Con la pubblicazione di un sito internet che parla di me, questo blog torna a nuova vita.
E lo fa occupando di nuove cose.
Nel sito, ho cercato brevemente di spiegare come mai, dopo quasi 10 anni di attività di blogger sotto pseudonimo o comunque mai mettendomi direttamente sotto la luce dei riflettori, abbia deciso di cambiare rotta e mettermi maggiormente in gioco.
Questo blog ha ospitato qualche anno fa la mia breve parentesi politica (che non è detto non possa essere riaperta).
Adesso diventerà il luogo in cui ho deciso di scrivere i miei pensieri.
Che non riguarderanno tutti gli argomenti.
Non è mia intenzione infatti scrivere un blog intimista o personale in cui parlare dei miei pensieri più intimi. Per quello c'è la poesia e la scrittura.
Così come non è mia intenzione parlare di frivolezze e altre amenità del genere.
Mi piace divertirti e scherzare. Ma mi piace farlo con amici in carne e ossa.....
Sarà piuttosto uno spazio in cui parlare delle cose che succedono in questa società.
Cose che io vedo e che tu, forse, potresti condividere.
Grazie mille.
Le mie idee, buttate qua e la, sparse, senza necessariamente un ordine logico.
lunedì 1 dicembre 2014
giovedì 24 aprile 2014
E' inutile, il primo amore non si scorda mai.
Oggi riguardo un
pò questa mia vecchia creazione, il mio primo vero blog e mi rendo conto
che il proverbio di cui sopra è veramente valido.
Il 12 novembre 2005 scrivevo il mio primo articolo, " I numeri telefonici".
Stiamo parlando di quasi 9 anni fa.
Un decennio.
Una vita o forse solo un battito di ciglia dell'universo.
Ho molti più capelli bianchi, 2 figli e una infinità di esperienza in più.
Molte più sconfitte e molte più vittorie.
Sicuramente un pò meno di ingenuità pagata con la energetica follia della gioventù.
Il blog nasceva come Agorà, come spazio per comunicare informazioni.
In libertà e senza legarsi necessariamente alla persona o personalità di chi scriveva.
In libertà e senza legarsi necessariamente alla persona o personalità di chi scriveva.
Se vagate nel blog non c'è il nome dell'autore nè un riferimento di nessun genere.
C'è ovviamente un indirizzo istituzionale di posta elettronica.
Quando nel 2005 iniziai questo blog internet era diverso. Non c'era Facebook e c'era un pò di titubanza a mostrarsi.
Non che io avessi particolare paura a mostrarmi o a far sapere chi fossi.
Semplicemente mi interessava veicolare delle idee.
Questo è stato fatto.
Soprattutto i primi anni.
Dopo, l'esigenza di dedicarsi ad altri progetti, ha portato ad abbandonare questo blog.
Eppure la voglia di dire qualcosa è sempre rimasta.
Sono nati vari altri miei blog.
Sono nati vari altri miei blog.
Anche questi hanno avuto i loro momenti di picco e i loro momenti di basso.
C'è n'è uno che ha raggiunto i vertici in Italia nella sua nicchia.
C'è n'è uno che ha raggiunto i vertici in Italia nella sua nicchia.
A tal punto che continua ad essere visitato giornarlmente sebbene da anni non lo aggiorni più.
Di certro non questo che ha visto precipitare a zero le sue presenze.
Ma non è detta l'ultima parola.
Di certo, oggi mi fa piacere riscrivere qualcosa.
Forse è da definire il suo ruolo e cosa esattamente deve veicolare.
Vedremo.
Non so se riuscirò a scrivere nuovamente altri articoli in questo blog.
Forse si o forse no.
Molto dipende anche dalla capacità delle mie creazioni di creare reddito che mi permetta di dedicargli del tempo.
Se elencassi in questi spazi i progetti, nella realtà virtuale di internet o in quella reale, in cui sono coinvolto o di cui ho responsabilità forse mi spaventerei io stesso.
Molto dipende anche dalla capacità delle mie creazioni di creare reddito che mi permetta di dedicargli del tempo.
Se elencassi in questi spazi i progetti, nella realtà virtuale di internet o in quella reale, in cui sono coinvolto o di cui ho responsabilità forse mi spaventerei io stesso.
In ogni caso,
Per aspera ad astra!
giovedì 26 luglio 2012
Un mio vecchio progetto - una mia vecchia idea
Quando ho dato vita a questo blog, ero totalmente affascinato dal mondo del web 2.0.
Ho iniziato a scrivere nel 2005, parliamo di quasi 7 anni fa.
Da allora questo mio spazio ha subito alti e bassi.
Ho iniziato a scrivere sulla piattaforma di Tiscali e solo dopo mi sono trasferito su quella del gigante Google.
In effetti il web 2.0 ha mantenuto in larga parte le sue promesse.
E sono anche ben contento che la sua popolarità sia scemata di parecchio
a causa dell'incredibile exploit dei social network, evoluzione
popolare e gossippara del blog.
Siamo meno ma di qualità decisamente migliore.
Agli inizi era decisamente una moda aprire un blog.
Visto da molti come una specie di diario on line.
Forse un blog può essere anche quello ma non può essere limitato a quello.
Non posso negare che per lunghi periodi la mia presenza su questo blog sia stata incredibilmente evanescente.
Ma se non ero su questo blog, ne curavo degli altri. E nei momenti in
cui scrivevo poco qui, in altri blog raggiungevo un seguito che tutt'ora
fatico a credere fosse vero.
Ma quegli argomenti ora non sono più sulla cresta dell'onda e anche lo
fossero io non ho nessuna voglia di dilettarmi in quel genere di
articoli.
E quindi ritorno ad Agorà, primo mio blog.
Uno spazio in cui volevo dire la mia, in cui veicolare le tante cose che pensavo fossero interessanti.
Ho avuto l'opportunità nel frattempo di imparare tante altre cose. Ho
anche scritto 2 manuali ebook, pubblicati da un noto editore di questi
prodotti.
E in cantiere c'è ora la pubblicazione di più titoli tra cui uno di
saggistica e un mio romanzo. Che non è il primo ma sarà il primo ad
essere pubblicato.
Guardandomi indietro, mi rendo conto che ho avuto molteplicità momenti in cui avrei potuto realizzare il mio progetto (scrivere e pubblicare un libro, una storia). Non l'ho fatto perchè la passione per il mondo e la gente mi ha sempre impegnato a fondo, spingendomi a rimandare continuamente.
Ho imparato.
Ho imparato che se uno ha un progetto, lo deve realizzare. Punto.
Nient'altro.
Perchè lui, senza quel progetto, non è vivo. Non spiritualmente.
Per aspera ad astra!
giovedì 20 ottobre 2011
Cos'è un tradimento?
Chi di noi non ha mai pensato a questa parola e al suo profondo significato?
Probabilmente è uno di quei concetti che chiamerei a "senso unico"
perchè si pensa sempre al fatto di subire un tradimento e mai alla
problematiche di fare un tradimento.
Già, la moglie.... mammia mia se mi tradisce!
Già, il socio..... mammia mia se mi frega!
Già, la mia squadra di calcio..... mamma mia se non si impegnano allo spasimo lasciandomi con l'amaro in bocca.
Già, il governo..... ladro per definizione..... mamma mia se non fa passare il nuovo condono.......
E così via.
Ma difficilmente pensiamo al fatto che noi si possa tradire la moglie, o
fregare il socio o non dare supporto alla squadra di calcio o prendersi
la propria parte di responsabilità nel funzionamento dello stato.
Giusto per citare alcune cose!
In questo caso è tutto ok. Sono sicuro che ognuno di noi ha sicuramente
degli ottimi motivi per giustificare le proprie azioni. Ne ho sentite di
bellissime, nella mia vita, di giustificazioni. Ad alcune andrebbe dato
un premio per la genialità e la ricercatezza.
Il tradimento è una improvvisa e immotivata perdita di fiducia nei
confronti di un altra persona. Se tale perdita di fiducia fosse
motivata, si tratterebbe semplicemente di una caduta di condizione.
Ma sappiamo anche ci sono dei minimi, chiamiamoli sindacali, che vengono
stabiliti quando si ricopre un ruolo. Quando si entra a far parte di un
gruppo, per quanto piccolo come una coppia (si è solo in 2!), si
accetta una regola che non è scritta ma è valida ovunque e sotto
qualunque latitudine. Ovvero che gli altri (l'altro) componenti del
gruppo possono fare affidamento su di noi. E noi su di loro.
Fare affidamento significa sapere che l'altro non ti nasconde niente e che mantiene fede alle regole base di quel gruppo.
E che punta a raggiungere le mete che il gruppo si è prefissato.
Se chiedi a un bambino se è piacevole essere traditi, ti dirà che è
molto doloroso. Se chiedi ad un bambino se è piacevole tradire ti dirà
che è molto doloroso.
Se chiedi ad un adulto se è piacevole essere traditi, ti dirà che non è
piacevole. Ma se gli chiedi se è piacevole tradire, ti dirà che non è
piacevole ma a volte può succedere.
Perchè si parla così (generalizzo, non tutti ragionano così. Ma possiamo trovare tanti che concordano!)?
Si parla così perchè si è stati traditi così tanto che si è pensato che
sia normale tradire. E si è tradito così tanto che la nostra percezione
(e responsabilità a riguardo) della cosa è sceso fin sotto le scarpe.
Voi cosa ne pensate?
Per aspera ad astra!
lunedì 17 ottobre 2011
Gli scontri di Roma
Venerdì sera, parlando con un amico, gli ho detto:
"Vedrai che domani a Roma succede un macello. Ci sono troppi fattori e indizi che me lo fanno pensare!".
Stamattina, questo amico mi chiede quali fossero i fattori e gli indizi
che mi hanno fatto capire che una manifestazione pacifica di dissenso di
molti tipi di classi sociali (ragazzi senza lavoro, precari, anziani e
via dicendo) sarebbe sfociata nella (ormai) solita guerrilla cittadina
fra persone incappucciate e decise a distruggere quanto trovano per
strada e forze di polizia.
La mia idea è che il livello di consapevolezza medio della attuale
società (italiana ma anche occidentale) stia lentamente crescendo.
Consapevolezza che passa dall'individuo e arriva alle complesse o meno
complesse tecniche di controllo e sottomissione di lobby e ricchi
individui nei confronti dei popoli e delle masse.
Anni fa, ebbi modo di partecipare ad una conferenza il cui tema
attualmente esula da questo contesto. Ma il relatore, mentre cercava di
spiegare una certa cosa, rimarcò che l'attuale società oscilla su un
livello di tono emotivo che si approssima alla paura o alla diffidenza
(in realtà emozioni vicine ed affini).
La sua tesi, che io sposai e sposo tutt'ora, era che il popolo poteva
andare verso il basso oppure poteva avere un risveglio di coscienza.
Paradossalmente un peggioramento della consapevolezza avrebbe avuto
cause peggiori ma meno traumatiche. In pratica la società sarebbe
sprofondata lentamente verso l'afflizione, la depressione e l'apatia
fino ad essere controllata senza colpo ferire.
Un cammino verso l'alto, verso la libertà individuale e sociale, avrebbe
invece contemplato il passaggio verso stadi intermedi in cui la rabbia
l'avrebbe fatta da padrona.
Il concetto era veramente semplice. Questo relatore ci diceva:
"Immaginate che ogni singolo individuo e interi gruppi sociali pian piano si accorgano di ciò che veramente sta succedendo su questo pianeta e di come controllino e pianifichino le nostre vite. Attraverso i mass-media, la pubblicità, il cinema, i soldi e l'economia.
"Immaginate che ogni singolo individuo e interi gruppi sociali pian piano si accorgano di ciò che veramente sta succedendo su questo pianeta e di come controllino e pianifichino le nostre vite. Attraverso i mass-media, la pubblicità, il cinema, i soldi e l'economia.
Cosa succederà quando l'uomo della strada si accorgerà di essere
stato ingannato per tutto questo tempo? La prima cosa che farà sarà
quella di spaccare tutto!!"
Il concetto è che, ovviamente, ciò che alcuni individui hanno fatto non è giustificabile in alcun modo.
E' solo che non è possibile creare degli antefatti e meravigliarsi delle conseguenze.
A chi di noi è più volte balenato in testa di voler prendere qualcosa e spaccarla per rabbia?
Io personalmente sto di fronte a fatti e situazioni che mettono alla prova la mia capacità di contenermi.
Ingiustizie sociali, diseguaglianze, immoralità e disonestà portano il buono ad arrabbiarsi.
E la rabbia si diffonde contagiosa.
E quando l'ira prende piede è difficile contenerla in spazi razionali.
Ed è difficile che non venga indirizzata su cose e persone che non
c'entrano niente.
Nessuno in questo blog osanna la violenza e il teppismo. Tra l'altro
personalmente sono sempre stato molto in disaccordo con qualsiasi
movimento anarchico rivoluzionarista. Di ogni tipo di colore politico.
Sono per l'evoluzione e non per la rivoluzione.
Perchè le rivoluzioni portano sempre a nuovi dittatori o nuove dittature, aperte o mascherate che siano.
Una rivoluzione è solo un fatto emotivo. E' ribellarsi a qualcosa di
ingiusto, non correggere ciò che è ingiusto. Così si finisce per cadere
dalla padella alla brace.
Sarebbe come chi, siccome l'arbitro commette tanti errori durante la
partita, pensasse che sia meglio giocare senza l'arbitro. Sai che bella
partita verrebbe fuori. Che putiferio! Ricordo alcuni partite da bambini
in cui non c'era neanche uno straccio di arbitro...... impossibile
giocare.
Chissà che non il politico (che per partito preso e per manifesta
irresponsabilità mai penserà di vedere in che modo può migliorare la
situazione!) ma il comune cittadino non cominci a riflettere su quanto
sta accadendo.
Il corteo di Roma è un messaggio. Non dei disgraziati criminali che distruggono auto, negozi e attentano alla vita di altri normali cittadini come loro (amche se hanno la divisa).
Il corteo di Roma è un messaggio. Non dei disgraziati criminali che distruggono auto, negozi e attentano alla vita di altri normali cittadini come loro (amche se hanno la divisa).
Il fatto in se è un messaggio. Su cui non si può far finta di niente. Un
messaggio che non può essere relegato ad un "troviamo i colpevoli e
tutto andrà bene!".
Il popolo comincia a mostrare segni di impazienza e di rabbia. Lo fa
tramite le sue parti meno controllate e più criminali. In una società
sana tali persone non avrebbero avuto neppure l'occasione di partecipare
ad una tale manifestazione perchè non ce ne sarebbe stato bisogno.
Non fatevi quindi fregare dai mass media. Tutti adesso parlano dei violenti e degli scontri.
Ma non si parla tanto dei motivi della protesta e delle migliaia di
pacifiche persone che hanno manifestato cercando di mandare un
messaggio.
Penserò male nel credere che i violenti fossero e siano sul libro paga
proprio di coloro contro cui la manifestazione è stata organizzata?
Fantapolitica? Chissà, solo il futuro potrà dircelo.
Per aspera ad astra!
Per aspera ad astra!
sabato 15 ottobre 2011
Esoterismo e Mistero
Che l'esoterismo richiami un sacco di interesse da parte di moltissime persone, non è qualcosa che si scopra oggi.
Di certo, a me personalmente, che sono appassionato di mistero ed esoterismo da più di 30 anni la cosa fa sorridere.
Negli scorsi giorni ho avuto modo di fare alcune riflessioni guardando
casualmente una trasmissione su Italia1 dal nome (appunto) di "Mistero".
La trasmissione ha un taglio assolutamente nazional-popolare e non
voglio essere denigratorio con questo termine. Ma è la realtà!
Vedere alcuni concetti così particolari e alcune riflessioni fatte in
una trasmissione vista da milioni di persone mi fa un pò sorridere.
Perchè parlare di mistero in una tv pubblica è quasi un contro senso.
La realtà è che la storia dell'uomo è intessuta a filo doppio con qualunque cosa verta l'esoterismo.
Che non è semplicemente magia e fantasmi.
Anche a livello accademico il termine esoterismo è alquanto
complesso e di difficile spiegazione. Non che sia impossibile ma
abbravvia talmente tante cose che racchiuderlo in una definizione
semplice è spesso riduttivo.
Ma se proprio dovessimo fare uno sforzo diremmo che esoterico è tutto
ciò che riguarda un potere e una conoscenza circoscritta e non di ampia
diffusione.
Per certi versi anche alcune conoscenze scientifiche moderne assurgono al rango di esoterismo.
Anche se certe discipline, più di altre, vengono a maggior ragione incluse nelle discipline esoteriche.
Esoterismo e mistero sono legati fra loro. L'esoterismo comporta aspetti
molto misteriori. E il mistero richiama sempre una qualche forma di
conoscenza che sembra debba per forza essere appannaggio di una
ristretta cerchia di persone.
Elite e esoterismo sono ugualmente concetti inseparabili.
Rimane il fatto che, sebbene ci troviamo a camminare in un nuovo
millennio, l'attenzione dell'uomo medio continua a stazionare intorno
alle cose che non capisce intorno a se. E che lui intuisce essere più
profonde, più misteriore e più dense di significato di quanto taluni
vogliano fargli credere.
Così ecco la grande passione per i fantasmi, per i contatti con i morti,
per i fenomi paranormali, per gli avvistamenti di extraterrestri, per i
fenomeni magici e di divinazione, per le associazioni segrete e le
cospirazioni.
Diciamo che guardando un programma come "Mistero" vi troviamo dentro tutte queste cose.
La mia semplice riflessione è che se qualcosa c'è non si può far finta che non ci sia e che se c'è, ha una sua propria dinamica.
Se non è possibile con la moderna tecnologia scopire nelle persone questo
inguaribile interesse per fenomeni che facilmente vengono bollati come
superstizioni e credulità popolare, io direi che non si può liquidare
tutto il fenomeno con questa banale sentenza.
Che sa più di pigrizia mentale che di logicità scientifica.
E se poi vediamo a quali illogicità reali porta la presunta logicità
scientifica, i dubbi e le perplessità aumentano e non di poco.
Per aspera ad astra!
lunedì 10 ottobre 2011
(IN)-Equitalia e la tarsu a Olbia
Quando qualcuno mi chiede cosa pensi di tutta questa storia di (in)-Equitalia e delle cartelle esattoriali della Tarsu a Olbia, non riesco veramente a trattenere un modo di indignazione e di vergogna allo stesso tempo.
Gli argomenti sono talmente delicati che occorrerebbe usare il fioretto per evitare qualunquismi e generalizzazioni. Ma anche per evitare che certe riflessioni vengano mal comprese e portate fuori contesto.
D'altro canto parliamo di un qualcosa che è talmente vicino al comune senso popolare dell'indignazione, che si ha la paura che usando il fioretto anzichè la sciabola, tutto il ragionamento passi per il solito "mettersi a pensare" nel salotto di casa.
Perchè continuare ad affrontare situazioni spinose e di comprovata urgenza con l'atteggiamento del lord inglese che sorseggia il the nel salotto di casa sua, porta (nel medio periodo) a situazioni in cui la pazienza finisce e la massa si ribella, con conseguenze di disordine pubblico o di ribellione che non sempre sono la soluzione migliore o consigliata.
Io, ogni giorno che passa, vedo lo stato democratico italiano e tutti i suoi enti locali sprofondare in un medioevo della politica e dell'amministrazione. Questo come grande, generale linea di navigazione collettiva.
Vedo uno stato che si "personalizza" a causa del sedere attaccato alla poltrona di praticamente tutti i politici, che non a caso ormai hanno assunto il ruolo di casta intoccabile che si difende e si autoreferenzia da sola.
Non più uno stato di tutti ma uno stato di qualcuno.
Vedo amministrazioni che si dimenticano il motivo per cui sono li e cioè fornire servizi al cittadino. Così vedo amministrazioni che non fanno i lavori che ci sono da fare perchè occorre rispettare dei vincoli di bilanci anche se ci sono i soldi. Così vedo amministrazioni che diventano il parco giochi preferito delle famiglie potenti del luogo anzichè la pubblica piazza dove rappresentare i cittadini.
Vedo un prelivo fiscale che non ha lo scopo di far funzionare la cosa pubblica ma solo lo scopo di pagare i debiti contratti da altri politici per motivi che non ci è dato conoscere.
Vedo, soprattutto, uno stato che crea organizzazioni che sotto il nome di qualcosa di "equo" svolge una delle iniziative più INIQUE della storia della Repubblica.
Togliere a chi ha meno per dare a chi ha di più! Dei Robin Hood al contrario.
Non lo nego. Del meccanismo di riscossione di (in)-Equitalia penso abbastanza male. Non penso male del suo scopo fondante ma dei suoi metodi e delle sue modalità si, e parecchio.
I motivi? Il primo, il più importante di tutti, è che vi è una sproporzione fra quanto è dovuto e quanto viene richiesto degno del peggiore strozzino. Così uno stato combatte l'usura degli strozzini irregolari e aumenta i poteri di una struttuta che è peggiore degli usurai. Ma lo stato ci ha abituato a queste cose. Uno stato che combatte il gioco d'azzardo ma che autorizza macchinette mangia soldi, lotterie e gratta e vinci. Uno stato che scrive "Nuoce gravemente alla salute" ma si ingrassa con le vendite di sigarette. Uno stato che mi multa se non metto mio figlio nel seggiolino ma che permette che droghe basate sulle anfetamine vengano prescritte a carico del sistema sanitario nazionale a bambini di 6 o 7 anni (è accaduto nella classe di mio figlio, se qualcuno pensa che stia esagerando!!!).
Pagare multe, tasse, imposte, contributi è qualcosa di corretto. In linea di principio. Certo c'è molto da dire su questo ma diciamo che è corretto.
Molto, molto meno corretto è abbandonare a se stesso il cittadino dinnanzi alle difficoltà punendolo oltremondo con penali, sanzioni, pignoramenti e vendite all'asta.
(In)-Equitalia deve riscuotere 100 ma ti chiede 200. E se non paga ti ipoteca 1000. Vendendolo all'asta per 150.
Se si applicasse la formula del calcolo degli interessi usurai sulle somme richieste da una struttura che si presenta pubblica ma è un ente statale, quelle somme sarebbero fuori legge.
Lo ripeto sarebbero richieste da strozzini!
Ma (In)-Equitalia si copre dietro l'uso di termini come "sanzione", come "costo della notifica della cartella", etc. etc. Tutte stupidaggini. Sono interessi!
Ma (In)-Equitalia si copre dietro l'uso di termini come "sanzione", come "costo della notifica della cartella", etc. etc. Tutte stupidaggini. Sono interessi!
Qualcuno, di tanto in tanto, dice: "Ma è giusto! Se qualcuno non paga quanto è dovuto e quando è dovuto deve essere multato".
Ricordiamoci che un ente pubbico è lì per tutelare l'interesse collettivo. Leggiamo bene.
Multare qualcuno, sanzionare qualcuno, condannare qualcuno è corretto SOLO E SOLTANTO nella misura in cui si tutela un interesse collettivo.
Se un individuo attua comportamenti lesivi all'interesse pubblico e dell'intera società, questo comportamento dovrebbe essere sanzionato o penalizzato.
Ma prendiamo un esempio concreto, se no le parole diventano nuvole che presto evaporano.
Ad Olbia viene commesso un CLAMOROSO errore amministrativo. E a carico di molte aziende vengono imputati dei costi presunti che non corrispondono a nessun criterio oggettivo. Lasciamo perdere le motivazioni per cui questo avviene.
In pratica alle aziende viene chiesto di pagare cifre per lo smaltimento dei rifiuti soldi urbani sproporzionate rispetto all'effettivo utilizzo di servizio pubblico.
E' giusto a questo punto che
a) l'ente che sbaglia e che commette un errore di valutazione non paghi per questo?
b) i soggetti che subiscono l'errore, passino dalla parte del torto perchè non pagano quanto è ingiusto?
c) l'ente che sbaglia (PUBBLICO) passi la palla ad un ente privato di riscossione (in realtà anch'esso PUBBLICO) che sanziona chi non ha pagato con cifre totalmente irrazionali e con ricarichi da usurai anzichè risolvere il pasticcio?
d) l'ente di riscossione dimentichi i motivi per cui la cifra non è stata pagata e persegua come criminali i titolari delle cartelle esattoriali?
e) le aziende vittime di questo fatto si vedano bloccare i fidi bancari a causa dei pignoramenti oppure ipotecare immobili del valore immensamente superiore alle somme (ingiustamente) dovute?
f) i dipendenti delle aziende si vedano negati dei mutui per se per colpa delle cartelle esattoriali.
E' giusto tutto questo?
Io credo che le cose non siano bianche e nere. Non credo che esistano dei gradi assoluti di giusto o sbagliato.
Così ne deriva che esistono gradi diversi di giusto e gradi diversi di sbagliato.
Così è sbagliato non pagare le tasse e quanto sia dovuto.
Così è sbagliato non pagare le tasse e quanto sia dovuto.
Ma ancora più sbagliato è vessare i cittadini perchè devono dare i loro soldi per coprire le magagne di altri che non pagheranno mai per quello che hanno commesso.
Grazie per l'attenzione.
Per aspera ad astra!
Per aspera ad astra!
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