lunedì 30 luglio 2007

Estate: che caldo che fa!

Ogni estate è la solita solfa: sempre i soliti commenti sul tempo.
Sapevo che le persone, nella stragrande maggioranza dei casi, quando non sanno di che parlare o quando vogliono rompere il ghiaccio parlano del tempo.
Ma qui si sta esagerando.

I miei clienti, i miei parenti, i miei amici: quasi tutti insomma..... Quasi tutti che, prima di dire ogni altra cosa, esordiscono "Mamma mia, che caldo assurdo sta facendo!" o qualcosa di simile.

Si, penso che sia un modo naturale per introdurre una qualsiasi altra discussione.
Ma ho il vago sospetto che la cosa stia prendendo la mano.

Perchè qualcuno comincia a prendersi veramente sul serio
"In questi giorni sta facendo un caldo terribile. E' proprio arrivato!"Ci credo, siamo a metà luglio!!!!
"in questi giorni sta facendo un caldo insopportabile!Ma veramente le estati scorse era molto più caldo. E così via.

I Tg parlano di caldo, parlano di come difendersi dal caldo. Ogni anni gli stessi servizi, le stesse immagini. Mi sembra un procedimento ipnotico. O forse è proprio un procedimento ipnotico visto che poi le persone ripetono a pappagallo gli stessi contenuti di quei servizi pseudo-giornalistici (ah, povero giornalismo, morto prima di diventare famoso.......)

Si parla di "emergenza caldo". Poi arriva l'autunno e ci sarà l'emergenza freddo. Poi l'inverno con l'emergenza neve. O l'emergenza piogge. Ma poi c'è l'emergenza siccità. L'emergenza vento e l'emergenza grandine.

Sembra che gli ominidi occidentali televisionizzati del XX e XXI secolo non si siano resi conto che questo è il meccanismo del CLIMA. Che caldo e freddo si succedono. Che il tempo metereologico è composto di quei fattori e che è sempre leggermente imprevedibile, per quanto legato a delle stagionalità.

Certo, possiamo parlare di cambiamenti climatici. Ma parliamo seriamente allora.
Non fatemi vedere le persone che hanno sete d'estate e non ditemi che la temperatura è giunta a 32 gradi a luglio.
Lo so da solo.
Bastava che mi ricordassi dello scorso luglio. O delle scorse 30 estati di cui ho memoria.
Per aspera ad astra!

giovedì 26 luglio 2007

Tom Cruise: basta con questi articoli su di lui e Scientology

Leggo l'ennesimo articolo che parla di Germania, Tom Cruise, il suo nuovo film sul gerarca nazista che cercò di uccidere Hitler e su Scientology.
Basta.
Ma davvero.
Parlare di queste cose quando il web pullula di notizie interessanti e importanti è una perdita di tempo.
Anche perchè reputare spazzatura quegli articoli è parlarne bene.
Ne trovo uno sul web-news "l'Occidentale" che è perlomeno fuori da quello stile gossipparo che tanto va per la maggiore.
Voglio in in primo luogo porgere i miei complimenti al signor Bergman, autore dell'articolo, per il tono estremamente compito e a modo con cui ha esposto il contenuto di questo pezzo.
Di questi tempi questa è dote rara e facilmente giornalisti improvvisati cadono nel facile "copia e incolla" da un sito all'altro senza nessun costrutto nè contributo personale.

Le vicende che legano Scientology e la Germania sono lunghe e complesse.
Ma solo ad una prima analisi.
Con un punto di vista più strettamente storico le cose appaiono semplici e in linea con gli insegnamenti della storia.
Scientology è una religione modernamente organizzata ma il suo background culturale e religioso inizia dagli albori della civiltà e, in particolare, dai primi libri vedici indiani.
Essendo una religione che si colloca al di fuori di molti pre-concetti del mondo occidentale cristianamente orientato, spesso incontra diffidenze.
Ma solo ad una prima lettura.

Sociologi della religione e altri studiosi di importanti università di tutto il mondo (evito di citarli ma i loro lavori sono raccolti su internet) hanno tutti testimoniato l'innegabile natura religiosa, no profit e caritatevole di Scientology.
Moltissime persone, pubblici cittadini e autorità, ammettono la loro ammirazione quando, superando gli scogli del pregiudizio, accettano di osservare le azioni e i risultati delle organizzazioni di Scientology nel mondo.
Tribunali di tutto il mondo hanno SEMPRE, alla fine dei gradi di giudizio, certificato tale natura religiosa.

Scientology è una religione molto attiva. Come i suoi praticanti.
Scientology combatte da decenni una violenta battaglia contro un uso spregiudicato dei trattamenti psichiatrici forzosi e contro un abuso sempre più presente di dannose droghe da parte di classi mediche e psichiatriche compiacenti.

Tali droghe vengono "vendute" come farmaci panacea di tutti i mali dell'anima tramite abili e sofisticate campagne di marketing.
La Germania è una nazione con un'altissima concentrazione di industrie chimiche e farmaceutiche ed è roccaforte di interessi economici di portata planetaria.
Tutte queste affermazioni sulla presunta (dove sono le prove?????) pericolosità di Scientology sono solo uno specchietto per le allodole atto a togliere forza alle posizioni degli scientologist quando denunciano gli abusi delle lobby farmaceutiche.

Negli Stati Uniti c'è stata una lotta senza quartiere tra il governo americano e le organizzazioni di Scientology guidato da falsi rapporti della CIA e dal pesante intervento di Nixon.
Quando tali personaggi sono stati messi fuori scena dai loro stessi crimini e quando, grazie al Freedom Information Act (legge che la stessa Chiesa di Scientology ha lottato per far approvare) quei documenti scottanti sono stati svelati, allora la battaglia è finita culminando nel PIENO RICONOSCIMENTO RELIGIOSO da parte del governo americano nel 1993.
Ci sono voluti tanti anni.

La stessa cosa accadrà in Germania. Visto che in nessun luogo esiste (a parte gli stridori e le voci urlanti confuse delle calunnie sui giornali o sui report investigativi privati) alcuna sentenza o condanna per Scientology.
Eppure mai si è vista una Chiesa così messa sotto torchio in tutta la storia.
Se qualcosa di marcio ci fosse stato, la cosa non sarebbe forse saltata fuori?
Evito poi di commentare il fatto che Scientology sia stata tirata dentro ad una situazione che non la riguarda ovvero le riprese di un film di Hollywood girato, tra l'altro, da una star internazionale di indiscussa fama.

Il fatto che Cruise sia un convinto scientologist ha qualche legame con le riprese del film?
Ecco l'evidente prova della pretestuosità delle dichiarazioni del figlio di Graf von Stauffenberg che hanno acceso la miccia.
O qualcuno pensa che quelle dichiarazioni non siano state pilotate da qualcuno?
Ah, beata ingenuità...........
La storia, per chi vuole, riserva molti insegnamenti e da che mondo è mondo non ci vuole tanto per comprare qualcuno o semplicemente indurlo a dire qualcosa.

Per Scientology non parlano le parole ma i fatti.

E per evitare di scrivere un post pro-Scientology, evito di citare cifre e fatti.
Ma se qualcuno li vuole, non ci vuole molto per metterli in pista.

Il mio consiglio è sempre di pensare con la propria testa.
Per aspera ad astra!

lunedì 23 luglio 2007

Sono stato forse un cattolico?

Si, sono stato un cattolico.
Sono nato in una famiglia di estrazione cristiana e cattolica. Sono stato battezzato, chatechetizzato e cresimato.
Il problema però non è stato il mio essere o non essere cristiano.
Piuttosto il problema era che vivevo tra cristiani che cristiani non erano.
Se fosse vissuto tra veri cristiani, veri cattolici probabilmente adesso molte cose sarebbero diverse.
 
La mia famiglia è sempre stata cristiana cattolica ma solo nominalmente: come tante. Mio padre non partecipava alle funzione religiose, mia madre neppure. Forse a Pasqua, forse a Natale. Certamente ai funerali. Ma non bisogna essere credenti e cattolici per rendere un tributo ad un deceduto.
All’interno della mia famiglia (genitori, zii, cugini, etc…) non c’era neppure l’idea che quello che si facesse fosse religioso.

E’ una cosa che mi ha sempre affascinato nella sua assurdità logica.
Nel mio paese (vengo da un piccolissimo paese della Sardegna) le persone sono cristiane per noia o per pigrizia.
Qualcuno perchè non ha di meglio da fare, quasi tutti perchè è il piatto già pronto del ristorante. Perchè sforzarsi di cercare un percorso spirituale che sia valido per se? Perchè anche prendersi la briga di approfondire la propria religione?
Il tutto ridotto ad un mero fatto culturale.

La frase che riassume tutto è: PERCHE’ E’ COSI’!
Il non plus ultra del qualunquismo.
Ero un cattolico, lo sono stato. Ne ho addirittura percorso i sentieri della partecipazione attiva.
Onestamente posso dire di aver vissuto da cattolico vero per alcuni anni. Forse 2 o forse 3.
Poi semplicemente quella religione, proposta e interpretata dalle figure che ho conosciuto, non mi ha dato le risposte spirituali che cercavo.
Non mi ha dato il conforto spirituale che cercavo.
Solo ulteriori domande sulla vita e su di me.
Io si. Posso dire orgogliosamente di essere stato un cattolico.
So perchè lo ero, so di quale percorso quel periodo faceva parte.
Non conosco molti cattolici. Molti neppure sanno che differenza c’è tra cristiani cattolici e cristiani non cattolici.
Molti non sanno neppure quali siano i fondamenti di quella che dicono essere la loro religione.
Patetici.
Ho un profondo rispetto per tutti i cattolici. Ne conosco qualcuno, persone meravigliose. Come meravigliose sono tutte le persone che scendono nella profondità delle cose e che rifiutano l’ipocrisia.
Persone che aderiscono ad una fede o ad un credo per passione, per trasporto o per analisi. O che non vi aderiscono, con tutte le conseguenze del caso, per gli stessi motivi.
Onore a loro.
Per aspera ad astra!

lunedì 2 luglio 2007

Sentirsi padri…………

Mi sento padre, non mi sono mai sentito figlio.
Qualcuno mi ha detto “Figlio di…….”
Qualcuno lo ha pensato.
Mi hanno detto “bravo figliolo!”. Mi hanno detto “Piseddu malu!” che per l’ausonica gente (popoli della penisola italica) traduco in “Cattivo Ragazzo”.
Tante cose sul fatto di essere figlio.
Poveri genitori, quanto sono stritolati da questo mondo a rovescio.
Non è perchè ora io sia un genitore che difendo la categoria.
Le categoria lasciamole ai sindacati. Loro sono bravi a dimenticarsi delle persone e vedere solo categorie.
Ma io guardo queste persone che ricoprono il ruolo di genitori e provo un incredibile affetto misto a pietà.

Sembrano bestie da macello. Pronte ad essere divorate dalla macchina dello scontro generazionale.
Ma i vincitori non sono i figli. Prova ne è che quei figli che sembrano, a prima vista, vincitori saranno dei genitori ancor più maltrattati e bistrattati. Saranno ancor più carne da macello.
Quando ero figlio non avevo l’attenzione sul fatto di fare il bravo figlio.
Pensavo a quello che dovevo fare per diventare un bravo UOMO e, un giorno, un bravo padre.
Mentre crescevo prendevo appunti. Cercavo di capire cosa fosse giusto e cosa sbagliato nell’essere padre.
Preoccuparsi per un figlio di essere un bravo figlio sarebbe come chiedere ad un panchinaro di una squadra di calcio di preoccuparsi di essere un bravo panchinaro.
Che senso ha?
Quello che importa è quello di essere pronti per entrare in campo ed essere dei bravi giocatori.
 
Ma ora mi sento padre.
E guardo mio figlio crescere. E ogni giorno provo un tuffo al cuore.
Una gioia indescrivibile che non riesco nemmeno a riportare su carta o su parole.
Trovo le parole e le metafore per parlare di tutto, ma la gioia, questa sensazione di pienezza sul fatto che contribuisco a far diventare un bambino un uomo non riesco a renderla.
Mio figlio è lì, sempre più grande.
Oggi mi ha detto: “lo sai papà che io ormai sono un uomo!”. E io gli ho detto “certo, sei un uomo, piccolo ma sempre un uomo.”
Non è importante che mio figlio abbia solo 3 anni. Non è importante.
Non è importante se è un bravo figlio o meno.
Sono io un buon padre? Questo è importante.
Ma di sicuro sono un padre felice.
Di una felicità che risplende di una luce che nessuna schiavitù o nessun dio denaro potrà porre in disparte.
Per aspera ad astra!