giovedì 24 agosto 2006

Cosa dice realmente Scientology sull’educazione dei bambini! – 2

Dal post precedente entriamo nell’argomento.
Innanzitutto vorrei segnalare un’iniziativa fatta dalla Chiesa di Scientology internazionale qualche anno fa volta all’ESTIRPAZIONE di molti dati falsi sull’educazione dei bambini.
Questo è un link che mostra un volantino che veniva distribuito.
http://italian.europe.scientology.org/publi/disagree/childrn/page01a.htm
Attualmente Scientology ha creato, promuove e sostiene un’organizzazione (la Youth for human rights) che ha lo scopo di far conoscere in particolare alle giovani generazioni gli articoli fondamentali della dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1948.
Ma veniamo a noi.

Scientology parte da un principio che è cardine e fondamentale: un bambino è un uomo in un corpo piccolo.
Per Scientology un uomo è un essere spirituale che HA un corpo (non un corpo che ha un anima – che assurdità!) e che usa una mente.
Quindi anche un bambino è un essere spirituale. Che opera e agisce in base alle stesse modalità di un adulto. Un bambino prova felicità, paura, affetto e così via. Prova risentimento e vergogna. Prova orgoglio e coraggio. E li prova da subito.

Ciò che cambia tra un bambino e un adulto non è l’identità e la consapevolezza di se stessi. Ciò che cambia è il corpo (quello di un bambino non consente di fare un sacco di cose) e la mente (quella di un bambino non ha dati sul mondo e non è ancora pronta per “interfacciarlo” con la realtà.
Un bambino nasce e non riesce a percepire bene il suo ambiente. E’ in uno stato di confusione. C’è gente che parla e lui non capisce cosa viene detto. Non capisce le parole ma le emozioni si, perchè le emozioni vengono percepite direttamente dall’essere.
Quindi un bambino è un essere spirituale che merita tutto il rispetto che si da ad un adulto. Ovviamente se qualcuno non rispetta l’Uomo in generale avrà un’opinione bassa anche dei bambini.

Scientology pensa che ad un bambino vada dato tutto il rispetto, tutto l’affetto, tutta la comunicazione, la serenità di cui i genitori sono dotati.
Il bambino va educato nell’imparare quelle che sono le regole fondamentali della comunità in cui sta crescendo. Non perchè esse siano giuste o sbagliate ma perchè egli deve essere parte della comunità in cui nasce. Se le regole sono sbagliate, essendo parte della comunità, da grande potrà fare del suo per modificarle in meglio.
Ma le norme base (salutare, essere gentili con il prossimo, lavare il proprio corpo, nutrirlo e così via) in genere sono valide ad ogni latitudine.

Scientology incoraggia la comunicazione tra un genitore e un bambino come FONDAMENTO di un buon rapporto. Non si parla di dialogo perchè questa parola ha assunto un cattivo significato. Non sempre una buona comunicazione è densa di parole o di ossessiva ricerca di significati nascosti.
Spesso un bambino ha solo bisogno di sentirsi in comunicazione con un genitore. In fondo quei due genitori sono il suo traghetto per la vita, grazie a loro potrà far crescere il corpo e imparare le cose della vita.
Scopo del genitore non è dare mete o scopi al figlio ma solo aiutarlo a mettersi nella condizione di raggiungerle.

Suggerire mete ad un figlio non è corretto. Così come non è corretto imporre dogmi, nè sociali, nè filosofici nè religiosi.
Altrettanto importante è bilanciare la libertà del proprio figlio con la sua disciplina. Troppa libertà o troppe barriere sono 2 modi sbagliati per intrappolare qualcuno. Sembra strano ma un modo per intrappolare un figlio è proprio concedere troppa libertà. Perchè troppa libertà getta il proprio figlio al di fuori della società perchè società, vivere con gli altri implica sempre una certa limitazione della propria libertà.

E la vera felicità è sempre nella relazione con altri.
Solo chi è solo è infelice.
Scientology dice tante altre cose sui bambini. Cose a volte molto quotidiane. Come aiutare il proprio figlio a riprendersi da una ferita o uno spavento. Come aiutare il proprio figlio nelle difficoltà scolastiche.
Questi sono metodi. Possono essere provati, sottoposti a verifica.
Rimando alla lettura dell’opuscolo “I bambini”. Qui troverete altri dati su come si può diventare dei genitori migliori. Perchè solo un buon genitore cerca di imparare qualcosa per divenire migliore.
Potete trovarlo, ad esempio su www.ibs.it. Digitate “bambini”. L’opuscolo costa 5,50 euro. Non è tanto. Potreste leggerlo solo per curiosità.
Leggere non significa condividere.
Altrimenti non leggerei molte cose che vengono pubblicate.
Spero di essere stato abbastanza esauriente ma scrivendo non è facile.
Sono qui, se qualcuno volesse saperne di più.
Per aspera ad astra

Cosa dice realmente Scientology sull’educazione dei bambini! – 1

Innanzitutto salve a tutti i visitatori del blog.
Dopo qualche giorno di assenza mi ritrovo di nuovo tra voi.
In questi giorni, ogni tanto capita, ho nuovamente risentito sparlare di Scientology a causa di alcune stranezze compiute dal sig. Cruise relativamente alla bambina.

A parte il fatto che se i giornali volessero parlare di gossip, dovrebbero parlare di gossip. Ogni argomento dovrebbe essere trattato nelle sedi e nei modi più opportuni. Non credo che sia utile affrontare un problema di chimica sulle pagine della Gazzetta dello Sport.
Quando mi trovo dinnanzi alle “gossippate” in genere faccio spallucce e vado avanti. Fa parte del nostro mondo. E’ il mito del “Copia & Incolla”. Anche molti bloggers si sentono vivi e presenti solo quando possono riciclare qualche notizia da qualche sito.

Si vive, come al solito, di luce riflessa.
Non so perchè Tom Cruise attiri tanto l’attenzione. Forse perchè, di tanto in tanto, i media devono prendere quei 9 o 10 personaggi famosi e portarli sulla punta delle dita qualsiasi cosa facciano e dicano.
Tom Cruise parlava di Scientology fin dalla fine degli anni ‘80. Per chi volesse ci sono molte interviste in cui egli dichiarava di aver curato la sua dislessia giovanile con dei corsi di studio di Scientology. Nei primi anni ‘90 Mr. Cruise inaugurava scuole e centro di assistenza sociale di Scientology. Ho visto le immagini. Ma allora, per motivi conosciuti solo ai giornalisti, la cosa non riceveva attenzione.

Da quando si è separato dalla Kidman, ogni gesto, ogni azione, ogni affermazione viene presa, studiata e messa alla berlina.
Io non so cosa dice Cruise. E neppure mi interessa. Per me, persona normale, egli è solo un altro essere umano. Un bravo artista, forse ma mi interessa molto di più ciò che ha da dire mio figlio o mia moglie.

Di sicuro ognuno di noi, se fosse sotto i riflettori dello star system 24 ore al giorno potrebbe dire cose che potrebbero essere interpretate male.
Capita tra vicini e parenti: chi di noi non ha mai detto “Mi hai frainteso!!”
Ma lasciamo questo argomento.

Anche perchè io che conosco Scientology da 10 anni so cosa dice la mia religione (o, meglio, filosofia religiosa applicata giusto per fare i pignoli). E quando qualcuno, anche facendo gossip, ridicolizza ciò che fa parte del mio modo di vivere spacciando per dati di Scientology vere e proprie menzogne, allora non provo grande piacere.
Se qualcuno vuole criticare le mie scelte, faccia pure. E’ una sua libertà.
Ma la libertà di esprimere il proprio punto di vista non va confusa con il dovere di affermare il vero. O meglio di cercare di farlo il più possibile.
COSA DICE SCIENTOLOGY SUI BAMBINI?
Ho preso molto spazio e scriverò la cosa su un altro post.

martedì 1 agosto 2006

Ogni tanto bisogna dire basta!

Ogni tanto bisogna dire basta.
Il mondo è fatto di cicli.
Le cose vanno e poi vengono.
Il giorno, la notte, le orbite dei pianeti, le stagioni, la precessione degli equinozi…….
Ogni tanto bisogna dire basta.

Guardare la merda che si è accumulato mentre distratti ci perdevamo dentro le nostre paure.
Dire basta non è dire basta! Non è parlare!
Quante volte avrete detto basta, anche sinceramente, per poi scoprire che non funzionava?
 
Per dire basta bisogna “guardare” anzi bisogna avere il coraggio di stare innanzi alle cose che ci spaventano.
Il primo passo per risolvere qualcosa è avere la forza e il coraggio di starle innanzi senza indietreggiare.
Ogni tanto bisogna dire basta.
Oggi dico basta a tante cose.
Le guardo e le guarderò.

Ed esse si scioglieranno come neve dinnanzi ad un caldo sole.
Se solo avrò la forza di continuare a guardarle.
Ma oggi questa forza ci sarà.
Perchè ogni tanto bisogna dire basta! Un saluto.
Per aspera ad astra!

lunedì 31 luglio 2006

Viva l’abilità e la capacità.

Viviamo in un mondo leggermente a rovescio.
Viviamo in un mondo che, abbastanza generalmente, ha creato una scala di valori condivisa mettendo in alto le cose buone o giuste e in basso l ecose negative o ingiuste.
Vi sono pochi dubbi sul fatto che, almeno a parole, onestà, coraggio, indipendenza, intelligenza, abilità e via dicendo siano i valori positivi di questa tacita scala tacitamente condivisa.
Ma tutto questo è solo la facciata.
In realtà, sottopelle, sotto la superficie cristallina di questo fiume che è la vita, personaggi peculiari lavorano per dare forza ai valori opposti.
Così che apparentemente perseguiamo i valori positivi in cui facciamo finta tutti di credere ma REALMENTE si da forza ai valori negativi.
Tutti dicono che l’onestà è una bella cosa ma poi molti ti deridono (sotto i baffi o alle spalle) perchè sei stato, a dir loro, così deficiente da restituire a qualcuno il portafoglio pieno di soldi.

Tutti sostengono che essere sinceri è bello ma poi quando dici quello che pensi arrivano i fulmini e le saette.
Tutti difendono il fatto che chi ha le capacità ottenga un posto giusto per i suoi meriti ma in realtà si cerca sempre di ottenere più di quanto meritiamo.
Inutile continuare con gli esempi. A tutti noi è chiaro il concetto.
A parole si sostengono i valori morali e etici ma poi, dentro di noi, c’è quasi una apatica riflessione che tutto ciò non c’entra con la realtà e che per sopravvivere occorre spingere i valori negativi. Così la disonestà diventa furbizia, l’egoismo diventa “saperci fare”, e così via.

Tanto spazio nella nostra giornata ai disonesti e ai corrotti.
Giornali e tv, quanto spazio a persone con valori negativi.
Non ci porterà a concentrarci troppo su questo?
E quando si cerca di elogiare qualcuno, la disabitudine all’abilità ci porta all’invidia. “Avrà avuto qualche incozzo!” è la lapidaria frase.

INCAPACI DI STARE A GUARDARE L’ABILITA’.
Ma questa è l’unica cosa che ci può salvare, come individui e come razza.
L’abilità e la capacità mandano avanti il mondo.

Fanno funzionare l’economia, l’industria e i trasporti.
Risolvono i problemi di tutti i giorni.
Senza gente abile il mondo morirebbe in pochi giorni.
Senza criminali il mondo fiorirebbe in poche ore.
PERCHE’, QUINDI, NON DARE PIU’ SPAZIO ALL’ABILITA’, ALLA CREATIVITA’ E ALLA CAPACITA’?
Cerchiamole, ammiriamole, imitiamole, permettiamo che si diffondano, e….. difendiamole.
Un grazie a Casper che mi ha inspirato questo post.
Un esempio di una persona molto abile.
Per aspera ad astra!

lunedì 24 luglio 2006

Antonio Di Pietro: finalmente un esempio

Di solito non sono uno che si butta a pesce su elogi sperticati nei confronti di qualcuno. In particolare quando questo qualcuno è una figura pubblica di cui si hanno scampoli di personalità mediati attraverso i filtri di tv e giornali.
Ma stavolta voglio proprio tributare un applauso (applausi per Di Pietro) per una persona che sta veramente sorprendendomi in positivo.
Ad essere onesto, come molti italiani, ho tifato per lui ai tempi di mani pulite.
Alzi la mano, onestamente, chi non era tifoso di questo magistrato che veniva dal popolo. Accento “mediterraneo” e modi di fare tipici di chi è vero e verace come un contadino d’altri tempi.
Ma l’Antonio nazionale ha scoperto sulla sua pelle quanto a volte, essere popolari, sia un cavallo duro da cavalcare.

E, anch’io, quando è entrato in politica ho storto il naso.
Forse perchè a quei tempi volevo credere che fosse possibile un progetto politico nuovo che venisse dall’area moderata di destra. O forse perchè mi sembrava la solita furbata di chi, dopo u npò di popolarità, intende monetizzare ciò insendiandosi nella palude della politica, dove chiunque ce la faccia ad arrivare non deve più far niente per rimanerci se non rimanere fermo.

Ma da qualche anno osservavo Di Pietro.
Alla fin dei conti, il suo linguaggio era sempre il solito.
Non politichese. E anche i suoi atteggiamenti.
Ma negli ultimi tempi anche i fatti stanno reggendo la portata delle promesse.
E’ bello vedere un ministro di uno stato scaldarsi così tanto per un provvedimento assurdo da parte di gruppi parlamentari (o sarebbe meglio dire lobby parlamentari super partes) quale l’indulto.

Togliere le pene a tutti, compresi i reati finanziari, fiscali, societari, di corruzione e di abuso d’ufficio. Questo intendono fare.
Lo faranno per inserirci dentro anche alcuni personaggi che usciti dalla porta della politica per condanna legale ci rientrano dalla finestra dell’indulto?

Non si sa e, come al solito, i politici sguaiano le loro lingue usando parole altisonanti per nascondere la realtà.
“Atto di civiltà”, ho sentito dire…..
Non si capisce perchè i comportamenti onesti dei cittadini che non hanno mai sbagliato non siano degli atti di civiltà.

Ma è un discorso troppo semplice ed è ingiurioso persino dilungarsi.
E’ ovvio che questo sistema carcerario sia fallimentare e sollevi problemi che le piccole menti dei politici non riescono neppure ad analizzare nella loro interezza.
E’ ovvio. Non è un sistema correttivo ma punitivo. Come si pretende che le cose vadano bene. Non c’è certezza di pena nè di giudizio. E chi fa grandi reati spesso esce fuori prima del fesso di turno che commette una piccola sciocchezza.

Ma da qui a punire gli onesti e chi non ha commesso niente regalandogli di nuovo ladri, truffatori, corruttori, evasori a piede libero, questo no.
Bravo Di Pietro. Bravo. Sono orgoglioso di te.
Dacci ancora la speranza che in politica ci sia ancora qualcuno che ci crede ancora, che crede ancora negli ideali e non sia completamente a 90 gradi riguardo ai compromessi, inciuci, do ut des che imperano solenni sopra le nostre teste.
Per aspera ad astra.

mercoledì 19 luglio 2006

Il disastro delle poste italiane!

Quando ero bambino c’era la mitologia delle lettere.
Si diceva e si pensava che le lettere ci mettessero un’eternità ad arrivare. Spedire una lettera era come vincere al totocalcio: niente di certo!
Una media della tempistica di arrivo di una missiva era di circa 15 giorni.

Ma le poste avevano il profumo di un’istituzione che, nonostante i suoi immancabili difetti, la proteggeva sempre come una vecchia signora rincoglionita ma gentile e signorile alla quale nessuno sente di poter rimproverare niente.
In quei tempi le poste facevano le poste. Nessun dubbio a riguardo.
Ora non voglio fare quello per cui “prima era meglio”! Per carità, al giorno d’oggi ci sono molte cose che ci hanno semplificato la vita (prendi l’home banking ad esempio, premio nobel per chi ha permesso questa rivoluzione).
No, la mia riflessione è un’altra.

La mia riflessione è che ora le poste funzionano forse meglio o forse peggio di prima ma il vero problema è COSA LE POSTE STANNO DIVENTANDO?
Come un quarantenne in crisi d’identità, che non vuole invecchiare e non può ringiovanire, le poste italiane sono diventate un frankenstein assurdo in cui c’è tutto e il contrario di tutto.

Vai alle poste e scopri che è anche una banca. Senza esserlo perchè quasi nessuna istituzione finanziaria seria vuole avere a che fare con lei. Cioè non voglio dare degli assoluti ma molte finanziarie non accettano prelievi da un conto postale, molte banche storcono il naso per un assegno delle poste, e le stesse filiali postali creano problemi con i loro stessi assegni…..

Vai alle poste e scopri che è un negozio. Ti vendono di tutto. Dai libri su qualche santo alla nuova edizione dei francobolli della Juve all’ultimo computer portatile a chissà cosa.
Un giorno ho visto arrivare un direttore d’agenzia e istruire un’impiegata sul fatto che mettesse in bella mostra, fra migliaia di depliant, un salvadanaio a forma di cassetta delle lettere. E le ha pure detto “Mi raccomando, cerchi di venderlo”. Assurdo, come si può cadere così in basso?
Ma fermiamoci un attimo. Cosa sono le poste? Cos’è un ufficio postale?
Dovrebbe essere un luogo dove spedire e ricevere della corrispondenza. Credo. Questa era la mia convinzione.
Ma in questi giorni, io che volevo spedire 2 pacchetti, ho girato la città andando da un’agenzia all’altra trovandomi sempre con decine di persone in coda.

Alcune agenzie su 4 sportelli ne avevano solo 1 funzionante. E che faceva tutto: bollettini, francobolli, boninifici, apertura conti, versamenti, vaglia, etc.
Pazzia!
Si, gli impiegati saranno stati in ferie…..
A me sembra che le poste abbiamo il delirium tremens. Non sanno più chi sono e sono totalmente confuse.
Vogliono essere all’avanguardia e non sanno fare neanche le cose semplici.
Forse adesso le lettere arrivano i pochi giorni. Forse.

Ma la signora amabile pur se rincoglionita ha smesso di essere una signora, ha smesso di essere amabile e gentile, ha smesso di essere deliziosa ed è rimasta solo rincoglionita.
E con i francobolli da lettera che sono passati a 0,60 centesimi. Un furto!
Pensate con la vostra testa.
E protestate per questa istituzione che è diventata privata.
Viva l’efficienza.
Per aspera ad astra.

martedì 18 luglio 2006

Essere interessanti! Quanto piace…..

Alle nostre ultime generazioni piace essere interessanti.
L’ho creduto anch’io questo. Per molti anni. Nel mio passato.
Spesso ho spremuto il mio cervello per trovare modi per essere interessanti.
E non fate gli schizzinosi.

Chi di voi non è stato ore a girarsi dinnanzi allo specchio prima di uscire controllando tutti i particolari.
Si, diciamo che è per essere in ordine, ma la verità è solo in piccola parte questa. La gran fetta della torta è: ESSERE INTERESSANTI.
Perchè?

Perchè viviamo con altre persone e la nostra identità e felicità dipende in larga misura dal rapporto che con gli altri abbiamo.
Possiamo discutere su questo ma prima di approfondire il discorso, pensateci bene….. sareste felici tutti soli per lungo tempo su di un’isola deserta, pur se circondati da libri, playstation e ogni altro tipo di comodità?
Ma non è neppure questo il punto.

Essere interessanti. Passiamo il tempo a studiare modi per esserlo sempre più.
Sembra innucuo ma qui c’è la morte dell’uomo (e della donna).
PERCHE’? Perchè essere interessanti è l’esatto opposto del essere “interessati”. E quando di passa troppo tempo a essere interessanti, si diventa troppo concentrati sul ricevere attenzioni e non sul darne agli altri.

E, strana coincidenza, si cresce e si migliora quando di è interessati a qualcosa. Quando siamo solo interessati, non miglioriamo.
Tra l’altro si può essere interessanti senza metterci l’attenzione. Perchè farlo diventare un problema?

Non assomigliamo agli oggetti che possono solo ricevere interesse e non darne. Siamo uomini (e donnne). Cerchiamo di essere interessati. A noi, agli altri, al mondo. Non cerchiamo di essere interessanti.
Se siamo interessati agli altri, saremo interessanti senza accorgercene.
Per aspera ad astra!