiamo troppo a lungo questo modo di dire potremmo finire per pensare, davvero e senza rendercene conto, che non abbiamo tempo.
Ma i gettoni sono sempre quelli.

Tutto dipende dalle nostre scelte, da quali strade decidiamo di prendere e su quali strade decidiamo di rimanere. Si sbaglia. Chi non sbaglia? Ma molti continuano a rimanere su un percorso anche dopo avere perfettamente realizzato sia un errore.

Tutto dipende dalle nostre decisioni, dalla nostra scala di priorità.
Se non voglio andare da qualche parte, dirò che non ho tempo. Quasi mai dirò alla persona che non voglio stare con lei.

Dare la colpa al tempo, è facile. Perchè sembra non vendicarsi mai. E quindi lo incolpiamo di tutto. Ma forse rifletterei sul fatto che non sia vendicativo.

Tempus fugit, quindi.

Ma c'è un modo per usare al meglio i gettoni di cui siamo dotati?
Forse si.
Ma ne riparleremo.
Per Aspera ad Astra!

martedì 29 novembre 2022

I CAN'T SEE ANYTHING!

𝐈 𝐂𝐀𝐍'𝐓 𝐒𝐄𝐄 𝐀𝐍𝐘𝐓𝐇𝐈𝐍𝐆!
Geremia apre il pugno e miete molto più grano di quanto avrebbe mai pensato.
C’era un tempo, un cane che si nascondeva nei pertugi della metro.
Ora solo vaghe graffette disadattate mi tendono la mano e salutano frettolosamente.
𝘐 𝘤𝘢𝘯’𝘵 𝘴𝘦𝘦 𝘢𝘯𝘺𝘵𝘩𝘪𝘯𝘨, 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦.
Lascio il posto ad un altro viandante.
Sono le 5 del pomeriggio nell’orologio del boia.
Il senso del tempo, per me, sta scorrendo molto lento.
Nuotare, sai amico, nuotare al centro dell’universo dove scogli e maree si nascondono e lasciano aperte ferite.
E feritoie, di qualche castello che solitario vaga immemore nella taiga spingendo avanti il carrello della spesa in una corsa inutile, vanagloriosa e incline al litigio.
𝘐 𝘤𝘢𝘯’𝘵 𝘴𝘦𝘦 𝘢𝘯𝘺𝘵𝘩𝘪𝘯𝘨, 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦.
È sempre così.
Un ritmo forsennato, di bicchieri tintinnanti, di gioie lancinanti, di banchetti straripanti, di bambini saltellanti, di immagini festanti, di ipocrisie galoppanti.
È sempre così, in un tempo che si ripiega su se stesso, un una curva di Gauss, in un loop da serie tv di second’ordine.
Le scene seguono le scene.
E le persone sono figuranti, effetti speciali, insulse macchiette, semplici adesivi omaggio nella confezione dei formaggini nel banco frigo.
𝘐 𝘤𝘢𝘯’𝘵 𝘴𝘦𝘦 𝘢𝘯𝘺𝘵𝘩𝘪𝘯𝘨, 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘰 𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦.
La mia croce, quella sghemba e irriconoscente, quella irascibile e iraconda, quella torbida ed esilarante di accademica memoria.
C’è un substrato. C’è uno spessore.
Che cresce. Sopra il cuore.
Che diventa esso stesso un universo di suoni, poesie, lacrime, batticuore, erezioni, esplosioni, respiri pesanti, corsa nei campi, risate a crepapelle, carezze delicate, sguardi di affetto, pelo di gatto, sapore acido di limone, sabbia fastidiosa, vento umido, arsura nella gola, graffette e touchdown.
C’è qualcosa che cresce.
Ma non giunge mai a conclusione.
𝘈𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘰 𝘤𝘰𝘭𝘱𝘰 𝘥𝘪 𝘣𝘢𝘤𝘤𝘩𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘮𝘢𝘦𝘴𝘵𝘳𝘰.
Tutto è li. In quell’arpeggio che si frantuma l’anima, che ti spezza la coscienza.
Quell’unico accordo suonato in distorsione che ti lacera il cuore e ti mette a nudo.
Perché tu non sei nient’altro che un ribollire di lava in un vulcano.
𝙉𝙤𝙣 𝙨𝙚𝙞 un corpo di uomo, 𝙣𝙤𝙣 𝙨𝙚𝙞 un corpo di donna.
𝙉𝙤𝙣 𝙨𝙚𝙞 una scimmia nuda.
𝙉𝙤𝙣 𝙨𝙚𝙞 un consumatore, un investitore, un compratore, un cliente, un marito, un figlio, uno studente, un grossista, un commerciante, un paziente, un infetto.
𝙉𝙤𝙣 𝙨𝙚𝙞 queste etichette.
𝘚𝘦𝘪 𝘪𝘭 𝘳𝘪𝘣𝘰𝘭𝘭𝘪𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘭𝘢𝘷𝘢 𝘪𝘯 𝘶𝘯 𝘷𝘶𝘭𝘤𝘢𝘯𝘰.
Senza forma e che mai si può toccare.
Io altro non vedo. Perché I can’t see anything, non riesco a vedere niente.
Non vedo.
Ma percepisco tutto.
E comprendo ora che questo è tutto ciò da cui devo partire, è tutto ciò che sono.
È tutto ciò che sarò mai.

mercoledì 22 giugno 2022

Un tempo c'erano le idee.

 

Un tempo c'erano le idee.

Non è nostalgia o voglia di guidare guardando sempre nello specchietto. E' la cruda e semplice verità.

La politica si faceva con le persone (ovvio) ma anche con le idee. Poi queste erano paventate e forse poco rispettate ma almeno l'aspetto formale era salvo. Era salva l'idea che nella politica ci dovessero essere idee.

Adesso, adesso le idee non ci sono più.

Il M5S è nato da un'idea e solo per questo è stata una rivoluzione. Io ho sperato (dentro sono sempre un bambino credulone) che quell'idea di antipolitica (anti-questa-non-politica) potesse attecchire ma fin da subito sapevo che non sarebbero arrivati da nessuna parte e ben presto l'onda sana di cambiamento sarebbe finita in mille rivoli di interessi individuali e poltrone e diarie e benefit (dentro sono sempre un merdoso cinico).

Il M5S da anni ha tradito l'idea di base. Era anti-sistema, anti-euro, anti-partito, anti-casta e pian piano si è rimangiato tutto.
Ha partorito iniziative penose come il RDC. Che non è sbagliato come idea (in uno stato civile NESSUNO deve essere abbandonato al suo destino con la società che gira la testa dall'altra parte) ma era SUPER-sbagliato come traduzione in pratica.

Da "prendiamo cura di quelli in difficoltà" a "premiamo le persone per non fare un cazzo".

Di Maio è l'emblema della fine del M5S. Di Maio era l'emblema della fine di quel sogno già quando andò in Tv per chiedere l'impeachment di Mattarella salvo poi ritrattare tutto e accodarsi alla massa nell'adulazione globale del presidente perfetto.

Di Maio è l'emblema della fine del M5S e anche l'emblema di dove va la politica italiana.

Giovane, bello e abbronzato. Senza percorso culturale di crescita, senza la capacità di dire qualcosa di veramente innovativo, gattopardiano all'inverosimile.

Un esponente DC 2.0 perfetto per i video di tiktok.

Alla fine nessuno si è veramente scandalizzato. Il prossimo passo sarà la trasformazione di ciò che resta del M5S (di fatto ormai inesistente come idea) in un partito di Conte, una nuova formazione politica con più o meno le stesse non-idee di ora.

PER ASPERA AD ASTRA

venerdì 6 maggio 2022

Un mondo di immagini

Viviamo in un mondo di immagini.

Viviamo in un mondo in cui la comunicazione è diventata un flash, o una serie di flash.

Video e foto inondano completamente il nostro vivere. Siamo immersi ormai in una cultura di VISIONE, di osservazione.

Ed infatti non riusciamo più a comprendere niente perché viaggiamo come motoscafi sulla superficie delle acque e vediamo il blu senza mai scorgere cosa, sotto il livello dell'acqua, si trova e sostiene il tutto.

E io, qui, in questo blog semi-abbandonato, decisamente retrò, decisamente ancorato al passato, quando internet era dei blogger e non degli influencer/youtuber/tiktoker mi chiedo "Cosa mai ci azzecco con tutto ciò?".

E' logico. Quest'anno vado a timbrare le 50 primavere e quindi è ovvio che transito dalla fase della vita in cui sono alla moda alla fase della vita in cui comincio a essere fuori-posto, anacronistico.

Ma sai una cosa? Questa è proprio una cazzata!
E sai perchè? Perchè è semplicemente un luogo comune.

Certo.... se segui il mio pensiero e leggi i miei post da tempo, sai benissimo quale sia la mia opinione a riguardo. La mia opinione sul convergere dei luoghi comuni è che, comunque, non si può ignorare l'aggregazione degli accordi fra le idee delle persone. Anche quando di bassa lega e totalmente scollegate da un ragionamento dotato di una certa logica e coerenza interna.

Inoltre.... I pensieri e le idee delle persone, quando PENSATI e espressi con sincerità, salgono di livello e diventano originazioni della persona. E in quanto tali vanno assolutamente e genuinamente rispettati.

Una originazione altro non è che un pensiero di qualcuno su di se, sugli altri e sulle cose. E' qualcosa che testimonia come lui sta o si sente. Una originazione NON E' un pensiero di un altro che io ritrasmetto. E' qualcosa che riguarda me o il mio universo mentale ed emotivo.
E in quanto tale, assurge a entità che merita rispetto a prescindere.
Anche quando è una colossale cazzata.

Domanda: "Ma se una originazione è una colossale cazzata, merita sempre rispetto? E quindi non possiamo mai contestare una originazione che sia una cazzata e le persone sono libere di dire tutte le cazzate che vogliono?"

Risposta: tutte le originazioni delle persone meritano rispetto! Tutte. Ma la parola rispetto significa solo che non odiano qualcuno perchè dice o pensa qualcosa. Non intendiamo togliergli la patente di essere umano o la libertà di parola.
Se però pensiamo che sia una cazzata, abbiamo il pieno diritto di dirlo. Se pensiamo che dirlo sia utile.

Le colossali cazzate possono essere contestate ma sempre con il rispetto del fatto che qualcuno possa dirle. Se poi le originazioni sono dannose, chi le fa si prenderà la responsabilità delle conseguenze delle sue originazioni.

Perchè si agisce così? Perchè il rispetto della libertà di parola è la più grande conquista dell'essere umano ed è un patrimonio talmente grande che va difeso a prescindere.
Anche da chi abusa di tale diritto. 
Perchè non è inconsueto che qualcuno, usando la libertà di parola, intenda mettere a tacere chi sta usando (ma anche abusando) la libertà di parola.

In questi ultimi 2 anni, la cosa si è vista in modo abbondante riguardo le tematiche si-covid / no-covid, si-vax / no-vax e si-greenpass / no-greenpass. In cui spesso espondenti delle diverse visioni delle cose in opposizione avrebbero mandato al macello chi non la pensava come loro.

Ho sentito, personalmente, molte posizioni di mancanza di rispetto per le altrui posizioni. Sia da chi era schierato con un lato e chi era schierato con l'altro. E questa penso sia stata la sconfitta più grande. 

In ogni caso non sono vecchio nè anacronistico. Non a priori. Lo posso essere perchè non mi piace che il mondo della parola e dell'idea venga abbandonato.

Non mi piace questo modo di vivere le cose basato su immagini, video e superficialità.

il mondo dei blog è quasi chiuso. E' come il teatro con l'avvento dei cinema, come il monopoli con l'avvento delle Playstation, come la poesia con l'avvento dei social network.
La realtà è che nessuna di queste cose morirà.
Come non morirà il libro di carta o il fumetto con l'avvento delle nuove forme digitali di espressione.

Andrà in difficoltà. Certo. Diventerà un prodotto di nicchia. Certo.
E se così sarà, ne terremo conto.

PER ASPERA AD ASTRA!